9. ~ NON SIAMO DIVERSI ~

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Senza neanche pensarci due volte, lasciai Jack seduto sulla sedia per raggiungere poi Isaac ed intrufolarmi tra le due ragazze alle quali, con voce strisciante, faceva le moine.

<<Hai ancora il coraggio di provarci con loro?>>, domandai ridendo, <<sei sbronzo, Isaac, andiamocene>>, dichiarai tentando di alzargli la testa.

<<Lasciami qui, lagnosa>>, bofonchiò per tutta risposta cacciandomi via con la mano.

Intanto le ragazze, ormai infastidite dal mio arrivo, trotterellarono via.

<<È questo il modo in cui contribuisci a portare Jack sulla cattiva strada? Finendoci tu?>>, domandai esterrefatta.

<<E a te che t'importa di cosa faccio o non faccio!>>, borbottò per poi alzarsi una volta per tutte, <<penso che il caldo e l'alcool non facciano una buona combo...>>, mormorò a bassa voce; probabilmente, con la speranza che non l'avessi sentito.

Concordavo a pieno con lui.

Si sudava e Isaac, in effetti, non aveva una bella cera.

<<Sei riuscito a metterti k.o. con la roba umana... pazzesco!>>, mormorai cercando di alzarlo su e mettendogli così un suo braccio dietro al mio collo, <<riesci a reggerti su di me?>>.

<<Non ho bisogno del tuo aiuto da crocerossina>>, dichiarò mollando la presa e finendo così di nuovo seduto sul divanetto.

<<Sì, l'ho notato>>.

Avrei davvero voluto lascialo lì e tornare a casa grazie al portale o, peggio, passare un altro pò di tempo con il mio umano per poi aspettare che Isaac si riprendesse del tutto.

<<Cosa vuoi fare, Isaac? Stare qui e fare il duro fino a quando non ti passerà la sbornia?>>, domandai arrabbiata provando a tirarlo nuovamente su, <<o vuoi tornare a casa e stenderti nel tuo letto puzzolente?>>.

<<Aspetta, vi do una mano io!>>. Jack troneggiò su di noi, prendendo Isaac nello stesso modo in cui cercavo di fare io da un paio di minuti e portandolo dentro casa di Matt come un sacco di patate, senza alcuna fatica.

Li inseguii velocemente cercando di pensare ad un piano di fuga.

<<Jack, devo riportarlo a casa>>, optai sperando che mi ridasse indietro quel peso morto.

Non potevamo rimanere là o Angie e Cornelius si sarebbero preoccupati.

<<Ma non puoi riportarlo a casa così. Non vedi com'è messo?>>, domandò facendolo sdraiare in una stanza vuota. Probabilmente, quella di Matt, <<anche Matt è morto di sotto. Tanto vale che dorma in camera sua fino a quando non si riprenderà del tutto>>.

<<Quanto ci vorrà?>>, domandai perdendo ormai ogni speranza.

Alzò le spalle.

<<Un'oretta o un'oretta e mezza. Dipende da quanto regge>>, spiegò frettolosamente per poi andare verso la porta, <<vuoi scendere con me?>>, domandò infine prima di uscire.

Scossi la testa per poi sedermi sul bordo del letto e coprire il demone malaticcio con una coperta leggera.

<<Rimango qui con lui, ancora non dovesse sentirsi bene>>, bisbigliai guardandolo con fare felice.

Jack sembrava comportarsi bene e questo era un grande passo per entrambi.

<<Va bene. Per qualsiasi cosa, mi trovi in giardino. Cerco di far andare via tutti e di dare una ripulita prima che la mamma di Matt torni e veda questo schifo>>.

Detto questo si chiuse la porta alle spalle per poi lasciarmi sola.

Fu lì che diedi sfogo alla mia rabbia.

<<Ma che razza di demone sei tu?>>, borbottai adirata, <<dovremmo tornare al portale e non c'è nessun altro modo per portarti fin là se non quello di prenderti dai piedi e trascinarti come un morto per tutta la strada con la schiena nuda!>>.

Presi una pausa in cui cacciai un piccolo urlo.

<<Ma tanto sai che non lo farei mai e che adesso dovrò per forza rimanere qui con te a guardarti dormire come un angioletto fino a quando non ti sentirai meglio>>, tossii, <<potevo stare con Jack e passare del tempo con lui, invece, ti sei di nuovo messo di mezzo tu. Non solo mi hai fatta mettere questo stupido costume ma, oltretutto, mi hai anche fatta fare un bagno>>.

Iniziai a camminare da una parte all'altra della stanza senza sapere di preciso cosa fare.

<<E quello scimmione neanche legge. Questo significa che per passare il tempo dovrò continuare a parlare da sola e a contare le mattonelle o i granelli di polvere presenti sulle mensole>>, presi una fotografia di Matt con una coppa in mano ed il pallone di rugby dall'altra, <<ti rendi conto di quello che mi tocca fare per te? E poi, come ricompensa per averti aiutato, mi dovrò sicuramente sorbire di nuovo te che mi urli addosso quanto ti faccio schifo solamente perché sono diversa da te>>.

Posai nuovamente il quadro per poi prendere una palla di vetro contenente neve finta e un pupazzo di neve col cappello blu. Iniziai a muoverlo avanti e indietro fino a quando non mi stancai di veder muovere quei fiocchi bianchi.

<<Sono l'unica nell'universo al quale non interessa niente della diversità? Al quale non interessa minimamente la presenza della bilancia e di due forze contrapposte?>>, mi sedetti nuovamente sul bordo del letto, <<pensaci bene, sciocco di un demone. Perché mai dovremmo esistere, allora, se i consoli ci vogliono perennemente separati. Perché non si può lavorare insieme se tanto è già ciò che facciamo?>>.

Sospirai.

<<L'uno non esisterebbe senza l'altro>>, sussurrai guardando le unghie smaltate di rosso, <<io non esisterei senza te e tu non esisteresti senza di me. Lavoriamo insieme ma con due codici etici differenti e per cosa? Per mantenere equa la bilancia stessa. Non ti pare un po' assurdo?>>.

Mi distesi con la pancia rivolta verso il soffitto e i piedi penzoloni facendo attenzione a non destarlo.

<<Capisci Isaac? Io non esisterei senza di te...>>, chiusi gli occhi, <<la mia vita dipende da te e la tua da me. Ecco perché sono ancora qui>>.

~ SPAZIO AUTRICE ~

Sto cercando di aggiornare il più velocemente possibile e spero che, almeno un po', la storia vi stia prendendo 🖤

Altro capitolo, altra domanda, in attesa che altre lettrici si rivelino.

Quanti anni avete e di che segno siete?

Io 22 e sono della Vergine ♍️

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