capitolo 1

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Io: chi è?

Ma non ebbi nessuna risposta. Decisi così di aprire !a porta quanto bastava per vedere chi stesse suonando.

"Ciao io mi chiamo Dario sono il tuo nuovo vicino"

2 minuti mi bastarono per giudicarlo. Aveva i capelli castani, occhi verdi, alto all'incirca 1.75, sorriso perfetto, naso perfetto, lineamenti scolpiti. Sembrava di avere in quadro della perfezione fuori la propria porta.

Io: ciao...Mi chiamo Kira.

Dario: Kira...Mi piace.

Sorrisi.

Dario: sono arrivato oggi con i miei genitori ma a quanto pare tu non te ne sei accorta.

Io: oggi? No non vi ho sentito.

Dario: beh...Non siamo persone che fanno casino. Comunque ora vado a finire di sistemare...Ero passato solo per vedere se avevamo una vicina.

Io:a quanto pare l'avete.

Sorrise in modo perfetto.

Dario: ciao.

Alzai la mano in gesto di saluto e lo vidi allontanarsi con con calma e sicurezza. Dopo aver chiuso la porta mi recai a letto.

Mi sveglia alle 10.30 del mattino. Avevo male al collo perché avevo dormito alquanto storta. Appena arrivai in cucina sentii di nuovo la porta bussare.

"Ciaaao io sono Anna la tua nuova vicina.

Avanti ai miei occhi si presentò una signora bassa con corti capelli neri e grandi occhi marroni. Il suo sorriso era gentile ed eccitato.

Io: piacere Kira

Anna: o ma che bel nome. Paolo vieni ti presento Kira.

Paolo era un uomo alto con lunghi -ma non troppo- capelli bianchi e occhi piccoli color del mare.

Paolo: ciao piccolina mi chiamo Paolo.

Io: piacere mio.

I due si guardarono e poi Sorrisero.

Anna: senti il postino ci ha mandato la posta, ma c'era in tuo cognome sopra quindi abbiamo pensato di portartela.

Io: o grazie il postino sbaglia sempre.

Anna si portò le mani al petto e fece una smorfia. Paolo: senti Kira nostro figlio Dario è chiuso in camera da quando siamo arrivati, non è che potresti farei fare un giro nel grosso cortile che abbiamo visto venendo qui!?

Esitai. Non avevo tanta voglia di scendere di casa, ma non riuscivo a dire di no a così tanta dolcezza.

Io: o ma certo. 10 minuti e scendo.

Sul volto di anni si presentò un sorrido radioso e contagioso.

Anna: allora questa sera sei invitata a cena. Cosa ne pensi!?

Io: ....ok

Anna: allora ci vediamo questa sera.

Chiusi la porta e sbuffai. Come potevo mettermi in situazioni così strane in meno di 5 minuti. Iniziai a buttare via tutte le altre bollette fino ad arrivare ad una lettera. Presi una penna e strappai la busta che la conteneva.

"Kira io e papà siamo partiti. Ti arriveranno 1000 dollari ogni mese. Abbiamo pagato tutte le bollette estive quindi per un messo o più starai tranquilla. Torneremo quando sarà il momento. Abbi cura di te piccola" firmato mamme e papà.

Accartocciai il foglio e lo gettati per terra, mi passai

E mani trai capelli lisci e biondi e strinsi gli occhi per non piangere. Come potevano 2 persone lasciare la propria figuraccia 17enne da sola?. Guardai l orologio e notai che erano passati già i 10 minuti. Corsi in camera e sfilai dalla sedia una gonna corta nera e una maglia blu. Indossai un paio di bamboline nere con un grosso fiore sulla punta e corsi in cucina.

Io: o mio Dio!

Dario: scusa...ti ho spaventata?

Io:ma come hai fatto ad entrare?

Dario: c'era la porta aperta e ho pensato che l'avevi lasciata per farmi entrare. Ti ho anche chiamata ma non mi hai risposto.

Io: oh...bene...vogliamo andare!?

Dario:si.

Non ricordavo di aver lasciato la porta aperta, ma forse mi ero distratta. Una volta fuori dal palazzo ci mettemmo 3 minuti per arrivare. Arrivati in cortile Dario restò fermo a guardare.

Dario: cavolo quanto è grande.

Io: già. Tutto intorno ci sono palazzi per questo è cosi affollato.

Mi guardò , poi mi afferò la mano e mi tirò a se.

Dario: non vorrei perdermi. Andiamo?

Restai a guardare le nostre mani che si stringevano per un po', poi alzai lo sguardo e iniziai a camminare

Io: quello è Luca. È appassionato di modellini aerei da quando aveva 5 anni. Quelli invece sono Gennaro e Sara Swon. La moglie lo fa le corna con il meccanico.

Dario:è lui lo sa?

Io: certo...ma hanno un figlio piccolo che lui adora quindi finge di non sapere. Quello in pantaloncini e tutto palestrato è il meccanico, si chiama Vittorio. Non è sposato, ma 3 anni fa mese incinta una ragazzina della mia età che dopo un Po si trasferì perché lui disse che non li voleva. Quelle 2 li giù sono Lara e Mara. Si credono di stare a Hollywood, e dice di essere sorelle, ma non lo sono, ma comunque tu assecondale.

Dario: capisco. E tu perché non scendi mai?

Io: e tu che ne sai di quello che faccio io...? E comunque...

Ma la mia risposta fu interrotta dal vociare di Lara che si avvicinava.

Lara: ciao io sono Lara. E lei è Mara. Tu chi sei?

Il suo corpo si muoveva piano e con malizia.

Dario: io sono Dario. Mi sono trasferito da poco.

Lara: o che bello un nuovo arrivato. Sorellina secondo te quanti hanno ha?

Dario: ne ho 20 e voi?

Mara: noi 17.

Dario mi guardò con aria divertita e poi mi avvicinò ancora di più a se.

Mara: vuoi venire con noi a farti un giro?

Dario: no grazie dobbiamo andare in piscina.

Lara: è tu Kira?

La voce di Lara suonò nelle mie orecchie come un graffio su una lavagna.

Io: no.

Dario si girò tirandomi con sé. Ci allontanammo a passo svelto e una volta lontani si aprì in una risata melodica.

Io: perché ridi?

Dario: ma dai le hai viste...? "E tu Kira"...

Le imita in un modo così buffo da tirarmi un sorriso dalle labbra.

Io: comunque...come fai a sapere che abbiamo una piscina.?

Dario: c'è? Bene allora ci andiamo davvero.

Io: in realtà dovrei studiare.

Mi lasciò la mano e gettò il braccio sulle mie spalle. Si aprì in una risata divertita e mi guardò.

Dario: Kira domani non hai scuola. Non hai scuola per 2 mesi. Ti prego vieni con me in piscina.

Io: ...ok ci vengo.

Dario: bene.

Tornai a casa alle 2,10, Tosi le scarpe, andai in cucina e tirai una pizza dal freezer.

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