9.

297 16 6
                                    

*Ashley's pov*

Bevemmo sorsi contenuti in silenzio. Sentivo la sua mancanza, troppo, tanto che mi faceva quasi male fisicamente. Sentivo il bisogno di dire qualcosa in quel momento, come se facendolo in qualche modo potesse fare meno male.
"Si merita più di tutti noi" esordì all'improvviso guardando il fuoco davanti a me "Ha sempre tenuto duro, si è sempre mostrato forte per noi, per farci sentire al sicuro e protetti, nonostante soffrisse a sua volta."
"C'è sempre stato per tutti, sin dai primi giorni nel Labirinto" concordò Newt guardandomi e annuendo leggermente. Sorrisi spontaneamente ripensando all'asiatico e quello che era successo nel Labirinto.
"Appena arrivai nel Labirinto cercai di scappare, ma Minho mi bloccò cercando di salvarmi la vita, beccandosi un pugno" continuai sorridendo mentre gli altri abbozzavano dei sorrisi a loro volta "Ma nonostante questo la sera stessa mi è venuto a cercare mentre ero nel cimitero a piangere e mi ha abbracciata. Anche se non sapeva chi fossi e poche ore prima lo avevo picchiato, per i primi giorni mi è sempre stato accanto, controllando che non cercassi di scappare di nuovo, assicurandosi che nessun'altra si avvicinasse e che avessi abbastanza da mangiare e un sacco a pelo la notte. Non credo sarei qui senza di lui"
Molti abbassarono la testa, altri invece mi guardarono e mi sorrisero dolcemente. Mi accorsi solo in quel momento che avevo le guance bagnate dalle lacrime.
"È stata la prima persona a credere in me, nel Labirinto" intervenne Rebeka con gli occhi lucidi a sua volta "Già dal secondo giorno iniziò ad aiutarmi per diventare Velocista, e quando eravamo nel Labirinto non mi ha mai fatto perdere la speranza, anche quando non mi sentivo bene o pensavo che l'unica opzione che avessimo per uscire di lì fosse morire"
Era proprio accanto a me e riuscii a vedere benissimo il suo volto mentre scendevamo le prime lacrime. Sapevo che stava soffrendo tantissimo, per Newt, per Minho, per la situazione in generale. Le lacrime aumentarono vedendo la mia migliore amica piangere a sua volta e arrossarsi in viso. Le presi la mano e le rivolsi il sorriso più caloroso che riuscivo a tirare fuori, nonostante la situazione.
"È il primo amico che ho avuto" iniziò Newt "È arrivato subito dopo di me, con le sue battute squallide e i suoi maledetti capelli perfetti di cui si vantava sempre ha sollevato l'umore di tutti ed è stato il primo che ha avuto il coraggio di entrare nel Labirinto e cercare una via d'uscita."
Fece una pausa e sospirò pesantemente. Quello che stava per dire doveva sicuramente essere doloroso.
"Quando ho cercato di suicidarmi è stato lui a trovarmi perché mi ha seguito nel Labirinto. Se non mi avesse trovato e non mi avesse aiutato nei giorni seguenti non sarei qui neanche io" concluse. Lo guardai allibita e poi ripensai subito alla sua gamba. Ora era tutto chiaro. Avevo intuito che fosse successo qualcosa, solo non pensavo qualcosa del genere. Era una persona troppo buona per questo mondo.
"È stato anche il primo a proporre che io diventassi velocista, nonostante fossi lì da quattro giorni e tutti gli altri mi odiavano" disse Thomas "Mi ha creduto riguardo a ciò che dicevo sull'uscita e sui miei sogni dall'inizio alla fine, senza dubitare"
In quel momento ricominciai a piangere e Thomas mi strinse a se. Dovevo trovarlo, non avrei mai potuto andarmene senza Minho. Avrei dato la mia stessa vita purché lui fosse salvo.
"Dobbiamo fare un giuramento" esordì Katherine che fin ora aveva ascoltato con calma e ammirazione nei confronti del ragazzo che amava "Non ce ne andremo senza Minho"
"Anche a costo della mia stessa vita" ribadì io alzando la bottiglia verso l'alto.
"Glielo dobbiamo" concordò Rebeka, stringendo ancora la mia mano ed imitando il movimento.

Maze Runner || IS THIS THE END?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora