Quest'oggi ero vestita con un corto abitino a fiori dai colori estivi, i capelli sciolti ed una borsetta, a tracolla, di paglia con dentro il minimo indispensabile.
Questa volta non avrei commesso errori, sopratutto dal momento in cui Isaac, per il momento, ancora non si era fatto vivo nè durante la giornata nè nei pressi del portale che portava al mondo umano.
Mi trovavo in un centro abitato pieno di negozi e pub aperti. La gente era in giro che si divertiva ed io ero sola e sperduta; ma sapevo che, da lì a poco, avrei sicuramente incontrato Jack.
<<Vuoi delle prevendite per il disco d'oro?>>, domandò un ragazzo venendomi in contro da sotto un lampione poco luminoso, <<in omaggio avrai un drink>>.
<<Disco d'oro?>>, domandai guardandomi attorno come nella speranza che qualcuno comparisse per suggerirmi. Era in questi momenti che mi capitava di sentire la mancanza di Isaac. Lui avrebbe sicuramente capito di cosa si trattava.
Annuì. <<E, se vorrai, il cocktail in omaggio di cui ti ho parlato verrà offerto da me>>, consolidò lui sorridendo sornione.
Feci un passo indietro senza capire per poi sorridere allegramente quando, alle sue spalle, spuntò proprio Jack in persona con una birra in mano e lo sguardo confuso.
<<Peter, lei è con me>>, ammonì lui premendo una mano sulla sua spalla per poi scostarlo leggermente in modo tale da fermarsi dinanzi a me, <<Kezia, che ci fai qui?>>, domandò con un sopracciglio alzato.
Alzai le spalle.
<<Ero di passaggio>>, mormorai tentando di cercare una scusa credibile.
<<Qui?>>, rise di gusto, <<dai, entra con me. Poi ti accompagno davanti a casa>>.
<<Oh, non ce n'è bisogno>>, mentii spudoratamente, <<tra poco passerà a prendermi mia madre>>.
<<Ma vuoi entrare comunque?>>, domandò lui speranzoso tendendomi la mano che, ovviamente, presi al volo.
Annuii, anche se poco convinta. <<Ci sei solo tu?>>, domandai curiosa.
<<No, ci sono Matt e un compagno della squadra di basket, Benjamin, con due ragazze del terzo anno: Charlotte e Megan>>, spiegò, <<tranquilla, gente simpatica. Ti divertirai>>.
Entrai nascosta dietro alla sua schiena, camminando passo dopo passo.
<<Ehi, guardate chi vi ho portato!>>, esultò Jack scostandosi per far intravedere la mia figura snella e pallida.
<<Immagino che sia la famosa Kezia!>>, borbottò una ragazza dai lunghi capelli rossi e con una spruzzata di lentiggini sul volto coperte da dei grossi occhiali neri e spessi, <<evviva, finalmente la conosciamo!>>. Sembrava che la sua assurda felicità ed il sorrisetto beffardo provenissero da una sua illogica gelosia nei miei confronti.
<<Dov'è il tuo amico pazzo?>>, domandò subito Matt senza neanche salutarmi.
<<A casa che studia>>, borbottai. Se Isaac mi avesse sentito, mi avrebbe sicuramente tirato una gomitata per poi maledirmi in silenzio.
<<Chi è Isaac?>>, domandò una ragazza dai corti capelli neri e con una frangetta bombata che le copriva l'intera fronte, mettendo così in risalto gli occhi color ghiaccio.
<<Il ragazzo di cui ti ho parlato: quello che si è ubriacato addormentandosi in camera mia>>, ridacchiò Matt tirando una gomitata a quello che doveva essere Benjamin, un ragazzo alto e mingherlino, con occhi nocciola e capelli ricci.
<<Un vero spasso! Spero di conoscerlo questo Isaac!>>, commentò quest'ultimo battendo le mani per poi bere un sorso della sua birra.
<<Siediti qui accanto a me>>, mi bisbigliò Jack all'orecchio facendomi trasalire. A quanto pare non ero molto ben accetta nel gruppo se non per la mia finta "amicizia" con Isaac. Per qualche assurdo motivo, di fatto, lui passava sempre per migliore.
<<Tranquilla, sono tutti apposto>>, commentò di nuovo lui mettendomi una mano dietro alla schiena per rassicurarmi. Ero tesa come una corda di violino e Jack sembrava averlo capito a pieno.
<<Parla per te, amico!>>, ridacchiò Matt tirandogli un calcio da sotto al tavolo al quale il mio umano rispose con una smorfia.
<<Allora, Kezia, Jack non fa altro che parlare di te...>>, mormorò la ragazza dai capelli rossi sistemandosi gli occhiali sul naso, <<vogliamo sapere che cos'è che lo fa sbavare così tanto. Insomma, Jack non corre dietro alle ragazze>>, rise di gusto.
<<Sicuramente il gusto per le bionde non l'ha perso>>, rise quella con i capelli neri facendomi l'occhiolino, <<comunque sono Charlotte, mentre lei è Megan>>, si presentò finalmente porgendomi la mano.
Megan, invece, la trattenne sulle sue gambe, facendo una smorfia, per poi essere guardata in malo modo da Jack stesso.
<<Io sono Benjamin, invece>>, si presentò il ragazzo di fianco a Matt tendendomi la mano che, a mia volta, strinsi piacevolmente.
<<Ragazzi, fatela sentire parte integrante del gruppo, okay?>>, chiese Jack bevendo la sua birra per poi scuotere piano la testa e voltarsi a guardarmi con fare preoccupato, <<qualsiasi cosa diranno, tu non li stare a sentire. Scherzano di continuo>>, borbottò per rassicurarmi nuovamente, anche se con scarsi risultati.
Gli occhi di tutti i partecipanti al tavolo mi erano addosso e, per la prima volta in vita mia, mi sentivo giudicata e sotto esame.
<<Vuoi qualcosa da bere, Kezia?>>, domandò Charlotte alzandosi, pronta per andare ad ordinare al bar, ma subito scossi la testa per poi guardare in malo modo Matt non appena si mise a ridere nuovamente.
<<La biondina non beve, Charlotte. Jack l'ha trovata astemia questa volta>>, commentò lui alzando le spalle.
Il mio primo istinto fu quello di rubare il bicchiere di vetro per tirarglielo sulla fronte, fino ad aprirgliela del tutto. Isaac sarebbe stato fiero di me, ma non era un pensiero da angelo e lo sapevo; ma anch'io, prima o poi, finivo per perdere la pazienza, nonostante quest'ultima fosse perennemente sotto stretto controllo.
<<Beh, non c'è nulla di male>>, commentò lei sedendosi un'altra volta, <<magari sarà la volta buona che qualcuno lo metterà in riga. Servirebbe anche a te una ragazza come Kezia>>, lo pressò per poi sorridermi.
Forse, in fin dei conti, almeno uno di loro era dalla mia parte. Ed era già un grande passo avanti, direi.
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THE GUARDIAN
FantasyGuardai con attenzione il mio futuro compagno in modo da aver sempre presente la forma del suo volto e il taglio dei suoi occhi nero petrolio, niente a che vedere con i miei due pozzi azzurri color del ghiaccio, proprio come le mie fantastiche ali...