Desidero essere me stessa

Capitolo 9 - Sapore d'estate

Anche nel Surrey era giunto il caldo che batteva sull'altalena del parco su cui Harry era solito sedersi per ingannare la mattinata, lontano da quella che lui non aveva mai definito casa e dalle persone che in realtà non avevano mai fatto parte della sua famiglia. Con lo sguardo basso si dondolava appena, quando vide un'ombra che si avvicinava verso le sue scarpe un po' consumate; alzò poco gli occhi e ascoltò con piacere la voce di chi si era trovato di fronte:

"Hai cambiato taglio di capelli senza consultarmi?"

Si alzò di scatto facendo muovere rumorosamente le catene dell'altalena e si precipitò ad abbracciare sua sorella:

"Katie, non sai quanto mi sei mancata! La mia lettera è arrivata quindi" disse sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.

"Edvige è stata puntualissima come al solito. Sei cambiato Harry: sei più bello e più alto di me". Katie era meravigliata che suo fratello fosse cresciuto in così poco tempo e lo espresse con stupore.

"Menti, perché tu resterai sempre la più bella. Ora sediamoci..." invitò lei a sedersi su un'altalena affianco la sua e poi riprese "...resterai per qualche settimana?"

"Vorrei tanto Harry, ma non credo che i Dursley me lo permetteranno. I Weasley ci hanno comunque invitati alla Tana tra due settimane e lì avremo la vera tranquillità; porta la scopa perché prevedo un periodo di quidditch intenso" affermò lei un po' triste all'inizio, ma poi energica e felice.

"Hai ragione, però pensiamo ad oggi. Ti va un gelato?" chiese lui con un viso allettante.

"Se me lo chiedi con quell'espressione non posso che accettare". Katie si alzò e si avvicinò di nuovo al fratello abbracciandolo ancora.

"La tua mancanza si è fatta sentire, fortemente" gli bisbigliò lei nell'orecchio.

Durante questo momento forte per i due fratelli, sopraggiunse un gruppetto di ragazzi vestiti in maniera alquanto sciatta e bizzarra per i gusti di Katie, da sempre abituata alla moda del mondo magico, ma lì quella congrega era considerata la più in voga in fatto di abiti; c'era, al vertice del gruppo, un ragazzo robusto dall'aria altezzosa che sembrava essere il capo del branco e fu proprio lui ad intervenire, rovinando l'atmosfera:

"Guardate! Potter si è fatto la fidanzatina" disse rivolto agli altri che risero.

Harry si liberò delicatamente dalla sorella e replicò:

"Non è la mia ragazza..."

"Si abbraccia con la sua amichetta perché deve scacciare via i brutti sogni che fa...parla nel sonno: 'Cedric! Spostati! Oh Cedric, vai via!'. E la tua mammina non è lì a consolarti, che peccato. Sapete dov'è sua madre?" chiese rivolgendosi al gruppo che continuava a ridacchiare e poi replicò: "Sapete dov'è la sua mamma?"

Dudley si ritrovò la punta di una bacchetta di frassino che gli premeva la gola e la ragazza così vicina da poter sentire il suo caratteristico profumo che rimandava alla rosa; lei gli si rivolse chiara e con voce ferma:

"Dudley Dursley...il nome di Cedric Diggory non deve nemmeno passarti per la testa, perché tu non meriti di poter anche solo pensare ad una persona straordinariamente buona come lui...dalle tue labbra viziate non deve uscire il suono del su..."

"Katie, lascia stare" le disse Harry mettendole una mano sulla spalla.

"Così sei strana come il tuo fidanzatino...che stupido nome: Katie, una maghetta" si permise Dudley.

"Quanto sei sciocco!" osservò lei affondando un po' di più la bacchetta nella gola del cugino e riprendendo, con tono ferito: "Io sono Katie Lily Potter, la sorella di Harry. Piacere di conoscerti cuginetto...insulta ancora la memoria di nostra madre, infanga ancora il nome di Cedric o chiamami maghetta, forza! Sentiti realizzato andando a fare il bulletto con i tuoi amici, picchiando i ragazzini, offendendo persone che neanche conosci. Non sono io quella che cercherà di farti capire che il tuo comportamento è sbagliato non solo perché fai del male agli altri, ma soprattutto perché rovini te stesso, ti consumi...ma sappi che quest'estate qualcosa ti farà cambiare e non sarai più lo stesso. Ora va via"