Parte 4#

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Tornarono all'interno. Tutti li fissavano. Eren si alzò e andò in contro a Jean. Si trovarono  faccia a faccia. "Scusami Jean, se sono stato troppo... invadente" disse il moro tendendo la mano al ragazzo.

"Ti odio-" rispose il biondo ricevendo una scoppola in testa da Marco. Si girò a fissarlo e lui gli indicò con gli occhi di rispondere meglio. "Va bene, Eren. Dispiace anche a me di... averti picchiato" si strinsero la mano e Marco abbozzò un sorriso.

Rimasero a parlare per un po' e poi andarono tutti a dormire. Calò il buio e il silenzio. L'unico rumore era il leggero soffio del vento che accompagnava la neve a terra. Fù verso le 2 di notte che Marco ricevette dei leggeri schiaffetti in faccia. "Marco, marco!? Sei sveglio?!" Lui aprì gli occhi e distinse nel buio i capelli bi-colore di Jean. "J-jean?!"
"SHHHHH" lo rimproverò l'altro. "So che è notte fonda. Ma non riesco a dormire". Marco stava piano piano riacquistando la lucidità e si mise seduto lasciando il posto a jean. Le stanze in cui dormivano i cadetti erano diverse, ed i letti al loro interno erano divisi in tre file da due letti a castello, così in totale di una stanza c'erano 12 reclute. Il letto di marco si trovava in basso a destra, attaccato al muro. Perciò nessuno li avrebbe visti senza prestare bene attenzione. "Che succede jean?" Chiese lui con gentilezza. "È solo che non abbiamo parlato di quello che è successo oggi".
Marco se lo aspettava, in effetti voleva parlarne anche lui.
"Io... mi è piaciuto..." disse jean arrossendo.
"A-anche a me" disse marco sorridendo.
"Quindi ....possiamo dire che ci frequentiamo?" Chiese jean in imbarazzo.
"Si..." rispose marco ridacchiando e avvicinandosi al fidanzato.
I due si guardarono e in men che non si dica di fondarono sulle labbra dell'altro. Marco prese l'iniziativa ma poi jean ribaltò letteralmente la situazione facendo stendere marco e allungandosi su di lui. Marco inarcò la schiena per baciare meglio Jean che teneva le mani ben salde sui fianchi di lui per tenerlo fermo. Il loro bacio stava diventando molto intenso. Troppo intenso. Marco si staccò un secondo e prese la faccia di Jean tra le mani. "E... e se gli altri lo v-venissero a s-sapere?"
"A me non importa, perché nascondere cosa siamo. E poi, non dobbiamo dare un nome a tutto per forza. Perciò non dobbiamo reprimerci, nasconderci o giustificarci"

"Lo vedi?" Disse il moro fissando gli occhi di Jean.

"Cosa? " rispose l'altro tra le labbra di lui.

"Sai essere davvero sveglio e persuasivo quando non fai lo spaccone " Jean rise di gusto e marco gli mise una mano sulla bocca per non svegliare nessuno dei compagni.

Tornarono a baciarsi ma ad un perto punto... un suono squillante come quello di una tromba interruppe bruscamente il loro momento intimo.

"CADETTI!! NON SI PUÒ MAI SAPERE SE QUALCUNO DI QUEI GIGANTI BASTARDI DECIDA DI ATTACCARE DI NOTTE!! VOI DOVETE ESSERE REATTIVI!!! IN PIEDI!!!"

Tutti iniziarono a svegliarsi e si alzarono goffamente in piedi.

"KIRSCHTEIN!!! SEMPRE TU!!! COME MAI NON SEI NEL TUO LETTO!!!! " Sbuffò Sadies lanciando una scarpa a Jean che in imbarazzo e di nascosto tornava al suo letto. -Stavo limonando il mio ragazzo ,signore- non era la cosa giusta da dire. Cercava una scusa plausibile ma alla fine shadis riprese il discorso. "NON IMPORTA. Avete 7 minuti precisi per vestirvi, armarvi e raggiungermi nel campo ,chi ritarderà non farà colazione questa mattina!"

Tutti cercarono rapidi i propri abiti. Correvano da tutte le parti con solo i pantaloni ,o cercando di infilarsi uno stivale saltellando o cercando di distinguere gli abiti giusti solo grazie alla luce di una debole candela. Quando furono tutti allineati in capo Sadies iniziò a dare ordini "bene, per stasera non ci alleneremo nel combattimento, faremo solo dei rapidi esercizi di riscaldamento ed in fine vi farete il perimetro di tutto il campo di corsa. Una volta finito siete liberi di tornare a riposarvi perché domani mattina inizieremo ad allenarci nel movimento tridimensionale!" Tutti i cadetti si guardarono euforici tra di loro. Marco e Jean invece fecero una risata complice e iniziarono a correre come imposto da Sadies.
La mattina poi si iniziò a lavorare sul movimento tridimensionale, come stabilito la sera prima. Ognuno aveva una reazione diversa. C'era chi tremava come sasha o Armin, chi cadeva immediatamente come Conny o Eren ed in fine chi come Jean e Mikasa che mostravano fin da subito un eccellente prestazione.

"Siamo finalmente riusciti a trovare qualcosa in cui non sei un disastro ,kirschtein. Complimenti." Disse Sadies dando una pacca a Jean. Ma lui non lo ascoltò minimamente, i suoi pensieri erano in fatti bloccati a quando lui e Marco avevano provato i dispositivi per la prima volta. Quella bontà e comprensione che diffondeva Marco gli avevano dato il coraggio e la determinazione per concentrarsi nell'equilibrio.

Cambiarono i turni e ora toccò a marco. Mentre un compagno lo innalzava lui si muoveva agitato cercando di trovare l'equilibrio. E, tutti gli occhi intorno che lo fissavano, i suoi compagni che gli urlavano suggerimenti confusi e Sadies che lo squadrava concentrato pronto a scrivere la minima pecca non aiutavano di certo.

Così jean gli si avvicinò. Gli mise le mani sui fianchi e gli sussurrò. "Te lho detto no? Basta solo svuotare la testa ,concentrati su qualcos'altro. Inspira ed espira." Stavolta Marco non perse il controllo, il tocco delicato di Jean non era più sconosciuto al suo corpo, non doveva più fingere che lo facesse stare bene. Riportò la mente alla sera prima, a ciò che provava mente le loro lingue si intrecciavano, mentre i loro respiri si fondevano e i loro corpi bruciavano. Senza rendersene conto si trovò perfettamente dritto e senza più l'insicurezza di cadere.

"Congratulazioni Bodt. Vedo con piacere che anche tu hai trovato il tuo punto di forza nel movimento tridimensionale. Continua così."

Quando fu l'ora del pranzo alcuni erano perfettamente rilassati, altri doloranti per i muscoli tesi ed altri ancora agitati per quando, dopo pranzo sarebbe stato il loro turno. Ed inoltre erano molto stanchi. Si erano allenati per più di 4 ore dopo averne dormite solo 5. Sasha addentò una pagnotta con una voracità mai vista fino a quel momento. "Wow, vacci piano Ragazza Patata o ti morderai le mani" la sgridò Jean infastidito da tutta quell'energia.
"Beh dopo tutto l'allenamento la voracità sale a chiunque." Disse marco facendo notare la sgarbatezza di Jean.

"Comunque, Marco! Ho saputo che tu ,Jean e mikasa siete stati fantastici oggi!  Io e Conny invidiamo moltissimo il vostro talento!" Disse Armin appena seduto al tavolo insieme a Conny e Christa.
Marco ridacchiò arrossendo.
"Ma no, ti sbagli, Jean e mikasa sono i talenti naturali. Io sono... stato aiutato" disse guardando Jean. I due risero e continuarono a sorridersi. Il gruppo li guardarono interessati e sospettosi. "Come mai ridete? Ci... siamo persi qualcosa?" Disse Reiner scambiando occhiate furbe al resto del tavolo.

Jean avrebbe voluto, davvero tanto , dire la verità. Non si vergogna di quello che era ,tutti sapevano che era Bi. Ma aveva negato di provare qualcosa per marco. Dovette perciò affidarsi alla sua più completa forza di volontà per non rivelare quel segreto e rispettare così ciò che aveva chiesto Marco.

"Io e Jean stiamo insieme."









Spazio autrice:
Beh, che fai, te ne privi di uno Sadies selvaggio che interrompe i momenti secsi alle 2 di notte? Quale sarà la reazione dei compagni a questa notizia? E poi? Come e perché Marco ha deciso così di punto in bianco di dirlo? Lo saprete presto!

COMPLEMENTARI | Jeanxmarco ff.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora