(Rachel)
Arrivata a casa mi diressi subito in camera, chiusi la porta alle mie spalle. Appoggiai le stampelle per terra, saltellai per prendere le casse e mi buttai sul letto. Le misi sul comodino e le collegai al telefono per mettere su un po' di musica. Cercai di trovare una canzone che mi tirasse un po' sul il morale e fortunatamente la trovai:
"I'll pick my battles 'cause I know I'm gonna win the war (win the war). I'm not rattled 'cause I'd shattered all of this before (this before). Steadier than steel 'cause I'm ready with my shield and sword (shield and sword). Back on the saddel 'cause I gotta get on my strength for more (strength for more)..."
Decisi di scrivere un messaggio alla mia migliore amica per avvertirla dell'accaduto. Inoltre, vidi molti messaggi sul gruppo di squadra sembravano tutte molto preoccupate. Dovetti anche scrivere un messaggio in privato all'allenatore per vedere se dovevo comunque passare agli allenamenti per guardare le mie compagne o se potessi semplicemente girarmi i pollici a casa.
Mi stavo rilassando ascoltando la canzone e guardando il soffitto quando una chiamata irruppe la mia tranquillità. Era Flurin.
Accettai la chiamata e risposi:
"Ciao Flurin".
"Ciao Rachel, stai bene? La caviglia? È rotta? Quando potrai tornare a giocare?" mi faceva mille domande si sentiva dalla voce che fosse visibilmente preoccupato. Mi strappò un sorriso, il primo vero sorriso dopo l'accaduto. Nemmeno il mio migliore amico in ospedale era riuscito a farmi sorridere di gusto, ero ancora troppo scossa dall'incidente e aveva davvero tanto male alla caviglia.
"Sto bene, tranquillo. La caviglia non è rotta e nulla, ho solo stirato i legamenti. Devo tenere le stampelle almeno un mese, non so bene quando potrò tornare a giocare perché dovrò fare anche un po' di fisioterapia e così".
"Ottimo! No, scusa, in realtà mica tanto, però poteva andare peggio" disse farfugliando al telefono "Allora ti lascio tranquilla, scusa il disturbo. Ehm, se hai bisogno di qualcosa fammi sapere".
"Aspetta! In effetti c'è una cosa che potresti fare. Quanto toglierò le stampelle avrò bisogno di allenamenti extra e beh ho pensato che potresti aiutarmi tu..." non volevo sembrargli una scroccona, ero sincera ci tenevo al fatto che potessi rimettermi in forma con lui. Negli ultimi due mesi mi aveva motivata e aiutata parecchio "Scusami per l'altro giorno, sarei onorata di potermi allenare ancora con te. Era una giornata storta, per me sei importante".
Ci furono alcuni secondi di silenzio che mi sembravano infiniti e infine rispose:
"L'onore è tutto mio. Non ti preoccupare, è stata anche colpa mia, non ti abbandono per una piccolezza così. Ora riposa, mi prenderò cura io di te" le sue parole furono stupende, nulla che avessi mai potuto immaginare. Quelle poche frasi si erano impresse dentro di me come fossero un tatuaggio. Lo ringraziai, non potei fare altro e agganciai la chiamata. La canzone che stavo ascoltando ripartì in automatico e mi lasciai sprofondare nel letto sorridente.
Purtroppo, quella quiete venne interrotta poco dopo da un altro suono, il campanello di casa. Senti delle voci lontane che non riuscii a distinguere bene. Mio fratello aveva aperto la porta, lui lo riconoscevo, ma l'altra voce... Mi venne un colpo al cuore, era Ryan! Ryan era passato a trovarmi.
"Rachel! C'è un tuo amico scendi" sentì urlare mio fratello dal piano di sotto. Mi alzai dal letto, presi di nuovo le stampelle e scesi lentamente dalle scale. Will aveva fatto accomodare Ryan in salotto e non appena mi vide arrivare mi sorpassò e andò in camera sua. Se mio fratello aveva portato Ryan in salotto e non l'aveva fatto aspettare in corridoio voleva dire solo una cosa. Era sulle difensive e non voleva che io e quel ragazzo, che lui non conosceva bene, andassimo in camera mia assieme.
Ryan appena mi vide si alzò in piedi dal divano e si voltò verso di me. Io lo raggiunsi in fretta e ci risedemmo entrambi. Lo salutai e gli chiesi cosa lo avesse portato qui.
"Ero venuto alla tua partita perché mi sembrava un gesto carino visto che tu eri venuta alla mia regata. Solo che poi ti sei fatta male e non sapevo bene cosa fare. Comunque mi sembravi già abbastanza accudita dai tuoi amici quindi poi sono andato a casa. Solo che ero in pensiero per te e ho pensato di passare a vedere come stavi".
