Capitolo 4

1.2K 82 40
                                        

Il mattino dopo mi sveglio con la sensazione di aver appena partecipato ad un funerale. Il senso di perdita che sento dentro è opprimente. È così difficile lasciare andare una persona che credevi avrebbe fatto parte per sempre della tua vita... nonostante tutto. Ed è così difficile fare la cosa giusta a volte.

Mi alzo dal letto controvoglia e in corridoio incrocio Sara fresca di doccia. «Ehi. È domenica... come mai già in piedi?» le chiedo dandole un pizzicotto sulla guancia. Mi osserva perplessa dal mio gesto.

«Potrei farti la stessa domanda... ma la risposta già la so» mi risponde cupamente. Mi supera in fretta per tornare in camera sua ma la trattengo per il cappuccio dell'accappatoio.

«Mi dispiace per essere stato così... distante, ultimamente. Anche tu stai soffrendo per tutta questa storia e so che non ti sono stato vicino come avrei dovuto. Ma ti prometto che da oggi le cose cambieranno» le assicuro. Sara emette un profondo sospiro.

«Spero davvero che tutto possa tornare alla normalità, prima o poi»

«Beh, che ne dici se, tanto per cominciare, oggi passiamo la giornata insieme? È tanto che non facciamo qualcosa solo noi due...» le propongo. Mi scruta con gli occhi ridotti a fessura.

«Te lo ha chiesto Josh? Cosa ti ha detto? Non mi sopporta più, non è vero?». Le scompiglio i capelli bagnati e le sorrido rassicurante.

«Josh è solo preoccupato per te e vuole che tu stia bene. Come lo desidero io. Purtroppo è difficile gestire due Jones depressi e scorbutici contemporaneamente. Che ne dici se per oggi gli diamo un giorno di pausa?»

«Dico che se lo merita. È un ragazzo fantastico» mi risponde sorridendomi come non faceva da tempo.

______

Bisogna ammetterlo: una giornata intera di shopping con mia sorella è devastante. A volte dimentico il suo lato da "ragazza". Ma è stato bello vederla tornare alla normalità per un po', a quella spensieratezza che una ragazza di quasi diciotto anni dovrebbe sempre avere.

Ma devastante è stato anche fingere una serenità che in realtà non ho. Fingere allegria quando continuo a sentirmi corrodere dentro. Quando finirà tutto questo? La mia mente ha deciso di andare avanti... ma quando lo capirà anche il mio cuore?

È ormai ora di cena quando facciamo ritorno a casa. Appena parcheggiato nel vialetto, Sara apre lo sportello e si fionda fuori, sicuramente per andare da Josh. Sono certo che abbia pensato a lui tutto il giorno. Prima che io metta piede in casa, però, mi sento abbracciare da dietro.

«Grazie per questa giornata, fratellone. È bello quando sei di nuovo tu».

E poi attraversa di nuovo il cortile, saltando l'aiuola fiorita per correre a casa di Josh. Entro in casa sorridendo, per la prima volta da non so più quanto tempo.

____

Dopo aver cenato da solo, dato che Sara è rimasta a cena da Josh e i nostri genitori sono ancora a lavoro, salgo in camera e mi butto sul letto a fissare il soffitto. Sono davvero esausto. Non credevo che fingere potesse essere così faticoso.

Con una stretta allo stomaco, ripenso a quanto deve essere stata dura per Clarissa fingere di voler stare con Jack e non aver più nulla a che fare con noi solo per sottostare al suo ricatto.

Cerco immediatamente di allontanare il pensiero di Jack, di lei, di tutto: non è continuando a rimuginarci su che andrò avanti. Chiudo gli occhi e prendo dei respiri profondi, concentrandomi sulla brezza che entra dalla finestra ancora aperta.

Sono quasi riuscito ad addormentarmi quando il telefono suona. Lo tiro fuori dalla tasca dei jeans e resto sorpreso nel vedere il nome di Liam sullo schermo. Non ci sentiamo da qualche settimana, in effetti, ed è strano che chiami alle undici di sera.

Tienimi nel cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora