Capitolo 6

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L'alba stava per sorgere, Kili aveva corso per tutta la notte, la pioggia aveva lasciato posto a una bufera di neve che rendeva ancora più difficile il percorso, si era fermato solo poche ore per riposare.
Ora era ancora insonnolito, ma un brontolio proveniente dallo stomaco gli impose di svegliarsi e cercare qualcosa da mangiare. Un leggero nevischio imbiancava la foresta e seguire le tracce di un animale non sarebbe stato complicato, ma sicuramente un volatile solitario sarebbe stata una preda più accessibile, alzó gli occhi al cielo alla ricerca, ma rimase incantato dai colori della volta: azzurro chiaro, quasi bianco, il sole pallido che si affacciava dalle nubi cariche di neve e le striava di rosa, rosso, giallo, rendendo il cielo simile alla tavolozza di Bofur quando finiva un ritratto.
Il nano sorrise a quel ricordo, era passato un mese o più, chissà se lo stavano cercando, se sua madre cuciva e ricamava, ancora quel centrino per la festa del Nuovo Anno che non usavano mai perchè era troppo raffinato, le discussioni tra lei e Thorin per metterlo o non metterlo erano esilaranti... alla fine Dis se ne andava indispettita e arrabbiata con il fratello, così Kili e Fili la raggiungevano in cucina per consolarla e farla ridere un po'. Andavano lì anche per assaggiare qualcosa e controllare che tutto procedesse per il meglio, a volte sparivano anche intere portate, ma era sempre "per il bene dei più giovani che dovevano crescere".
Ah, i cibi dei Nani, così succulenti e corposi, saporiti e speziati, pieni e abbondanti, per il Capodanno le porzioni raddoppiavano.
Kili era talmente perso con lo sguardo al cielo e i pensieri rivolti a una squisita, enorme e appagante coscia di cinghiale, che non si accorse di stare masticando una foglia di chissà quale albero, probabilmente nella sua mente era un pezzo di carne, ma realmente non aveva esattamente quel gusto. Il Nano si riscosse e sputó schifato quello che aveva in bocca e, dopo qualche colpo di tosse, riprese a camminare in cerca di impronte nella neve.
Si fermó in ascolto di qualche movimento, ma a parte il ritmico stormire delle chiome degli alberi, tutto era immobile.

-Perfetto, davvero perfetto. Quindi sono qui, da solo, al freddo, in mezzo alla neve senza ombra di cibo... commestibile. Distante chissà quanto dalla Montagna.-
Kili pensando sarcastico e frustrato.

Camminó in cerchio ancora un po' di tempo maledicendo nella sua lingua ogni qualcosa gli venisse in mente. Dal luogo alla situazione, dagli alberi agli animali che sembravano essere spariti.

-[...] bene e ora che facciamo? Microscopico come sei in confronto a quello che ti circonda mi sembra una cosa da nulla capire dove ti trovi o... aspetta.-
Kili illuminandosi e fermando il suo monologo


Alzó lo sguardo verso una sequoia accanto a lui e ne studió la corteccia, poi si diede la spinta per arrampicarsi sui rami dell'albero secolare. Quando arrivó in cima e sporse la testa tra le foglie, inspiró un'aria nuova e pulita, meno soffocante e umida di quella presente all'interno della foresta.
Vide la montagna stagliarsi dinnanzi a lui, a chilometri di distanza, avvolta dalle nuvole, illuminata dai deboli raggi solari e imbiancata dalla neve sottile appena caduta. Ora sarebbe bastato procedere verso nord-ovest per arrivare a casa e...
Kili non riuscì a finire il pensiero che fu trascinato a terra da... Elfi?! Perchè c'erano degli Elfi in quella foresta? E cosa volevano da lui? Non era nel loro territorio... o sì?

-Buongiorno, Nano.-
Thranduil, Signore degli Elfi, con un tono di divertimento misto a disprezzo

-Buo-buongiorno...-
Kili sospeso tra le braccia di due Elfi che gli impedivano di toccare terra con gli stivali

-Come mai qui?-
Thranduil

-Potrei farvi la stessa domanda.-
Kili cercando in tutti i modi di riavere il terreno sotto di sè, allungandosi più che poteva

-Si dà il caso che tu ti trovi a poche centinaia di metri dall'ingresso di Bosco Atro, il Regno degli Elfi Silvani.-
Thranduil

-Oh.-
Kili rimanendo spiazzato

-"Oh", mi sembra l'espressione più adatta a descrivere la situazione. Perquisitelo e, per carità, mettetelo a terra.-
Thranduil imperiosamente seccato

Le due guardie lasciarono la presa e iniziarono a prelevargli tutte le armi: arco, frecce e spada furono subito trovate, mentre per i pugnali ebbero un po' più di difficoltà, Kili li aveva nascosti in ogni dove, tra la cotta di maglia sovrastata dal mantello marrone, chiuso in vita dalla cintura. Dopo aver perquisito due volte il Nano, gli Elfi avevano trovato solo cinque pugnali.

-Ve l'ho detto, sono solo quel... come non detto, ma, giuro, non ne ho altri...-
Kili mentre la guardia gli sfilava da uno stivale il sesto coltello

-Taci, Nano-
Guardia prendendo l'ultima lama da dietro il cappuccio, al che Kili sbuffó stizzito

Le guardie, precedute da Thranduil, scortarono il Nano all'interno della cittadella e, dopo un breve tragitto, nel Palazzo Reale, dove un'Elfa dai capelli lunghi ramati e intrecciati tra loro lo trascinó nelle prigioni.

-Hey, non mi perquisisci? Potrei avere ti tutto nei pantaloni.-
Kili alzando lo sguardo verso di lei

-O niente.-
Elfa in tono secco, chiudendo il cancello

Kili alzó le sopracciglia scettico e la guardó allontanarsi.

°°°°°°°

Dwalin, Balin, Thorin e Fili, erano finalmente giunti al villaggio degli Uomini.
Era un luogo qualunque, bianco di neve e tranquillo, ognuno svolgeva i propri compiti quotidiani in totale allegria e serenità. Tutti e quattro si stavano chiedendo la stessa cosa: davvero questi paesani possono aver imprigionato Kili?
Molti di loro si voltavano a guardarli camminare nel viale centrale.

-Ma tu somigli a...-
Signore avvicinandosi

-Sì, è vero, quello che combatteva nell'arena.-
Signore più basso pulendosi le mani con uno straccio

-Com'era?-
Fili avendo un tuffo al cuore

-Mmm... alto più o meno come te, con una casacca blu, i capelli neri e un po' di barba...-
Signore

-Dov'è ora?-
Fili speranzoso

-Questo non lo so, ragazzo mio... sono due giorni che non lo vedo più.-
Signore

-Che vuol dire?-
Dwalin

-Vuol dire, che non sappiamo dove sia finito o che fine abbia fatto.-
Signore

-A chi possiamo rivolgerci?-
Thorin

-Chiedete a Walter. È lui che controlla le prigioni e i combattimenti nell'arena... in fondo alla strada svoltate a destra, poi sempre dritto fino alla Locanda del Disperato e poi a sinistra. L'arena la riconoscerete.-
Signore

-Non scorderó mai la prima volta che ho visto quel piccoletto uccidere un orso di montagna alto il triplo di lui, come minimo. Che maestria...-
Signore sorridendo tra i baffoni biondi

-Grazie.-
Balin trascinando gli altri verso la direzione indicata

Dopo una mezz'oretta si trovarono dinnanzi a una zona circolare e sabbiosa, delimitata da un recinto di legno.
Erano arrivati.

-Hey, voi, non ci sono combattimenti oggi.-
Walter avvicinandosi

-Che gli hai fatto?-
Fili cercando di aggredirlo, trattenuto da Dwalin

-Chi siete?-
Walter

-Chi siamo non importa, cerchiamo il Nano con i capelli neri che avete catturato un mese fa.-
Thorin

-Ah, quel Nano. Era un combattente nato, mi ha fatto guadagnare in un mese come mai in un anno.-
Walter scuotendo la testa

-Dov'è?-
Thorin

-Quel maledetto è scappato. Ha scardinato la porta della cella e se n'è andato durante la notte.-
Walter

-Verso quale luogo?-
Thorin

-Di preciso non lo so, la neve ha cancellato le tracce... .. c'è comunque un solo posto dove andare direttamente dalle prigioni. La terra degli Elfi Silvani, Bosco Atro.-
Walter

Fili alzó gli occhi al cielo. Suo fratello era un incosciente e sicuramente era di nuovo dietro le sbarre.

-Andiamo.-
Thorin


CONTINUA...

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