(Flurin)
Continuai a camminare sorreggendo Rachel fino a casa. Cercai velocemente le sue chiavi e cercando di essere il più silenzioso possibile la portai in camera. Rachel sbiascicò delle parole per dire che eravamo a casa da soli, i suoi erano in montagna e Will probabilmente avrebbe fatto più tardi di noi. La adagiai sul letto, vidi sulla scrivania la sua borraccia, che andai subito a riempire in bagno per poi porgergliela e farla bere. Mi ringraziò, e poi si fece ricadere sul letto.
"Rachel, meglio che ti cambi. Dove sono i tuoi vestiti per dormire" chiesi titubante. Lei non fu di grande aiuto e indicò semplicemente il suo grande armadio. Mi affrettai ad aprirlo e c'erano abiti appesi e dei cassetti. In realtà sapevo che sicuramente non avrei trovato nulla nei cassetti, ma li aprì lo stesso. Riuscii anche a sorprendermi nel trovare solo calze, calze a maglia, reggiseni e mutande. Cavoli che begli intimi che aveva, anche se forse non era il momento migliore per curiosare e commentare, aprii la seconda anta, cerano dei ripiani e trovai quello che cercavo, o almeno qualcosa che mi sembrasse adatto, cioè una maglia larga e dei pantaloncini. Li porsi a Rachel e mi voltai.
"Mi aiuti? Sono stanca" disse, ma dove mi ero cacciato? Presi coraggio mi rigirai verso di lei e iniziai a sfilarle gli stivali e le calze. Lei si sbottonò i pantaloni, non potei non notare le sue mutande rosse, allora era vero che le ragazze a Capodanno mettono un intimo di questo colore, l'aiutai a uscire dai pantaloni attillati tirandoli dal fondo. Poi cercò di uscire dalla magliettina senza troppi successi quindi le diedi una mano anche in quello. Inconsciamente voleva proprio provocarmi, aveva un reggiseno in tinta e incominciai a guardarle i seni. Stava diventando troppo. Era bellissima, avrei potuto farle qualunque cosa. Però ero un bravo ragazzo e non l'avrei toccata nemmeno con un dito, non sarebbe stato per nulla giusto nei suoi confronti e sarebbe stato inutile se se lo fosse scordata il giorno dopo. Presi in mano i vestiti da metterle, ma lei non smise di spogliarsi di tolse pure il reggiseno. Volevo girarmi, ma dovevo aiutarla con la maglietta e quindi la guardai, non potevo fare altro. Il mio io interiore mi ringraziò e pure il mio amico là sotto ne fu grato, visto che lo feci risvegliare. Non proprio io, ma il fatto che continuavo a guardarla a la mia testa non smetteva di pensare e immaginare. Finalmente rivestita le riporsi l'acqua per continuare a bere. Tirai insieme le mie cose per uscire e spegnerle la luce.
"Dove stai andando?" mi chiese improvvisamente.
"A casa mia" risposi non capendo.
"Ma sei matto? Non vorrai mica tornare fino a casa tua a piedi ora! No, abiti troppo lontano. Rimani pure qui a dormire".
"Qui?" ero senza parole, felice, ma senza parole.
"Sì, qui con me. Spegni la luce e vieni" disse infilandosi sotto le coperte.
"Nel tuo letto?" pensai se ne fosse davvero sicura.
"Dove se no, meglio in camera mia che sul divano, così Will ti vedrà solo domani mattina e non andrà a letto preoccupato e preso male".
Spensi la luce riappoggiai la giacca a terra, mi svestii lentamente fino a rimanere solo in mutande e maglietta, poi mi avvicinai al letto e m'infilai sempre lentamente sotto alle coperte.
"Dormi con la maglietta a casa?" mi chiese. Non mi spiegavo il perché mi volesse chiedere una cosa simile.
"No, a casa no, ma qui non sono a casa mia quindi".
"Dai, levatela. A me non disturba" mi sfilai la maglia, faceva paura sembrava quasi un ordine.
"Grazie, Flurin" mi disse e si voltò più verso di me per appoggiarsi al mio petto. Ero al settimo cielo. La ragazza che mi piaceva stava dormendo con me, io ero in mutande e lei era appoggiata al mio petto.
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Un anno di conquiste
RomanceUna serata al lago, un tramonto, i miei migliori amici, dei desideri, degli obbiettivi. Tutto quello che ci sarebbe successo non lo conoscevamo ancora. Avevamo molti sogni e speravamo di realizzarli senza distrazioni. Avevamo solo un anno per farlo...