"Sì, non mi aspettavo di vederti alla partita. È stata proprio una bella sorpresa. Mi avrebbe fatto piacere fermarmi un attimo con te dopo la partita. Tra l'altro vuoi qualcosa da bere o da mangiare?"
"Ah no, tranquilla, poi non ti farei mica scomodare con le stampelle ti chiederei semplicemente dove cercare" mi fece l'occhiolino e io sorrisi.
Recuperammo il tempo perso dopo la partita nel mio salotto. Iniziammo a chiacchierare tranquillamente. Trovavo i nostri discorsi sempre interessanti poi era un ragazzo che cercava sempre argomenti forti e mi stuzzicava nelle discussioni. Mi piaceva come cosa perché mi teneva testa e mi spronava sempre alla discussione. Non che ne avessi bisogni visto che non ero per niente timida, ma m'insegnava comunque qualcosa.
Arrivò anche il momento in cui mi chiese delle regole del mio sport perché c'erano diverse cose che non aveva capito, cercava di fare paragoni con l'hockey su ghiaccio e il calcio, ma non lo portavano alla spiegazione corretta.
"Sì, ci sono delle regole un po' particolari. Prima di tutto esiste l'aera e si può fare goal solo se si tira in quella zona. Un'altra regola importante è che non possiamo toccare la pallina con i piedi, se capita anche solo per sbaglio è subito fallo. Come anche possiamo solo giocare con la parte piatta del bastone" cercai di spiegargli proprio le regole più basilari per poi passare ai diversi tipi di rimessa di gioco "Allora dopo un fallo la pallina è ovviamente della squadra avversaria. Se esce lateralmente è una semplice rimessa da dov'è uscita. Se esce dal fondo e l'ultimo a toccare la pallina è stato uno dei giocatori che stavano difendendo gli avversari hanno una seconda possibilità di attacco e la pallina viene rimessa in gioco dalla linea dei ventidue, ovvero dalla linea del primo quarto. Se invece erano quelli che attaccavano a buttarla fuori la pallina riparte dai difensori appena fuori l'area. Più interessante si fa se avviene un fallo in area. Fallo dell'attacco, non succede nulla di che. Si riparte con una rimessa dal fondo come prima, fallo della difesa però porta alla possibilità di un tiro in area. Ci sono un giocatore che batte sul fondo verso il limite dell'area dove ci stanno tra i quattro e i cinque giocatori che proveranno a tirare in porta e la difesa avrà quattro giocatori assieme al portiere e tutti quelli che non sono in posizione in area sono dietro la metà campo. È abbastanza complicato da spiegare".
"No, ora che lo dici mi vengono in mente alcune azioni di questo tipo che ho visto prima. Però mi sembra molto difficile giocare solo da un lato del bastone" aveva un'espressione dubbiosa.
"È solo questione d'abitudine, guarda. Prendimi il bastone e le palline che sono nel borsone all'entrata per favore".
Ryan andò a prendermi quello che gli avevo chiesto e gli feci vedere da seduta come muovere la pallina davanti a me da un piede all'altro facendogli vedere come toccare appunto solo la parte piatta del bastone. Poi feci provare lui. Era una visione molto divertente, era in estrema difficoltà, ma pian pianino tra una risata e l'altra migliorava pure e diventava sempre più veloce, anche se in realtà era comunque lento poveretto.
Rimise via il bastone e si riaccomodò accanto a me. Tornammo a parlare entusiasti e presto si fece tardi. Ryan dovette tornare a casa per prendersi cura di suo nonno e anche i miei genitori sarebbero tornati a breve dal lavoro e avremmo poi cenato tutti assieme. Quindi lo accompagnai alla porta e lo ringraziai per la visita, lui mi guardò e mi fece uno splendido sorriso, mi diede un bacio sulla guancia, andò alla sua moto salì mi rivolse ancora un saluto con la mano e sfrecciò via.
Chiusi la porta dietro di me e l'unica cosa che vidi fu mio fratello a braccia incrociare che scuoteva la testa. Non mi volevo far rovinare quel pomeriggio stupendo da mio fratello così mentre aspettavo i miei di ritorno accessi la televisione e mi misi a guardare una puntata di una serie TV. Probabilmente Will si sentì in colpa per la sua azione infatti mi raggiunse sul divano iniziando a farmi il solletico facendo poi partire una battaglia di cuscini.
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Un anno di conquiste
RomanceUna serata al lago, un tramonto, i miei migliori amici, dei desideri, degli obbiettivi. Tutto quello che ci sarebbe successo non lo conoscevamo ancora. Avevamo molti sogni e speravamo di realizzarli senza distrazioni. Avevamo solo un anno per farlo...