La mattina dopo ebbi il risveglio migliore di tutti.
Mi svegliai dal nulla, niente suonerie o sveglie, e mi trovai davanti Sweet;durante tutta la notte eravamo rimasti abbracciati e gli avevo avvolto la vita con la gamba come per non farlo scappare.
Decisi di non svegliarlo, mi limitai semplicemente a poggiare la testa sul suo petto e osservarlo dormire;poteva sembrare una cosa inquietante ma era davvero uno spettacolo per gli occhi, e chi l'avrebbe mai detto sembrava proprio un angioletto.
Qualche minuto dopo si svegliò anche lui, nonostante non avessi spiccicato mezza parola.
S:Buongiorno bimba.
Mi disse con la voce ancora impastata dal sonno mentre si portava le mani al viso per stroppicciarsi gli occhi.
Gli risposi poggiandogli una mano sulla guancia e lasciandogli un timido bacio sulle labbra.
Rimanemmo per un po' là stesi a coccolarci finché non decidemmo di alzarci.
S:Vado in cucina a preparare qualcosa.
Mi disse per poi lasciarmi un altro bacio e dirigersi verso la cucina.
Seduta sul letto lo seguii con lo sguardo finché non chiuse la porta dietro di sé, per poi lasciarmi cadere sul letto; certo che ero proprio fortunata a stare con uno bello come lui.
In quel momento mi venne un'idea, mi alzai dal letto e aprii l'armadio di Sweet;lo scrutai attentamente puntando l'attenzione su una maglietta, era grigia con una rosa disegnata all'altezza del cuore.
La presi e la indossai, per poi dirigermi in cucina.
Lo trovai intento a fare non so bene cosa, lo raggiunsi e lo abbracciai da dietro per poi mettermi in punta di piedi nel tentativo di poggiare il mento sulla sua spalla.
O:Che fai?
S:French Toast.
O:Uu i miei preferiti.
Risposi ridendo per poi andarmi a sedere al tavolo, seguita da Sweet Pea.
S:Bella la mia maglia?
Disse ridendo dopo avermi scrutata da capo a piedi.
Annuii facendo una piccola smorfia.
S:Ti sta da dio.
A quella affermazione arrossii leggermente per poi puntare l'attenzione sul French Toast che mi trovavo davanti.Finita la colazione tornai in camera per prendere il telefono e trovai una chiamata persa da Betty, così decisi di richiamarla.
B:Ei Liv, volevo solo chiederti se tornavi a casa per pranzo.
O:Eii, comunque sì, penso di sì.
B:Okay, ora ti lascio ma poi lo sai che devi raccontarmi tutto.
Disse con una voce abbastanza pervertita.
O:Sisi, a dopo Betty.
Le risposi ridendo per poi attaccare.Una mezz'oretta dopo lasciai la roulotte di Sweet per andare in quella di Tony per farmi prestare un paio di pantaloni, visto che Sweet Pea aveva deciso di farmi tenere la maglietta e non avevo nulla da mettere sotto, e anche per raccontarle tutto quello che era successo la notte prima;al diavolo l'orgoglio, Tony su me e Sweet aveva avuto ragione da subito, ero innamorata persa di lui, e forse tra noi era "destino" alla fine ne ero cotta fin da piccola.
Una volta fatto tutto tornai nella roulette di Sweet, ma trovai un'ospite a dir poco indesiderato;c'erano il mio ragazzo e Josie seduti al tavolo della cucina che probabilmente parlavano, prima che entrassi io.
Cercai di rimanere calma e mi diressi verso di loro.
O:Ciao Josie.
Dissi cercando di sembrare il più carina possibile;poggiai le mani sullo schienale di una delle sedie,diciamo che in quel momento gliene avrei felicemente spaccata una in testa, ma feci un respiro profondo.
J:Ciao Olivia, bella maglietta.
O:Oh è di Sweet.
L'espressione che comparve sul suo viso penso fu una delle cose più soddisfacenti che abbia mai visto.
J:Perché non me ne dai una anche a me Sweetie?
Disse girandosi verso il MIO ragazzo e là persi completamente le staffe.
