Capitolo 3 - Tutto perché siamo fratelli

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Harry si trovava alla guferia. Aveva la mente affollata di pensieri, alcuni belli ed altri meno: il Torneo, la sua meravigliosa sorella, quello che era successo alla Coppa del Mondo, il suo nome uscire dal Calice, l'esibizione di danza di Katie, il litigio con Ron...tutto era confuso nella sua testa, nella quale riecheggiavano le parole che il sig. Crouch, del Ministero, gli aveva detto il giorno della nomina dei campioni:

"Purtroppo non possiamo fare nulla. Il sig. Potter è a tutti gli effetti...un campione Tremaghi"

All'improvviso fu interrotto dall'arrivo di un gufo con della posta per lui. 

 "Harry ho ricevuto la tua lettera. Vediamoci nella Sala Comune dei Grifondoro a mezzanotte di sabato prossimo". Questo era scritto nelle poche righe della lettera firmata Sirius Black ed il ragazzo voleva subito parlarne con sua sorella. La andò a cercare dove sapeva per certo di trovarla: nella stanza che Silente aveva concesso per i corsi di danza. Infatti Katie era sul pavimento tutta intenta ad eseguire i soliti esercizi di stretching.

"Ehi Katie" disse lui.

"Ciao Harry! Cosa ti porta qui?" rispose lei alzandosi.

"Sirius mi ha risposto"

"Bene. Cosa ti ha detto?"

"Dice che vuole incontrarmi sabato notte nella sala comune"

"E tu ci andrai, giusto?" chiese Katie, anche se era più una domanda retorica.

"Sì, ma c'è una cosa che mi preoccupa. Come farà ad entrare senza farsi scoprire? C'è da ricordarsi che è ancora ricercato per la fuga da Azkaban..." rispose Harry esponendo i suoi dubbi.

"Credo che lui abbia i suoi mezzi, altrimenti non te lo avrebbe detto"

"Sì, hai ragione"

"Vieni Harry, sediamoci" lo invitò lei.

"Sì, anche perché ho bisogno di riprendermi dall'intervista di oggi di Rita Skeeter...". Affermò Harry mentre prendeva posto su una panca. "Fratello mio, hai tutta la mia ammirazione. Di solito chi finisce una sua intervista è messo molto peggio di te...hai una bella resistenza!" scherzò la ragazza.

"Grazie" . Harry sorrideva.

"Sai, anche a Beauxbatons sappiamo della sua fama di essere così...così..."

"Invadente?"

"Se per invadente intendi che non sa farsi i fatti suoi, modifica gli articoli a proprio piacimento e piace solo perché dice grandissime stupidaggini...allora invadente è il termine giusto!" concluse Katie ridendo.

"Parole d'oro! E ci sei andata leggera!" aggiunse Harry scoppiando a ridere e poi riprese "Ti va di venire a prendere qualcosa con me?"

"Volentieri. Sono curiosa di sapere dell'intervista"

Era un pomeriggio abbastanza freddo, ma decisero comunque di fare un salto ad Hogsmeade. Entrarono ai Tre Manici di Scopa, sentendo un piacevole tepore che proveniva dal caminetto in cui scoppiettava un fuoco vivo e si sedettero ad un tavolo all'angolo, abbastanza appartato, che permettesse loro di parlare tranquilli .

"Come posso servirvi?" chiese il cameriere che si era affrettato ad andare verso di loro.

"Cosa prendi, Katie?"

"Sono curiosa di assaggiare la Burrobirra di cui mi hai tanto parlato"

"Due Burrobirre, grazie" ordinò Harry.

Desidero essere me stessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora