Parte #7

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Quella stessa sera ,Sadies radunò una piccola parte di catetti nel suo ufficio. C'erano Reiner e Berthold, Annie, Christa, una certa Ymir, Conny, Sasha, mikasa , Armin ,ovviamente Eren ed in fine Jean e Marco.

"Cadetti siete qui perché reputo che voi siate i migliori di tutto il 104° corpo cadetti. E per questo voglio mettervi alla prova ancora più del solito. Questa sera, nonostante la neve, vi incamminerete verso la zona di addestramento nelle alture. Camminerete circa 4 miglia sotto il gelo e la notte, ma se riuscirete ad arrivare senza ritirarvi, potrete passare li le due giornate di festa." Spiegò Sadies.

Giornate di festa. Pensò Jean. Lo trovava quasi ironico. Festeggiavano il natale e il giorno prima. Ma non sapevano il motivo. Cioè, nessuno sapeva chi aveva iniziato le tradizioni ne il perché eppure ci si ritrovava insieme alla famiglia e ci si scambiava regali. Che cosa stupida.

"Ora ,di ritorno nei vostri dormitori ,troverete l'attrezzatura. Io vi seguirò a cavallo e vi porterò con me se vi ritirerete, così sconfitti, tornerete a mangiare pane e vegetali bolliti alla mensa del campo come tutti!!!!!" Urlò Sadies caricando tutti i soldati che prima di uscire fecero il saluto militare.

Tutti dovettero sbrigarsi, correre nel luogo indicato e partire immediatamente dietro a Sadies. Nessuno era entusiasta di rinunciare al sonno per una delle stupide trovate di Sadies. In particolare Jean, che sbuffò più di una volta. L'unica cosa positiva era che avrebbero avuto due giorni di libertà dopo più di 4 mesi di addestramento. A Jean, pensare che avrebbe passato li ancora 3 anni faceva venire il voltastomaco, ma quali altre opzioni aveva? Non sapeva fare altro che adattarsi alla situazione. Ed inoltre, anche se non lo avrebbe mai ammesso, gli sarebbero mancati tutti i compagni di addestramento, e soprattutto il ragazzo di cui si era follemente innamorato. Parlando di Marco. Quella sera era davvero stanco. Forse era lo stress o l'ansia... ma faticava a tenere il passo con gli altri. Più volte Reiner aveva coperto lui e Armin portando per un breve tragitto i loro zaini, anche se ciò faceva imbarazzare Marco. Lui era molto più bravo nella teoria, era nato per la meccanica e per le armi, infatti passava tantissimo tempo insieme ad Armin smontando e aggiustando spade, pistole e m3D. Lo capiva al volo, erano come tessere di un puzzle che andavano semplicemente inserite ad intuito.

Quella camminata fù davvero estenuante, e di certo avere Sadies a cavallo che urlava loro nelle orecchie aveva solo infastidito il gruppo. Quando si iniziarono ad intravedere le prime luci dell'accampamento ci fu un incoraggiamento collettivo e il passo di tutti aumentò. Potevano vedere l'edificio, il fumo uscire dai camini e le finestre illuminate dalla luce interna. Riuscivano ad immaginare il calore e un buon pasto che li aspettava all'interno.

Appena arrivati, infatti, Sadies fece loro i complimenti, e ovviamente anche delle lamentele. Poi li lasciò entrare. Era un edificio molto grande. Delle reclute li scortarono in grande salone dove tolsero gli indumenti bagnati dalla neve e distribuirono vesti comode. Gli fecero vedere il posto, cenarono e poi vennero accompagnati verso i dormitori. Erano molto più confortevoli e grandi dei loro. "In questo piano ci sono i dormitori maschili, le stanze sono da due, organizzatevi come volete.  Le ragazze invece hanno i dormitori al piano superiore per...ovvie ragioni. Seguitemi" disse una ragazza mora che si era proposta di fare da guida portando via le ragazze.

Ovvie ragioni. A quelle parole tutti i ragazzi guardarono con sguardi perversi la coppia dei due ragazzi, che cercava in vano di nascondere l'entusiasmo per aver scoperto che le stanze erano da due.

"Bene, io e Berthold prendiamo quella in fondo a destra, voi fate come volete."
Disse il biondo stropicciandosi gli occhi per la stanchezza.

"Beh io andrò con Armin." Disse Eren tranquillo.

"Mah...siamo dispari?! Dovrei dormire da solo?!?!" Chiese Connie un po' deluso.

"Non ti preoccupare ,poi sempre stare in camera con Jean e Marco." Disse Eren con tono ironico, ma che comunque fece sputare a Jean l'acqua che stava bevendo in quel momento.

"Hahaha sto scherzando. Starai con me e Armin, Conny. Andiamo. Notte ragazzi. "
Disse Eren salutando la coppia di ragazzi terribilmente arrossita.

Mentre Marco entrava nella stanza e gli altri si allontanavano, Reiner fece a Jean i gesto delle dita che entrano nel cerchio sorridendogli volgarmente. Jean lo sfottè fingendo di infilarsi qualcosa in bocca e poi  chiuse la porta alle sue spalle. La stanza era abbastanza grande, cerano due letti separati ai lati della stanza, due armadi, una scrivania e la porta per il bagno. La prima cosa che fecero fù lanciare gli zaini a terra e attaccare i due letti. Ci si lanciarono sopra ed iniziarono a giocherellare abbracciandosi e coccolandosi.

"Era tantissimo tempo che volevo avere un posto solo per noi. " disse marco trovandosi molto vicino alla faccia di Jean. "Già, ma non ti ci abituare, tra due giorni saremo di nuovo 12 in una stanza." Il moro si stese completamente stiracchiandosi. "Non ho mai avuto tanto sonno in vita mia. "
Jean si alzò, aprì l'armadio e gli lanciò il pigiama, così in men che non si dica erano a letto che si fissavano e si tenevano le mani. Jean lo scrutava attentamente come se temesse di perdersi qualche dettaglio del suo volto. "Lo sai,Marco..." disse spezzando il silenzio "sei...terribilmente bello" entrambi ridacchiarono e tornarono a guardarsi in silenzio. Si stavano avvicinando piano piano, senza neanche accorgersi. Stavolta fu marco a fare la prima mossa. Timidamente si avvicinò a Jean e gli diede un rapido bacio sulle labbra arrossendo immediatamente. Di solito era Jean a prendere l'iniziativa, lui era anche molto più bravo a baciare, aveva di certo più esperienza. Marco invece era parecchio goffo e impacciato. Jean gli sorrise, così ci riprovò, facendo durare il bacio, qualche secondo di più. Poi lo fece ancora, poi ancora e ancora. Finché non si fecero completamente travolgere dal rumore delle loro labbra senza staccarsi mai. Solo dopo due minuti buoni, si presero una pausa per prendere fiato. Erano davvero stanchi, avrebbero volentieri seguito quella scia di baci, ma entrambi sapevano dove sarebbero finiti, perciò Marco si accoccolò a cucchiaio addosso a Jean che lo circondò con le sue braccia calde. Bastarono pochi istanti perché marco crollasse in un profondo sonno. Jean lo guardò ancora per un po'"amore mio, ti amo più di me stesso" fu l'ultima cosa che disse prima di addormentarsi.



Spazio autrice:
Reiner, reiner, birbantello. Non si pensano queste cose, soprattutto se parliamo di persone caste come Jean.... cit. Comunque questa è una storia family friendly, perciò scordatelo!!!! O forse no?! *faccia pervy*
See you the next level.

COMPLEMENTARI | Jeanxmarco ff.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora