6.Irrequieto

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L'intruso si svegliò nel cuore della notte con un sussulto. Si sedette di colpo e ruggì di dolore,ricordandosi solo allora che non stava ancora bene. Ricadde sul materasso, stringendosi forte il petto. Si era alzato come un idiota,dimenticando del tutto gli avvenimenti degli ultimi due giorni e ora era stato attraversato da un scarica così forte da fargli salire le lacrime agli occhi. Respirò a fondo,cominciando solo allora a sentirsi meglio.Posò la testa sul cuscino,chiudendo le palpebre. Il suo cuore tornò lentamente a battere a un ritmo normale,il suo respiro tornò regolare. Doveva stare più attento se voleva guarire. Si rilassò con un sospiro e pensò al perché si era svegliato. Era irrequieto,ma non sapeva il perché. Sentiva che sarebbe successo qualcosa,non sapeva di preciso cosa. Non sapeva nemmeno se sarebbe accaduta direttamente a lui o agli umani che lo avevano salvato. Non era sicuro su molte cose,ma era certo di una cosa. Stava per accadere qualcosa,forse di non molto piacevole. E quando lui presumeva qualcosa,di solito presumeva giusto. Ma non voleva pensarci adesso. Sospirò, passandosi una mano sui pettorali, dato che non aveva più la canottiera da quando Anna,credeva si chiamasse così,lo aveva operato. Si sentiva ancora intontito da tutti gli incantesimi che la ragazza aveva imposto su di lui. Aveva provato scarsamente ad aiutarlo a superare il dolore,che però era rimasto a malapena sopportabile.
Tutta quella magia aveva reso il suo corpo intorpidito,anche se aveva smorzato appena la sua sofferenza. Sbadigliò appena, ben attento a non riempire troppo i polmoni e perciò farsi del male. Sì, la ragazza aveva decisamente esagerato con gli incantesimi. Evidentemente non era molto brava. Ma almeno l'avrà ascoltato e non l'aveva sedato. Lei aveva buone intenzioni,ma se l'avesse anestetizzato allora sarebbe stato un problema,anche se aveva sofferto molto durante l'operazione. Non aveva mai provato così tanto dolore in vita sua,ma si era fatto forza e aveva stretto i denti,senza però riuscire ad astenersi dal gridare ogni tanto per la profonda sofferenza. Aveva sentito ogni minuto lungo come un giorno e ogni ora come un mese. Il tempo non passava,il dolore sempre maggiore. Ogni volta che un pezzo di metallo veniva rimosso dal suo corpo,svariate stilettate lo attraversavano fin nel midollo, strappandogli un grido sofferto. Per quanto provasse a trattenersi e per quanto si fosse fatto forza,non riusciva a tenersi. E una volta,una soltanto,una lacrima era sfuggita al suo controllo,rigandogli una guancia sotto gli occhi della WGF che era con lui. Non aveva potuto asciugarsela,quindi aveva fatto finta di niente,sperando che la ragazza non lo notasse. Ovviamente,lei l'aveva notato subito,ma non aveva detto niente. Non aveva detto nulla nemmeno ai suoi amici,tenendo il segreto di quell'attimo di debolezza. Di sicuro, l'intruso non voleva perdere la faccia davanti ai WGF. Non poteva. E non aveva nemmeno potuto chiedere alla ragazza di non dire niente,dato che era svenuto per il troppo dolore. O forse l'aveva fatto,ma non lo ricordava. In realtà era la prima volta che gli capitava di svenire,se non sotto sedativo. Era come se il suo sistema nervoso fosse andato in corto,spegnendosi  per sfuggire a quel che stava subendo. Anche se non era servito a molto,dato che aveva continuato a soffrire,ancora,ancora e ancora. L'SCP si voltò dall'altra parte, provando a riaddormentarsi. Circa a metà operazione,aveva cambiato idea,ricredendosi sull'aver rifiutato l'anestetico. Il tutto era durato più di sei ore ed entro l'inizio della terza ora aveva già sofferto abbastanza per la sua intera vita. E aveva desiderato con tutto se stesso di avere quel dannato sedativo in corpo. Al momento non aveva pensato che,se l'avesse avuto,non si sarebbe più destato,ma,completamente accecato dal dolore qual era,non aveva voluto nulla di più al mondo di non provare più niente. Ma era andata com'era andata. Lui era svenuto,ma aveva continuato a provare dolore e tutto era finito abbastanza bene. Probabilmente, ora Gaster stava dando la caccia ai WGF,per poi arrivare a lui. Ma era al sicuro finché era nella pocket,il problema è che non sapeva cos'avrebbe fatto dopo. Non poteva più distruggere mondi. Ci avrebbe pensato quando sarebbe stato il momento. Non voleva affatto preoccuparsene quella notte,era ancora stanco e provato. Lentamente,scivolò in un sonno profondo e vuoto,indotto da tutti gli incantesimi della ragazza.
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