O:Allora senti Josie intanto se non ti è chiaro io e Sweet stiamo assieme, lui ti aveva chiamata solo perché stava male e indovina un po' per cosa, per me. Tu hai avuto la tua occasione con lui e l'hai sprecata trattandolo di merda andando da lui solo quando ti andava, come se fosse un giocattolo.Quindi ora levati dal cazzo.
Le dissi guardandola dritta negli occhi con uno sguardo di fuoco.
Non disse nulla e si limitò ad uscire dalla roulette per giunta alquanto infastidita.
Mi girai verso Sweet che era a dir poco sbalordito, penso che non si aspettasse che facessi una sfuriata del genere.
Si alzò e mi prese per i fianchi.
S:Questa è la mia ragazza.
Disse per poi baciarmi.Una volta che Sweet Pea mi ebbe accompagnata a casa pranzai subito, anche perché erano già tutti a tavola, visto che a causa del disguido con Josie avevo tardato.
Passai il pomeriggio a prendere il sole in cortile con Betty e le raccontai tutto della notte precedente ma anche di quello che era successo con Josie.
Mi spiegò che lei non era sempre stata così, ma da quando si erano sciolte le Pussycats, tra l'altro a causa sua, si era focalizzata solo e unicamente sulla musica lasciando tutto il resto solo come sfondo.
Non so se avrei dovuto sentirmi in colpa per la sfuriata che le avevo fatto o cosa, ma non era mica colpa mia se non sapeva godersi la vita.La sera salii su in camera prima del solito e cominciai a sistemarmi, finché non ricevetti una chiamata da Sweet.
S:Ciao bimba.
O:Ei tutto apposto?
S:Sisi volevo solo sentire la tua voce.
F:Oh si volevo solo sentire la tua voce.
S:Sta zitto Fangs.
A quel punto scoppiai a ridere.
S:Okay ora devo andare se no Fangs continua a rompere. Comunque ti ho lasciato qualcosa nella borsa.
O:Okay, ora guardo, buonanotte Sweetie.
S:Notte bimba.
Mi alzai dal letto e presi la borsa che Sweet mi aveva dato per metterci il vestito, la aprii e ci trovai la sua giacca dei Serpents;la presi delicatamente quasi come fosse un cimelio inestimabile, per poi stringerla al petto mentre il suo profumo mi invadeva le narici.
La poggai poi sulla sedia della scrivania,rimanendo a guardarla mente piano piano le palpebre si facevano sempre più pesanti, fino ad addormentarmi.
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𝑺𝒑𝒂𝒛𝒊𝒐 𝒂𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆🧚♀️
𝒔𝒄𝒊𝒂𝒖 𝒃𝒆𝒍𝒍𝒊𝒊
𝒔𝒄𝒖𝒔𝒂𝒕𝒆𝒎𝒊 𝒔𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒉𝒐 𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒂𝒕𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒖𝒏 𝒑𝒐 𝒎𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒂𝒗𝒆𝒗𝒐 𝒎𝒐𝒍𝒕𝒆 𝒊𝒅𝒆𝒆
𝒄𝒎𝒒 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒆 𝒂𝒓𝒓𝒊𝒗𝒂𝒕𝒂 𝒂 𝒎𝒊𝒍𝒍𝒆 𝒍𝒆𝒕𝒕𝒖𝒓𝒆 𝒆 𝒏𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒗𝒊 𝒂𝒎𝒐🥺❤️
𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒄𝒊𝒐 𝒔𝒆 𝒗𝒊 𝒆 𝒑𝒊𝒂𝒄𝒊𝒖𝒕𝒐 𝒊𝒍 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝒗𝒐𝒕𝒂𝒕𝒆𝒆🥰✨
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𝒂 𝒔𝒆𝒓𝒑𝒆𝒏𝒕 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒚||𝒔𝒘𝒆𝒆𝒕 𝒑𝒆𝒂
FanfictionOlivia Smith è nata a Riverdale e cresciuta per i primi 5 anni della sua vita nel Southside finché un evento a dir poco scioccante l'ha dovuta portare lontano da Riverdale insieme al padre Robert Smith, uno dei principali pilastri dei Serpents, lont...