Capitolo 10: La ferita dell'anima

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La stanchezza causata dallo scatto e dallo spavento avevano sfiancato Blodyn, tanto che finì per addormentarsi.

Quando si svegliò era stata posta in piedi, ancora legata, tenuta da due Persone Alte, con abiti leggeri a tinte verdi, stivali attillati e lunghi capelli lisci e lucenti come seta. Recuperati i sensi e granati gli occhi, comprese che non erano uomini comuni... chi erano? La vista era ancora annebbiata.

: " Cosa abbiamo qui? " Domandò una voce sopra di lei.

Sollevò lo sguardo e con angosciosa meraviglia esclamò quasi involontariamente: " Un elfo ! "

: " Vedo che conosci la mia razza, però non ho mai visto la tua. Cosa sei? " Insistette l'elfo dalla lunga chioma ramata, decorata con una tiara a forma di ramoscelli intarsiati. Era di bell'aspetto, come lo era tutta la gente di quella razza immortale, ma la postura marziale, lo guardo azzurro freddo e sospettoso e l'armatura addosso, non gli conferivano un'aria amichevole.

: " S-sono una Hobbit. " Balbettò la giovane impaurita.

: " Ne ho sentito parlare. Da dove vieni? " Mentre la interrogava le girava attorno, scrutando ogni angolo della sua persona per analizzarla.

: " Dalla Contea! "

: " E cosa fa una Hobbit della Contea qui a Bindgole Wood, sola nell'oscurità? "

Il suo sangue Mezzuomo le avrebbe fatto rispondere con gentilezza e onestà, poiché in fondo stava facendo il suo mestiere, però era ancora risentita di quel rapimento e replicò audace: " Curioso, chiesto da gente che fa agguati ai viaggiatori. "

: " Non credo che tu sia in condizioni di fare la spiritosa. " Proferì con una compostezza terribile avvicinandosi a un palmo dal volto pallido di Blodyn e fissandola come se avesse voluto entrarle nella mente.

Ella allora si ricompose e considerò che egli aveva ragione, per cui, sebbene malvolentieri, gli disse la verità: " Cercavo un'erba medica. Sono un dottore e un mio paziente è in pericolo di vita. Solo questo rimedio può salvarlo e sono corsa nel bosco per fare più in fretta possibile. "

: " Un dottore? E da quando un medico va in giro armato? " Chiese accennando alla lama allacciata ai fianchi.

: " Sono una giovane Hobbit e, come voi mi avete appena dimostrato, non tutti hanno buone intenzioni. "

: " Fai la diffidente ed è saggio, ciò nonostante dovresti preoccuparti della nostra di diffidenza. Non credo a quel che dici. Potresti essere una messaggera o una spia. " L'elfo non era in vena di ribattere alla sua ironia e espresse apertamente i suoi dubbi.

: " Spia?! – Ripeté allibita – E di cosa? Sarei pessima se mi fossi lasciata catturare così facilmente da voi. "

: " Ma saresti abile a parole nel tentare di ingannarci, preparando il terreno per gli orchi. "

: " Orchi?! Io non capisco ... !"

D'improvviso entrò nell'enorme sala scavata nella roccia un altro elfo, una guardia a prima vista, il quale si rivolse al suo capitano: " Nella borsa non abbiamo trovato alcun messaggio."

: " Ehi! Avete frugato nelle mie cose?! " Esclamò lei, risentita di quella mancanza di rispetto per le sue cose personali, però nessuno le prestò attenzione.

: " Allora lo avrà nascosto addosso. Helthaeti."

Blodyn vide che le stavano per mettere le mani addosso e quindi cominciò a dimenarsi e a gridare, non avendo udito bene il comando appena pronunciato in elfico e spaventata all'idea che potessero ucciderla, quando volevano solo perquisirla.

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