Capitolo 21

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Allora ragazzi quella che ci sarà sarà una lemon per eccellenza (o almeno spero) quindi per quelli che non vogliono leggerla metterò questi ***

T/n' s POV

Mi sveglio per colpa del chiacchiericcio degli uccelli fuori dal balcone.
Avrei voluto dormire molto di più. Lancio una veloce occhiata alla sveglia e noto che sono le 9.
Non mi ricordo niente di ieri sera. Ma una cosa la so. Non ho mangiato. Infatti il mio stomaco sta implorando cibo da ieri sera, ma la stanchezza ha vinto.
Mi alzo a fatica dal letto dirigendomi al bagno per lavarmi la faccia. Mi vesto e scendo al piano di sotto per, finalmente, nutrire la mia povera pancia.

In cucina ci sono Mina e Ochako, insieme a Tokoyami su uno dei divanetti che sta guardando il telefono.
Appena metto piede in cucina Mina si catapulta verso di me. Ho già capito cosa vuole sapere.
Mina: "*tossicchia* allora T/n-chan come è andata ieri sera?!" mi guarda con una faccia da Oscar.
Come vuole che sia andata?! Un palazzo è esploso, ho assistito alla morte di due uomini, e il professore ci ha quasi uccisi con lo sguardo... l'appuntamento che ogni ragazza di 15/16 anni sognerebbe.
Io: "Dove sono le uova?" apro il frigo, le uova non ci sono...
Ochako: "Non cambiare discorso T/n-chan, dicci come è andata!"
Io: " Ve lo dirò solo se mi cucinate dei pancake e mirtilli più uova e bacon... ah e anche il pane tostato in padella con il burro" le guardo con ancora la faccia impastata di sonno aspettando qualche risposta.
Le due si guardano, annuiscono e non le vedo più.

Nel frattempo mi siedo su uno sgabello della cucina. Ricompaiono magicamente poco dopo con due buste della spesa e con in mano una forchetta.
Sospiro mentalmente... cosa non si fa per il gossip.

"No in realtà è COSA NON SI FA PER IL CIBO"

Alla fine quelle due mi hanno preparato la colazione per poi sedersi ai miei lati. Gli mancava il taccuino e sarebbero state delle ottime giornaliste.

Io: "L'identità del ragazzo in questione rimarrà anonima" le avverto.
Ochako mi guarda : "T/n-chan~..." tifa fuori dal nulla una vaschetta di gelato "ti abbiamo preso il gelato~"
Io : "È Todoroki" afferro prontamente il gelato non curandomi della situazione è del fatto che Mina e Ochako siano a bocca aperta.
Come sono caduta in basso, però il gelato si sarebbe sciolto se nessuno lo avesse preso non potevo uccidere dell'ottimo gelato!!!

Io : "Che c'è?! Chi vi aspettavate?"
Mina : "Beh nessuno in particolare ma- TODOROKI?!"
Ochako : "Beh in effetti negli ultimi mesi eravate molto intimi voi due~"
Io : "Mhmm no, non direi, amici... più o meno"

Mina: "Vabbè adesso però voglio la storia!"

Alla fine gli ho raccontato la verità, e cioè dell'uscita alla sala giochi e basta. Non gli ho raccontato dell'incidente e dell'esplosione del palazzo perché ci era stato chiesto, a me e a Shoto, di non farne parola. Non ne capisco il perché ma non sto a farmi troppe domande.
E niente, potete immaginare le loro crisi.
Sono felice.
Non provavo una gioia simile da tempo, adesso ho tutto! Amici, opportunità, una famiglia che mi vuole bene, e forse anche qualcuno che mi piace... non pensavo che sarei mai riuscita ad arrivare a questo.

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Ho abbandonato il dormitorio per andare ad allenarmi con il quirk e fare un po' di movimento. Mi isolo andando fuori città con il bus, in una foresta vicino la città. Qua nessuno potrà disturbarmi. (-cit)

Iniziò a correre tra gli alberi, cerco di evitare le radici e i massi sul suolo visto che non c'è un sentiero tracciato. Vado spesso nel bosco per allenarmi, non ho un allenatore quindi faccio tutto da sola, anche se un giorno vorrei averne uno. Tralasciando tutte le fatiche per il riscaldamento faccio un po' dì stretching.
E infine iniziò ad usare il quirk.
Quando lo attivo, sento una sensazione specifica, il petto mi si infiamma e sento molta più energia in tutte le parti del mio corpo, la mia vista si migliora, così come l'udito, di poco ma comunque abbastanza. Prendo di mira una albero molto grosso con inciso sul tronco segni di bruciature e colpi. Dei segni nerastri lo solcano. Quello è il mio sacco.
Usare il quirk non allieva per niente il dolore del contatto con il legno, perciò all'inizio tornavo a casa con le nocche segnate. Mentre adesso mi ci sono abituata.

Continua a sorridere (TODOROKIxREADER)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora