capitolo 9

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Ero seduta sul divano con Lara accanto che mi fissava. Stefan continuava a fissarmi.

Stefan: smettila di fare quella faccia.

Io: cosa? Ti rendi conto che ho appena scoperto che Dario è un vampiro, e che ha un fratello a sua volta vampiro, che mi ha baciata solo per assaggiare il mio sapore umano? Come così dirmi di non fare questa faccia?

I miei occhi fissi in quelli di Stefan presentavano un senso di paura e tristezza se lui se ne rese conto subito.

Stefan: non ti ho baciata solo per assaggiare il tuo sapore, ma anche perché...

Io: no. Ti prego Stefan. Se proprio vuoi parlare spiegami com è successo.

Stefan: vuoi saperlo davvero?

Acconsentii con un cenno della testa e cercai di fare lo sguardo più interessato possibile. Stefan si avvicinò un Po di più fissando Lara.

Lara: a no io di qui non mi muovo.

Stefan fece spallucce e tornò nei miei occhi.

Stefan: avevo 20 anni, ero seduto in un bar a bere una birra e quando vi ci che si erano fatte le 8.10 di sera decisi di tornare a casa. Mi infilai in macchina e mi avvisi verso casa, ma a causa di un colpo di sonno no vidi il camion che avevo di fronte. Ricordo che mi svegliati in ospedale, e non riuscivo a muovermi. Vidi un signore, credo era un dottore, che avvicinandosi a me mi chiese se volevo smettere di soffrire e risposi di si. Ricordo il morso e il dolore alla testa. Sono rimasto per 75 anni con i miei genitori adottivi, e quando loro sono morti sono rimasto da solo. Ti ho vista una notte mentre guardavo la luna. Ho visto te che parlavi con Dario.

Io: quindi tu lo sapevi che ero io?

Stefan: no. Non mi concentrati su di te ma su di lui. Il mio unico pensiero era tornare da lui.

Eccolo. Il poliziotto cattivo che rivelava di avere dei sentimenti.

Lara: è la storia della prescelta?

Stefan: la prescelta è una ragazza destinata a morire per tornare a nascere da non morto. Essa viene scelta dal demone. Una volta trasformata diverrà più forte di colui che l ha trasformata, forte quasi quanto il demone stesso.

Io: quindi dovrei diventare un vampiro? Ma sei impazzito?

Lara soffocò una risata divertita. Come poteva pensare che io avrei acconsentito a quella pazzia.

Stefan: senza la prescelta la nostra specie è destinata a morire.

Lara: perché?

Stefan: la Croce nera è diventata più forte da quando la seconda prescelta è stata uccisa da uno di loro.

Ero così spaventata all idea si diventare un vampiro, ma volevo saperne di più. Volevo sapere cosa era successo a colei che mi aveva preceduta. Scivolati dal divano per sedermi difronte a stefan.

Io: come?

Stefan: lei era bellissima. Era alta e aveva i capelli rosso corallo. I suoi occhi verdi sinceri e puri ti trasmettevano calma e pace.

Io: Colacone si chiamava? Era la tua ragazza?

Stefan: era mia moglie. Il suo nome era Victoria. Stavamo insieme da 60 anni. Lei fu la seconda prescelta, e anche se non fui io a trasformarla lei si innamorò di me. Un giorno la Croce nera venne a farci visita per la stipulazione di una tregua. Daniel, uno di loro, vide Victoria scendere giù in cantina e la seguì. Non diedi tanto peso alla cosa poiché erano venuti per una tregua, ma quando, dopo circa 20 minuti non la vedi tornare scesi in cantina e vidi l orrore.

I suoi occhi si riempirono di rabbia e tristezza. Strinse i pugni e ringhiò.

Stefan: Daniel aveva legato Victoria su una sedia con delle catene d argento e non so quante croci. Erano li da troppo quindi non aveva nemmeno le forze per guardarmi. Prima di morire mi sussurò un ultimo ti amo. Ricordo che mi sono risvegliato accanto al corpo di mia moglie oramai morta. Da quel momento mi sono allenato per diventare più forte perché sapevo che un giorno la terza prescelta li avrebbe fatti tornare.

Lara si alzò per andare in cucina. I nostri occhi non si spostarono di un centimetro e continuavano a fissarsi come due statue.

Io: perché mi hai baciata?

Stefan: perché...

Improvvisamente le urla di Lara risuonarono in tutta la casa. Stefan corse in cucina con me al seguito, e appena arrivammo lei si spostò presentando anche a noi il corpo di Dario steso sul pavimento ricoperto di bruciature e sangue ancora fresco.

Stefan: cosa ti hanno fatto?

Dario: sono ridotto male vero?

Stefan: sono stati loro vero?

Dario sorrise a mala pena e lo guardò con un sopracciglio incaricato.

Dario: è chi se no tu. Non saresti riuscito nemmeno a toccarmi.

I due risero. Mi avvicinai alla destra di Dario inginocchiandomi.

Io: mi dispiace. È stata tutta colpa mia. Non saresti scappato se io...

Dario: non preoccuparti. La cosa importante da fare ora è andare via.

Stefan: stanno tornando?

Dario: si. Stefan si alzò tirando su anche Dario è tenendolo per un braccio. Si avviò verso le scale e iniziò a salire piano.

Stefan: prendete acqua cibo tende coperte per la notte è tutto quello di cui avete bisogno. Io porto Dario a fare una doccia e appena avrò finito andremo via.

Subito ci mettemmo a cercare bottiglie, coperte, cibo e tutto quello che aveva detto Stefan. Paura e ansia mi invasero il corpo fino ad arrivare al mio cervello. Non sapevo quello che sarebbe successo, ma sapevo bene che sarei potuta morire, non mi interessava. Era arrivato il momento di combattere e di non avere paura.

La presceltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora