4. ~ UN GIOCO DA RAGAZZI ~

101 3 0
                                    

<<Com'è andata ragazzi?>>, domandò il preside non appena tornammo nell'aula insieme a tutti gli altri nostri amici.

Non gli diedi ascolto che subito attaccai Isaac, puntandogli un dito contro e alzando la voce; sempre mantenendo una certa distanza di sicurezza.

<<Tu mi hai ostacolata! C'ero io con Jack e tu ti sei messo di mezzo solo per far sì che non mi calcolasse più>>, mi difesi, attaccandolo spietatamente.

<<Ti stava calcolando solo per portarti a letto! Gli umani sentono dei bisogni fisici diversi dai vostri, soprattutto quando incontrano una bella ragazza semi nuda ed hanno bevuto litri e litri di alcool in discoteca!>>, mi spiegò selvaggiamente facendo scoppiare a ridere i suoi due amici.

Sentii Damian prendermi dai fianchi e tirarmi indietro verso il suo corpo robusto in modo tale da non farmici avvicinare più di quanto già non lo fossi.

<<Non mi hai neanche fatta provare! Magari avrebbero potuto avere un approccio diverso nei miei confronti!>>. Cambiai subito discorso, esterrefatta.

<<Pensi davvero che se fossi andata a casa con loro non ti avrebbero portata a letto?>>, sbuffò ridacchiando, <<ma hai visto come ti guardava il suo amichetto?>>.

Alzai gli occhi al cielo per poi osservare Cornelius frapporsi tra di noi e ridacchiare con fare concitato. <<Okay, ragazzi, raffreddate gli animi e sedetevi ognuno al proprio posto>>.

<<Penso che per essere la prima volta ve la siate cavata tutti molto egregiamente. Ovviamente all'inizio saranno ben accette le discussioni e vi capiamo; ma sempre con un occhio di riguardo>>, s'intromise Angie scostandosi la tunica rossa dalla schiena e facendola così strusciare al suolo, <<vi ricordo che è vostro compito tentare, demoni; mentre, per voi angeli, guidare verso la giusta via. Ed è normale che, il più delle volte, uno vinca e uno perda>>.

<<Oggi ho vinto io, migliore amica>>, mi derise Isaac sottolineando puntigliosamente il nomignolo che mi aveva affibbiato durante la serata.

Una parte di me pensava che il suo intervento mi avesse difesa da due ragazzi che avevano solo cattive intenzioni; ma l'altra mia vocina continuava a ripetermi che ce l'avrei anche potuto fare da sola. Non avevo sicuramente bisogno della schiena parata dal demone per poter portare Jack sulla giusta via.

<<Penso che avrete bisogno di fare altra pratica, ragazzi miei>>, tossì nuovamente il professore prendendo parola, <<potrete venire qui quando più vi pare per poter interagire con i vostri umani e passare del tempo con loro. Più farete pratica e meglio sarà sia per voi sia per il terreno prescelto>>.

Annuimmo in coro per poi voltarci verso l'uscita e procedere verso la mensa.

<<Tutto bene?>>, mi domandò sottovoce Damian passandomi una mano attorno al fianco e stringendomi a sé, <<sembravi davvero arrabbiata>>.

<<Diciamo che pensavo fosse più semplice di così. Il mio umano ha maggior percentuale demoniaca e io non calzo a pennello>>, spiegai frettolosamente senza andare nei dettagli della serata.

<<Ti capisco, anche il mio umano ha maggior percentuale demoniaca. Non molta; ma, comunque, non sarà facile neanche per il sottoscritto>>, sbuffò tirandosi indietro i capelli per poi prendere il vassoio e andarsi a sedere al fondo del tavolo.

<<A te, invece, com'è andata?>>, domandai a Marcy, stranamente silenziosa.

Alzò le spalle. <<Pensavo fosse più difficile e divertente; invece la mia umana ha la percentuale angelica più alta. Ragion per cui è stato un gioco da ragazzi conoscerci e diventare subito amiche>>, ridacchiò, <<Cade, invece, ha avuto sin da subito la peggio. Diciamo che alla mia umana non stava molto simpatico il diavolo tentatore dai capelli colorati>>.

<<Il mio, invece, apprezzava l'intervento di Randa. E penso, da quanto ho capito, che la trovasse anche molto attraente>>, alzò le spalle Damian iniziando ad ingurgitare il proprio cibo, <<nella sua cartella, infatti, c'è scritto che commette molto spesso l'adulterio. Ed è sposato con due bimbe piccole>>, spiegò con voce triste.

<<Vedrai che saprai portarlo nella retta via>>, lo consolai appoggiandogli una mano sulla spalla, <<guidalo verso la luce. Lo saprai fare bene>>, gli sorrisi, fiera di lui.

Mi ringraziò silenziosamente quando, di sott'occhio, vidi Isaac osservarmi dal suo lato del tavolo con sguardo indagatore.

Sembrava volesse captare la mia conversazione, quasi come se volesse capire se stessi o meno parlando di lui.

<<Tu, invece? Perché ti sei scaldata così tanto?>>, domandò Marcy scuotendo la chioma riccia, <<il tuo umano fa i capricci?>>.

<<Penso non mi potesse capitare umano peggiore: adolescente e ultra pompato con il solo ed unico pensiero del divertimento>>, spiegai alzando gli occhi al cielo, <<e, a quanto pare, Isaac fa proprio al caso suo. Insieme sembravano divertirsi un mondo nel locale dove siamo stati catapultati>>.

<<Se posso darti un consiglio, Kezia, ti direi di provare a conoscere il tuo umano quando è sobrio. Quello sarebbe un ottimo momento e poi, probabilmente, capirai che non è poi così male quando non è con le amicizie sbagliate>>, provò a consigliarmi la mia amica sorridendomi con fare grazioso.

<<Sì, presumo che farò proprio così. Penso che lo farò dormire e dovrà anche passargli la sbronza, nel mentre>>, ridacchiai, <<ma domani sarà un altro giorno e sicuramente cercherò d'incontrarlo in un momento più tranquillo>>, optai.

<<Dici bene!>>, esultò Damian entusiasta, <<domani sarà un nuovo giorno per tutti noi e sicuramente le cose andranno bene per tutti. Perché il bene, si sa, vince sempre>>.

Annuimmo in coro per poi passare alla nostra bella fetta di torta al cioccolato.

Osservai nuovamente Isaac e strinsi i pugni. La prossima mossa l'avrei vinta io.

THE GUARDIANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora