Capitolo 2

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DRIIIIN DRIIIIN DRIIIIN

«Ariana! È da mezz'ora che suona la sveglia, non l'hai sentita?!»

Ecco, la sveglia è suonata, e io, come ogni santo giorno, devo andare in quella maledetta scuola. Studiare non è che sia poi così tanto brutto, ma...

«Ahia, mamma!» Mia madre mi scaraventa giù dal letto e sbatto per terra la testa.

«Forza, Ari, devi andare a scuola. Sbrigati che sei in ritardo!»

«Non ci voglio andare!»

Non so perché, ma inizio a piangere come una bambina, fino a farmi venire il mal di testa. Un po' me ne vergogno, dato che ho 14 anni. E mia mamma è qui, si sta innervosendo e, allo stesso tempo, sembra preoccupata, perché vuole sapere cosa mi spinge a fare tutti questi capricci e a rifiutare in questo modo la scuola.

«Tesoro, senti, ora non prenderla come un'abitudine, ma per oggi ti do il permesso di rimanere a casa. Ma a una condizione: stasera mi racconti per filo e per segno perché non sei voluta andare. Perché, se piangi, ci sarà un motivo, e se non me lo dici, come ti posso aiutare?» dice la mamma, con una espressione stranissima, che non aveva mai avuto.

In seguito, mi dà un bacio sulla fronte, dice «Fai la brava» ed esce di casa.

Io e mia madre abitiamo a New York da ormai 4 anni, da quando i miei si sono separati, mentre mio papà si è trasferito a San Diego e per questo motivo, lo posso vedere molto raramente.

Non che mi dispiaccia, infatti quando stavano insieme, era un continuo litigio e non si riusciva a vivere tranquilli. Ora almeno siamo solo noi due e tutto va per il meglio. In famiglia, almeno.

La mia vita a scuola, invece, è piuttosto infelice. Tant'è vero che oggi mi sono addirittura rifiutata di andarci.

Vi chiederete come mai.

Ebbene, mi chiamo Ariana Grande Butera, ho 14 anni. Esatto, ho due cognomi: Butera è quello di mio padre, ma preferisco usare quello di mia madre, cioè Grande.

Dunque, mi chiamo Ariana Grande e sono la sfigata della scuola.

Tutti, e ripeto tutti, mi prendono in giro. Continuo a chiedermi cosa ci trovino di tanto sbagliato in me.

Forse ultimamente, a causa dello stress che mi hanno causato, mi sto sfogando sul cibo e quindi sto iniziando a ingrassare. Però, senza quegli insulti, sarei magra. Dunque, non è questo il vero problema. Non so, probabilmente ho qualcosa di diverso.

Forse è per il fatto che sono una ragazza timida che loro pensano di potermi insultare, dato che non sono in grado di rispondergli e di difendermi. Forse è questo il mio punto debole, il mio "tallone d'Achille", su cui loro puntano: sono timida e indifesa.

Ciao, mi chiamo Ariana Grande, ho 14 anni e questa è la mia storia.

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