Prologo

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Capita spesso di perdere l'amore, quello vero, quello puro. Quello che ti fa alzare la mattina e sorridere di gioia pensando a come sarà il prossimo incontro, di stringerlo tra le braccia e respirarne l'essenza, perdendosi dentro quel vortice di felicità e libertà che mai si è provato prima.

Capita di perdersi nei suoi infiniti sorrisi, tra le sue calde braccia, nei suoi abbracci rassicuranti, nei suoi occhi così profondi, che parlano di una vita vissuta nel dolore e nella gioia estrema, di perdersi nelle sue parole, nei suoi discorsi, capita di innamorarsi di una testa ancor prima di tutto il resto, di ritrovarsi dentro un vortice, trascinati nell'oscura percezione di un amore infinito.

Capita di perderlo e di rimpiangerlo solo una volta perso, rivivendo l'amore nei suoi ricordi più intimi, piangendo, disperandoci, rivivendo dentro quella sensazione di estrema felicità. Accorgendocene troppo tardi. Capita di accorgersi di aver avuto davanti a noi l'amore vero, allo stato puro, quello che ti irradia di luce e ti fa sentire vivo ed essercelo fatto scappare dalle mani senza aver fatto nulla per tenerlo stretti a sè.

Io l'ho vissuto, ho ringraziato il cielo di averlo incontrato lungo il mio cammino, mi ha cambiato la vita, mi ha reso una persona migliore, consapevole, più sicura. Mi ha dato la forza di guardare il mondo attraverso i suoi occhi, attraverso lo stupore, la gratitudine, la beatitudine. Io l'ho trovato e l'ho perso al tempo stesso. Forse avevo bisogno di sregolatezza, di libertà per comprenderlo a fondo, la libertà ti fa capire meglio ciò che hai davanti e ti fa sentire parte del mondo a trecentosessanta gradi, in estremo contatto con tutto ciò che ci circonda.

A volte le persone entrano nella tua vita al momento giusto, prima che sia troppo tardi ed io non ero mai stata nulla per nessuno. Fino ad allora.

Nato per AmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora