Capitolo undici

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(Rachel)

"I don't care about my make-up, I like it better with my jeans all ripped up..." erano le 6:45 e stava suonando la mia sveglia. Oggi ci sarebbe stata la tanto attesa partita in casa della squadra femminile, ci aspettavano delle rivali toste e l'agitazione per la pressione iniziava già a farsi sentire. Andai a fare colazione, dormivano ancora tutti ovviamente, ma io dovevo fare colazione tre ore prima della partita. Scesi in cucina presi lo yogurt, i cereali, una banana e il succo d'arancia. Una volta finito di mangiare tornai in camera, andai sul mio balconcino a portare dentro scarpe e parastinchi per metterli nel portabastone. Presi anche la divisa, gli indumenti di ricambio e misi tutto nel borsone. Il guantino, il paradenti e i bastoni erano sempre dentro. Mi preparai con dei leggings sportivi, la maglia di allenamento e la felpa di squadra, mi legai già i capelli in una treccia e andai di nuovo in cucina per preparami un'insalata di pasta per dopo la partita.

Arrivò Milo a prendermi in scooter, lo faceva da anni portami alle partite e riportarmi a casa, non voleva che mi stancassi ad andare in bici. Ora aveva lo scooter, ma un tempo mi faceva sedere sul portapacchi della sua bicicletta. Fortunatamente era tutto abbastanza in pianura e quindi non faceva troppa fatica a portarmi in giro.

"Ciao Milo" gli dissi abbracciandolo e dandogli un bacio sulla guancia.

"Ciao, dammi pure il portabastoni" mi rispose passandomi il casco.

Mise il borsone davanti alle sue gambe e partimmo per il campo.

Quando arrivammo lo salutai e andai nello spogliatoio, salutai le mie compagne e mi cambiai per il riscaldamento. Prima di quello però l'allenatore ci fece una riunione per dirci gli schemi di gioco e le posizioni delle giocatrici soprattutto nelle punizioni di corto. Finita la riunione preparammo il campo, posizionammo le porte, i pali agli angoli e iniziammo il riscaldamento. Dopodiché facemmo degli esercizi con bastone e pallina, per poi passare a qualche esercizio di passaggi e tiri in porta per poi continuare con un esercizio di uno contro uno e tiro finale. Nel frattempo sull'altra metà campo si stavano allenando le avversarie e al lato del campo si stava riempiendo di persone, infatti intravidi Milo assieme a Flurin e a Elias.

Iniziò la partita che prese subito una brutta piega, la squadra sembrava che avesse dimenticato come si gioca, venivamo scartate come nulla, arrivavamo sempre in ritardo sui passaggi e i tiri erano sempre sul portiere. La capitana si stava innervosendo e continuava a urlare. Mi ero allenata duramente eppure non ero abbastanza reattiva, quando difendevamo non trovavo mai il ritmo giusto per contrattaccare e continuavo a farmi scivolare di fianco l'avversaria in corsa senza riuscire più a fermarla. Automaticamente ci venne da passare a uno schema difensivo a zona, ma non era una gran soluzione perché le avversarie erano molto brave tecnicamente e riuscivano a liberarsi dalla situazione con dei semplici giochetti facendo rimbalzare la pallina fuori dalla zona pericolosa.

Dopo due faticosi tempi arrivò finalmente la pausa lunga e mi avviai alla panchina per bere. Lasciai cadere a terra il bastone senza riguardo, presi la borraccia e la stappai direttamente con i denti, era una brutta abitudine che facevo quando ero arrabbiata, che mi portava a rovinare tutte le mie borracce. Flurin era lì vicino e penso che conoscesse quel mio gesto, infatti venne da me e mi mise una mano sulla spalla.

"Dai Rachel, forza e coraggio, potete ancora recuperare" mi disse mentre alzai lo sguardo e lo riabbassai subito dopo "Ehi, guardami, ti mostro una cosa" alzai di nuovo la testa e lui tolse la sua mano dalla mia spalla, prese alcune palline, si accovacciò e le posizionò a terra come fossero i giocatori.

Un anno di conquisteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora