PROLOGO

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Drake

7 anni prima...

Dopo un lungo girovagare senza meta, parcheggio la mia auto, un catorcio vecchio del 1995 che ha già avuto innumerevoli proprietari, e mi muovo trascinandomi a fatica.

L'ennesima giornata di litigi in casa mi ha messo a dura prova, e ora ho un disperato bisogno di distrarmi.

A volte mi piacerebbe ricevere un colpo in testa per resettare completamente la mia memoria, ma poi ricordo di avere delle responsabilità importanti... e realizzo che questo divorzio dalla mia esistenza non può avvenire.

Ripiego quindi su qualcosa che non abbia un effetto permanente.

Entro nel primo bar che incontro e mi siedo al bancone. Qui dentro è quasi tutto pieno e, accanto a me, è seduto un poliziotto ubriaco e accasciato. Cosa gli sarà successo?

Sembra che io non sia l'unica anima persa.

"Ciao, cosa ti porto?" Mi domanda il barista, un po' frettolosamente.

"Li fate i Margarita?"

"Certo, te ne preparo uno?"

"Sì, grazie."

Attendo in silenzio il cocktail che ho appena ordinato e, nel frattempo, osservo il poliziotto, che ha iniziato a mugugnare qualcosa. Il barman nota la mia curiosità e si protende verso di me.

"Non farci caso, dice di essersi appena separato dalla sua compagna e sta un po' giù di morale."

Brutto colpo, posso capirlo.

"Sì, ma lo sa che non dovrebbe bere quando è in servizio?"

"In realtà il suo turno è terminato già da diverse ore, solo che non ha avuto nemmeno la possibilità di entrare in casa per cambiarsi."

"Accidenti," commento perplesso.

"Comunque, questo è tuo." Mi viene servito il Margarita sul bancone e io lo bevo in fretta. Un sorso solo e la mia anima è in festa.

"Wow, accidenti! Hai deciso di ridurti peggio di lui?"

"Anche io ho le mie maledizioni." Scrollo le spalle e poi gli chiedo il bis.

"Colpa delle donne anche nel tuo caso?"

"No, le donne hanno poco spazio nella mia vita."

Il barman cerca di distrarsi pulendo alcuni bicchieri, e decide di non ficcanasare oltre. "Uhm... okay."

La nostra breve conversazione si interrompe del tutto quando si siede un altro uomo al bancone.

"Ehi, tu, dammi subito un bel whisky!" Il suo tono così autoritario non mi piace.

"Va bene, ma un per favore e grazie non hanno mai ucciso nessuno, lo sa?"

"Su, su, poche chiacchiere. Ho bisogno di festeggiare e ho pure poco tempo!"

Mi volto verso colui che si è seduto alla mia destra, irritato da tanta maleducazione, ma solo quando incontro il suo sguardo, mi accorgo del tiro mancino che mi ha appena giocato il destino.

Quegli occhi da lurido bastardo non li scorderò mai. Mai.

Richard Staton Wyatt.

"Ecco, questo è il suo whisky."

Mentre lui inizia a bere compiaciuto, io mi tiro su il cappuccio e lo uso per coprirmi. Non voglio che mi veda e che, soprattutto, mi riconosca.

"Mio caro ragazzo, hai idea di quanto sia meravigliosa la vita?" domanda Richard, con tono divertito.

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