Capitolo 9

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Fili si addentró nella foresta luminosa che risuonava dei canti degli uccelli presenti solo nelle foreste elfiche verdi e profumate, centenarie come coloro che avevano piantato i primi alberi e che ancora in quei giorni li custodivano gelosamente. Strinse l'arco tra le dita e incoccó una freccia che si piantó nella corteccia di una robinia per lasciare un segno del suo passaggio, chiese scusa mentalmente al suo Re e i due compagni anziani prima di dirigersi verso la parte opposta più silenziosamente possibile.
Le possibilità che aveva erano due: o sarebbe riuscito ad entrare e portare fuori Kili, forse suo zio l'avrebbe perdonato per aver disobbedito, oppure gli Elfi l'avrebbero catturato e sbattuto in cella come il fratello. Probabilmente Thorin avrebbe dato escandescenze... preferì non pensarci e cercó piuttosto di orientarsi in quella boscaglia che sembrava uguale da ogni lato.

Guardó il sole: era a Sud, bianco e splendente come si addice a un fuoco invernale che si riflette sulla neve candida e gelida. Dopo mezzogiorno ci sarebbe stato il cambio della guardia e la sua occasione per intrufolarsi nei Giardini di Bosco Atro per cercare un posto non sorvegliato dal quale entrare.
Ormai non poteva tornare sui suoi passi, non era quello il momento dei sensi di colpa.

°°°°°°°

-Thorin, mancano solo due ore al crepuscolo, Fili non è ancora tornato.-
Dwalin guardando pensieroso i compagni

-Tornerà.-
Thorin nascondendo la sua preoccupazione

-Non lo so, non mi convince, dovrebbe essere già qui.-
Balin

-Spero che non si cacci in qualche guaio.-
Thorin

-Io andrei a cercarlo.-
Balin lanciando un'occhiata turbata al Re dei Nani

-Diamogli tempo. Non è impulsivo come Kili...-
Thorin

-È comunque giovane.-
Dwalin

-Per un fratello si rischierebbe tutto.-
Balin cercando di persuadere Thorin

-Accendete il fuoco.-
Thorin esprimendo autorità

I due anziani sospirarono scuotendo la testa ma eseguirono comunque la richiesta del castano che continuava ad accarezzare la chiave che pendeva da una catena argentata al suo collo.

°°°°°°°

Tauriel diede un ultimo sguardo allo specchio che la rifletteva con i capelli sciolti e la camicia da notte leggera che la avvolgeva, guardò alle sue spalle il grande letto vuoto che la attendeva. Ripensava alle parole del Nano e ai brividi che le percorrevano la schiena ogni volta che si sfioravano di sfuggita.

-L'ho sempre trovata una luce fredda, remota e molto lontana-

Lui non l'aveva assecondata come probabilmente molti altri avrebbero fatto, Kili le aveva detto la verità, ma nella sua voce si sentiva una nota di rispetto per l'amore che lei provava nei confronti di quelle lanterne di gas.
L'arciere era solo un Nano che alcuni potrebbero definire rozzo, avido e insensibile, ma lui non era così, le aveva mostrato i suoi sentimenti, senza preoccuparsi delle conseguenze, parlandole della Luna di fuoco per incuriosirla e poter essere parte del suo tempo, anche se per poco...
Aveva sentito il Nano parlare nel sonno mentre lo cullava dolcemente con una ninna-nanna del suo popolo che parlava di un'Elfa perdutamente innamorata di un Uomo, lui ricambiava con altrettanto amore, ma la giovane avrebbe dovuto rinunciare alla sua immortalità per poter coronare il loro sogno. L'Elfa infranse la promessa dell'infinito, ma quandó raggiunse il villaggio dove viveva l'Uomo lo trovó distrutto dalle fiamme e gli Orchi che si aggiravano goffamente per le vie strette del paesello distrutto. Cercó il corpo dell'innamorato per giorni, sfuggendo agli sguardi dei nemici, fino a quando lo trovó sepolto dalle macerie e, dopo un'ultimo bacio d'addio si uccisè con la stessa lama che aveva spezzato al vita alla persona che per lei contava di più...

KILI & FILI'S STORY #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora