Capitolo 22

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Dalia guardava con sguardo furente Erik che le aveva appena portato un vassoio pieno di cibo. Erano ormai tre giorni che si trovava in quella cella e quello era il primo in cui riusciva a vedere finalmente Erik.

-avevi paura di me?- lo aggredì la ragazza. Doveva scaricare tutta la sua rabbia e chi meglio di Erik che l'aveva rapita.

-avevo altro da fare- disse tranquillamente il biondo che lanciò uno sguardo veloce in direzione della ragazza anche se non la riusciva a vedere perfettamente per via della poca illuminazione presente.

-tu sapevi che potevo essere io l'Elementa non è vero? È per questo che mi hai sempre cercata- disse la ragazza che si sentiva davvero usata. Aveva sperato che, anche senza il ricambio dei sentimenti che lei provava per Erik, il ragazzo voleva essere davvero suo amico. Era stata tutta una messa in scena per farla andare dalla loro parte.

-secondo te sarei davvero diventato tuo amico?- chiese lui quasi con aria di superiorità che fece sentire la ragazza anche peggio.

-quando mi ucciderete?-

-aspetteremo l'arrivo dei tuoi amichetti- disse lui con un ghigno sulle labbra.

-vi faranno il culo-

-non credo proprio. Abbiamo una trappola apposta per loro. A dopo rossa- disse il biondo uscendo e richiudendosi la porta alle spalle prima di lasciare la chiave a uno delle due guardie li presenti e allontanarsi il più velocemente dalla rossa prima che qualunque idea malsana le venisse in mente. In realtà aveva accuratamente evitato di vedere la ragazza per una giusta ragione: voleva tenerla al sicuro dai suoi stessi alleati. All'inizio aveva veramente in mente di avvicinarsi alla ragazza solo per poterla avere con loro, poi era successo il macello e lui si era fottutamente lasciato coinvolgere dai sentimenti.

-sei strano- furono le parole di Charlotte che fecero prendere un colpo ad Erik che non si era minimamente accorto della presenza della donna al suo fianco.

-tutto okay- disse una volta tranquillizzato.

-è brutto, lo so- Erik si girò di scatto verso Charlotte credendo di aver capito male. -tradire chi ami intendo- spiegò la donna con un sorriso triste sul volto.

-stai parlando si Julian?- chiese a bassa voce Erik. La donna annuì.

-con la ragazza credo ti sia successa la mia stessa cosa. Siamo partiti con un'idea da seguire, ma poi ci hanno fregato i sentimenti-

-ma tu sei riuscita a metterli da parte, io non credo riuscirò a farlo-

-io non ho avuti scelta Erik, tu l'hai e sono sicura che farai la scelta giusta- gli disse la donna con un sorriso mentre il biondo sgranava gli occhi.

-mi stai veramente dicendo quello che ho capito?- chiese ancora sconvolto il ragazzo.

-bisogna sempre seguire il cuore, anche se si va contro le parsone che hai accanto e che ti hanno cresciuto- la donna sospirò. -ora è meglio che io vada e che questa conversazione rimanga fra noi- la donna gli sorrise prima di andarsene silenziosamente come era arrivata lasciando il povero ragazzo con ancora più dubbi di prima. Cosa doveva fare? Seguire il consiglio di Charlotte e quindi il suo cuore o chiudersi in se stesso e dare manforte a coloro che lo avevano scresciuto e che gli avevano dato quel potere?

Charlotte alla fine gli aveva messo più dubbi di prima.

Charlotte sospirò di sollievo una volta attraversato il corridoio al contrario e controllato che si, effettivamente, nessuno aveva sentito la loro conversazione. Aveva deciso di parlare con il ragazzo perché aveva notato quasi subito i suoi dubbi, fin da quando Sett aveva detto al ragazzo di cercare di portargli almeno un Elementa qualsiasi specificando che sarebbe stato fantastico avere quella della Terra. era proprio li che Charlotte aveva capito i sentimenti del ragazzo e si era rivista quando era stata costretta a dire a Sett stesso dove poter trovare Julian per farlo furori e l'uomo le aveva detto di farlo lei stessa. All'epoca aveva vent'anni, qualcuno in più rispetto ad Erik me ne era comunque rimasta sconvolta. Alla fine aveva tradito quello che era suo marito, ma non era stata lei ad ucciderlo. Non ci era riuscita al momento di farlo. Era scoppiata a piangere davanti all'uomo rivelandogli tutto quanto. Julian nonostante tutto l'aveva tranquillizzata e le aveva rivelato che lo sapeva da tempo della sua natura di Marton ma che non le aveva detto niente perché l'amava lo stesso. E proprio mentre i due si stavano abbracciando che due Marton erano arrivati uccidendo Julian alle spalle. Charlotte si era ritrovata con il marito morente tra le braccia e non ci aveva visto più uccidendo i due Marton per poi avvicinarsi all'uomo cercando di salvarlo ma senza successo per due motivi: uno, erano appena arrivati tutti gli altri Elementa e lei aveva involontariamente rivelato la sua identità di Marton e due, perché stava iniziando a sentirsi male e doveva assolutamente trovare un posto dove potersi riprendere.

Era riuscita a smaterializzarsi in tempo, e per quello ringraziava davvero tanto avere i poteri dei Marton, ed era arrivata sulla Terra nascondendosi in una casa disabitata da tempo. Li era scoppiata a piangere come una fontana e dandosi della stupida per non essere riuscita a dire la cosa più importante di tutte a suo marito. Era riuscita solamente a dargli un ultimo bacio prima che gli occhi azzurri dell'uomo si chiudessero. Il corpo di Julian era diventato freddo come il ghiaccio e la cosa era stata davvero orribile per la donna che era abituata a stare nel caldo abbraccio dell'Elementa.

-Charlotte dov'eri finita?- Sett la riscosse dai brutti ricordi del passato e la donna fece un sorriso forzata.

-stavo controllando Erik ovviamente- rispose aggiustandosi i capelli che le erano finiti davanti agli occhi.

-ci possiamo fidare di lui? Non voglio che ci tradisca all'improvviso-

-ero dubbiosa anch'io ma si, possiamo fidarci di lui- disse la bionda aprendosi in un ghigno che Sett interpretò male fidandosi ancora una volta di quella donna che in realtà stava facendo di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote.

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