capitolo 21

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Buoi. Stavo camminando. Una voce. Ancora buoi. Dove mi trovavo? Urlavo ma nessuno mi sentiva. Chiusi gli occhi per poi riaprirli. Ancora buoi.

Riprova ancora una volta, ancora. Ancora. Una luce. Inizia a correre. La luce era sempre più vicina. Entrai nella luce. Davanti a me una porta e poi uccelli alberi e animali di varie specie. Alcuni correvano, altri mi camminavano vicino ai piedi.

Parlavo, ma la mia bocca non ammetteva nessun suono.

Io: c'è nessuno? Dove sono?

Nessuno mi rispondeva. Ero sola in quel posto con tanti animali che continuavano a fissarmi e a camminare tra i piedi. Guardai per terra e notai una freccia che indicava la porta difronte a me. Iniziai a camminare piano. Notai che tutti gli animali mi guardavano. Alcuni iniziarono ad urlare, quelli più lontani a corrieri incontro. Inizia ad avere paura e quindi inizia a correre.

Luce, troppa luce. Non ci vedevo bene. Arrivai alla porta, afferrai la maniglia ed entrai lasciando gli animali fuori. Sospirare, e mi girai verso la porta senza guardare nemmeno dove mi trovavo.

"Benvenuta"

Non mi girai. Portai le mani la petto. Il mio cuore aveva saltato due battiti al suono di quella voce. Decisi di girarmi. Un uomo m si presentò davanti. Alto, capelli brizzolati neri e occhi perfettamente neri, naso perfetto un labbra lunghe che presentavano un sorriso altrettanto perfetto.

Io: chi sei?

"Io? Io sono Lucifero mia casa. Io sono il demonio."

Io: tu? Non può essere. Non assomigli affatto ad un...diavolo.

Lucifero: sai piccola Kira non dei farti ingannare all'apparenza.

Io: come sai il mio nome?

Lucifero: non farmi queste domande. Io sono il creatore di tutti. Io sono colui che ti ha scelta. Anzi, io sono colui che ti ha creata mia cara.

Io: perché me?

Lucifero: perché tu sei mia figlia. Mia unica erede.

Io: o no i miei genitori sono Rosa e Derek.

Lucifero: lo so piccola lo so. Sai, i non morti non possono avere figli quindi tua madre mi chiese di avere una figlia tutta sua. Da bravo re che sono decisi di dargliela anche perché solo erano i primi due schiavi a m più cari e fedeli, ma ad u a condizione. La creatura umana sarebbe stata mia figlia, e mia unica erede.

Io: questo vuol dire che loro hanno venduto la mia anima a te?

Lucifero: no piccola. Loro hanno venduto la loro anima a me poiché tu sei ancora umana. Se io avessi preso la tua anima ora tu non avresti 18 anni ma avresti solo un paio di giorni. Devi sapere che nel momento in qui un umano mi da la propria anima diventa automaticamente immortale, ciò vuol dire che non crescerà mai. I tuoi genitori non mi hanno mai dato la loro anima, decisero solo di essermi devoti e basate io decisi di trasformarli e risparmiare la loro anima perché sapevo che prima o poi Mi avrebbero ripagato. Alla tua nascita hanno deciso di darmi la loro anima per risparmiare la tua. Volevano vederti crescere. E adesso che ti ho qui con me non andrai più via e comanderai tu tutto quello che appartiene a me. Oh comunque hai fatto un bellissimo lavoro con Stefan. Sai lui è un tipo tosto, difficile da prendere in giro, eppure tu ci sei riuscita.

Io: Stefan...come stanno?

Lucifero: stanno bene.

Io: è invece io che fine ho fatto?

Lucifero: tu stai dormendo. Stefan ti sta vicino.

Il mio volto fu rigato da una lacrima che Lucifero asciugò con un dito. Io uso tocco era leggero e mi faceva sentire al sicuro.

Lucifero: non piangere figlia mia! Vuoi vederli?

Io: si...ti prego.

Lucifero: non pregarmi. Avanti vieni qui e dammi la mano.

Avevo paura. E se dandogli la mano mi sarebbe successo qualche cosa. Mi avvicinai a lui e notai che mi sorrideva. Stranamente in quel sorriso vidi amore ed affetto. Afferrai la sua mano e la strinsi forte. Nella mia mente iniziarono a scorrere tante immagini. Poi vidi loro. Vidi Lara e Dario seduti fuori la tenda. Poi vidi Stefan ed il mio respiro si bloccò.

Io: i vampiri non piangono...

Lucifero: non è vero. I vampiri piangono solo quando perdono una cosa a loro cara. Una cosa che amano.

Io: Stefan...

Un altra lacrima mi disegno una linea trasparente sulla guancia dietro del volto.

Lucifero: perché piangi figli mia?...lo ami vero?

Io: si...

Lucifero: allora va.

Io: cosa?

Lucifero: va. Torna da lui".

Io: ma come posso andarmene...Io sono la tua unica erede.

Lucifero: già. Dovresti rimanere con me, ma non posso tenerti qui contro la tua volontà. Quindi...va...prima che ci ripensi io e ti trasformi in vampiro.

Davanti ai miei occhi comparve una grande porta in legno molto scuro. C era incisa una frase così mi avvicinai per leggerla.

"Quando si è immortali l amore è per sempre."

Io: ma questa...

Poggiai la mano sulla grande maniglia e tirai. Mi stupì d quanto quella porta così possente e grande fosse invece leggera. Al suo interno non si vedeva nulla, soltanto un buio spaventoso. Mi volta verso il creatore e gli sorrisi.

Io: grazie.....papà.

Lucifero. A presto figlia mia.

Mi rispose con un sorriso perfetto e poi si girò di spalle sparendo in meno di tre secondi. Tornai a guardare l oscurità e poi saltai. Iniziai ad urlare fino a quando non vidi una luce. Decisi di aprire gli occhi e guardare in basso. Riuscivo a vedere il mio corpo disteso sulla coperta nella tenda. Decisi di prendere la stessa posizione del mio corpo è strinsi gli occhi e le mani. Sentivo il calore della luce riscaldarmi il volto. Ero pronta. Poi...Mi schiantai.

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