Capitolo ventuno

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(Rachel)

Avevo passato uno splendido Natale in compagnia della mia famiglia, come ogni anno ci radunavamo tutti a casa dei nonni e ci gustavamo un ottimo pranzo abbondante. Tra risa e regali era andato tutto bene. Così come il Natale in generale le vacanze erano iniziate bene. Tamara mi aveva chiamata per dirmi che lei e Christian si erano ufficialmente messi assieme, ero tanto felice per loro, erano troppo teneri. Per mia fortuna Jenn sarebbe andata a sciare diversi giorni, così non me la sarei dovuta subire tutto il tempo a casa. Povero il mio fratellone senza amichetta. Lo ammetto più la vedevo, meno la sopportavo, cercavo comunque di non far trasparire nessun atteggiamento negativo nei suoi confronti. Ma la cosa più bella avevo potuto finalmente ricominciare ad allenarmi, andavo spesso a correre anche se faceva davvero freddo, nulla che non si potesse aggiustare con una termica, dei guanti, una fascia per la testa e un paracollo. Come promesso da Flurin, mi sosteneva e mi aiutava durante gli allenamenti per rimettermi in forma e recuperare tutto quello che avevo perso negli ultimi mesi. Gliene ero particolarmente grata, mi motivava ancora di più a dare il massimo anche se a volte facevo anche fin troppo per fare bella figura e finivo per non camminare quasi più il giorno dopo per via di tutti i muscoli doloranti. Era evidente che dopo una lunga pausa non potevo strafare troppo, ma non mi davo mai per vinta e continuavo a spingermi sempre oltre i miei limiti. Tra me e Flurin c'era un rapporto un po' altalenante. Gli volevo molto bene e tenevo tantissimo a lui, però allo stesso tempo ogni tanto avevo un qualcosa che mi frenasse nei suoi confronti. Era come se temessi qualcosa, qualcosa che non riuscivo a comprendere. Comunque, anche lui era bello strano. C'erano dei momenti dove non so che gli prendeva e diventava freddo, distaccato e aveva un broncio in volto. Fortunatamente non capitava spesso e se fosse successo gli sarebbe passato dopo un paio di giorni venendo sempre a scusarsi con me.

*

"Ehilà Tami" dissi in videochiamata con la mia migliore amica. "Com'è?"

"Tutto bene, tu?"

"Sì, niente male"

"Allora che facciamo per capodanno?" mi chiese. Non me l'aspettavo come domanda credevo che avesse passato il Capodanno con Christian.

"Non lo so, non ci avevo ancora pensato" risposi vaga.

"Il tuo nuovo giocattolino non ti ha invitata a uscire" non era il mio giocattolino Ryan, tra l'altro ci eravamo scritti ogni tanto durante le vacanze e la nostra amicizia era rimasta così com'era, sincera e senza impegno. Non essendoci più visti non so come sarebbe andata a finire, ma in chat non ci provava con me, o almeno non troppo. Qualche commentino ogni tanto veniva fuori, ma era scherzoso nulla di troppo serio.

"Il tuo nuovo ragazzo allora?" le rinfacciai acida.

"Will non te l'ha detto? Fanno una serata tra band... non sono invitata. Non m'importa, almeno so che posso stare per una volta solo con voi".

"In effetti parlando così a caso è saltato fuori che Ryan si farà una serata solo con Leon come ai vecchi tempi. Tanto è libero di fare quello che vuole".

"Almeno Flurin ti avrà tutta per sé per una volta" incominciò a sghignazzare la mia migliore amica.

"Dai, piantala, mi ha già agli allenamenti privati" e mi unii alle sue risate.

"Beh, allora visto che non abbiamo impegni facciamo un gruppo WhatsApp e invitiamo Milo e i tuoi amici di hockey".

Mi sembrava una buona idea così acconsentii e crei il gruppo. Avvisammo con un messaggio della nostra favolosa idea al quale nessuno declinò l'invito.

(Flurin)

"Quindi sei sicuro che non c'è nulla tra di loro?" ero al telefono da tutto il pomeriggio con Milo, mi stava informando sulla situazione Rachel-Ryan.

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