Capitolo 6

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Non può davvero pretendere che io resti. Mi incammino verso l'uscita e sento dei passi verso di me. Mi sta seguendo.

-<< Dafne fermati!>>

Continuo a camminare.

-<< Dafne ti prego, fermati!>>

Ormai siamo già in strada.

-<< DAFNE DANNAZIONE FERMATI!>>

Il suo tono di voce cosi alto mi spaventa e mi fermo. Non mi giro. Lo sento avvicinarsi. Si piazza davanti a me e mi guarda.

-<< Scusami non volevo urlare. Ascoltami, ti prego, dammi la possibilità di scusarmi>>

-<< Non voglio ascoltarti Blake, lasciami andare. E' troppo tardi per scusarsi>>

-<< Non avrei mai voluto usare quella parola quel giorno, devi credermi, non so neanche come mi sia venuta. Sono passati anni ma me ne pento ogni giorno. Mi faccio schifo da solo. Quel giorno si ripete continuamente nelle mia mente.>>

Quella parola riecheggia ancora nelle mie orecchie.

-<< Dovevi essere dalla mia parte Blake. Eri il mio migliore amico. Dovevi proteggermi e invece sei stato proprio tu a buttarmi in pasto ai lupi!>>

-<< Non so cosa mi sia preso quel giorno, eravamo solo dei bambini Dafne, alcune cose che si dicono in realtà non si pensano. Tu devi credermi.>>

-<< Avresti potuto offendermi in mille modi Blake. Avresti potuto chiamarmi grassa o scheletro, brutta, cessa o cozza, non mi sarei mai offesa cosi tanto. MA TU MI HAI CHIAMATA ORFANA BLAKE! ORFANA SANTO DIO>>

Le mie urla sono strazianti. Grido cosi forte e le mie corde vocali pizzicano. Lui resta in silenzio. Ovviamente non ha nessuna scusa davanti alla nuda e cruda verità. Forse non si ricordava di quanto fosse stato spietato quel giorno. Continua a non parlare e mi guarda con gli occhi lucidi ma le sue lacrime non mi fanno più nessun effetto.

-<< Io mi sarei buttata nelle fiamme per te Blake, avrei fatto di tutto per proteggerci perché eri un fratello per me e tu cosa mi hai dato in cambio? Il corpo di mia madre era ancora caldo quando mi hai chiamata orfana>>

Sputo le ultime parole intrise di odio e cattiveria ma in fondo è solo questo che si merita. Lui non ha avuto pietà per me e io non ne avrò mai per lui.

-<< Io ti odio più di ogni altra cosa al mondo Blake Parker e ti odierò per sempre>>

-<< Daf devi calmarti>>

Non mi ero accorta dell'arrivo del mio migliore amico. Distolgo lo sguardo da Blake e mi concentro su Dylan. Annuisco e me ne vado senza dire una parola. Dylan sarà sempre dalla parte del fratello, è normale ma non può pretendere che io faccia lo stesso. Mentre cammino mille pensieri mi riempiono la testa. Non riesco a calmarmi. Niente potrebbe calmarmi in questo momento. Prendo il telefono e digito il numero di mio fratello. Un paio di squilli.

-<<Dafne?>>

Risponde finalmente.

-<< Sto per arrivare a casa. Cambiati! Dobbiamo andare a scaricare la tensione.>>

-<<Ho capito. Quando arrivi a casa sarò già pronto>>

Chiudo la telefonata. Conosco solo un modo per calmarmi in queste situazioni. Arrivo a casa ed Eros mi sta già aspettando in salotto. Le borse da palestra sono già ai suoi piedi.

-<< Il tempo di cambiarmi e scendo>>

Lo avviso. Annuisce. Salgo le scale e vado in bagno. Mi sciacquo il viso, non mi ero accorta delle lacrime che lo rigavano. Raggiungo la mia camera e mi cambio. Un paio di pantaloncini sportivi e una canottiera andranno benissimo per tirare dei pugni ad un sacco. Mi cambio le scarpe e sono pronta. Raggiungo Eros in salotto.

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