Capitolo 6

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Ho cercato di non farlo, di trattenermi. Ma non ci riesco. Devo sapere come sta Clarissa. Così, dopo soli tre giorni dalla telefonata di Liam, decido di chiamarlo io. Risponde dopo pochi squilli, anche se è tardi.

«Ehi, amico. Che sorpresa...» mi saluta.

«Già. Sai, mi sei sembrato parecchio sconvolto quando mi hai chiamato l'ultima volta... volevo sapere come stavi» mento io.

Mi spiace raggirarlo in questo modo, ma non ho alternative. Non posso dirgli la verità, non mi darebbe più le informazioni che cerco.

«Beh, le cose non vanno affatto meglio, anzi. Kate, una nostra amica comune nonché la migliore amica di Clarissa di un tempo, ha deciso di perdonarla. Avevano litigato per non si sa bene cosa quando Kate era stata a trovarla in Texas, l'anno scorso. Ma a quanto pare è acqua passata e adesso mi ritrovo quell'impiastro di ragazza ancora più in mezzo ai piedi. Mark continua a farmi pressioni per un nostro riavvicinamento, ma io non ne voglio sapere nulla...» brontola esasperato.

Ricordo bene l'arrivo di Kate a El Paso. È stato poco prima che Clarissa mi lasciasse per tornare con Jack. E ricordo quanto ci sia rimasta male per come si sono lasciate. Hanno litigato perché, come quasi tutti gli altri intorno a noi, non approvava la nostra relazione e non le piaceva ciò che Clarissa era diventata. Non mi è mai piaciuta quella ragazza...

«Questa settimana si sta rivelando davvero assurda...» riprende Liam, bisognoso di sfogarsi, «Me la sono ritrovata anche sul sentiero che percorro tutte le mattine di corsa per allenarmi. Penso stia cercando di rimettersi in forma adesso che non usa più la stampella»

«Quindi, fisicamente, si sta riprendendo? Era ridotta molto male?» chiedo con un nodo alla gola.

«Già... i lividi sul viso non si vedono praticamente più e sta ricominciando a camminare meglio. Diciamo che sta bene a sufficienza da attirare già l'attenzione dei ragazzi su di sé...» risponde irritato. Mi alzo a sedere di scatto sul letto.

«Che intendi? Esce già con qualcuno? Voglio dire, è lì da quanto? Due settimane?» chiedo sentendo già un moto di gelosia del tutto ingiustificata ormai.

«Non che io sappia. Ma i ragazzi cominciano a farsi sotto. È entrata nel mirino di uno dei playboy più incalliti della scuola... non ci vorrà poi molto» mi spiega con una nota di irritazione che fa suonare un campanello d'allarme nella mia testa.

«La cosa ti dà fastidio?» gli chiedo allora.

«Certo che no! Può uscire con chi le pare. Non mi potrebbe interessare di meno» ribatte mettendosi sulla difensiva.

«Ne sei sicuro, eh?» gli rispondo scettico. Quanto gli ci vorrà ancora per capirlo? Per capire che non odia Clarissa e non l'ha mai odiata?

Liam sbuffa forte. «Non m'interessa. Davvero. Solo mi dà fastidio che...» si interrompe, senza riuscire a finire la frase.

«Cosa ti dà fastidio, Liam?» lo incalzo. Lo sento prendere un profondo respiro.

«Mi dà fastidio che quando non ce l'ho intorno... sento la sua mancanza. Faccio il possibile per evitarla ma allo stesso tempo la cerco con gli occhi nella folla. Immagino sia solo una reazione involontaria a ciò che provavo per lei un tempo».

Stringo forte i pugni: forse ci è più vicino di quanto non creda. E non so se questo dovrebbe preoccuparmi.

«E questo sta mettendo in crisi anche la relazione con la mia ragazza. Ormai litighiamo tutti i giorni a causa di Clarissa. Tiff è convinta che provi qualcosa per lei. Ogni giorno è una tragedia. Ti ho parlato di Tiffany, vero?» aggiunge poi.

Tienimi nel cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora