Capitolo 13

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Il vento colpisce il mio corpo mentre Blake sfreccia tra le strade della città. Come sempre non ha un minimo di rispetto per i limiti di velocità. Ho paura della sua sconsideratezza eppure riesce a farmi sentire viva. Mille brividi percorrono il mio corpo ma continuo a tenermi stretta alla vita di Blake. Le case, gli alberi e le strade passano veloci davanti ai miei occhi, non ho il tempo di metterli a fuoco. Chiudo gli occhi. Chissà quanto manca prima di arrivare alla meta. Poggio la mia testa sulla schiena di Blake, la mia guancia è completamente attaccata al suo giubbotto di pelle nera. Molto probabilmente mi rimarrà il segno sulla guancia. Blake accelera ancora di più. Inspiro per calmarmi e il profumo di Blake mi inebria. Il suo profumo alla menta mi è familiare, come quella sera al parco giochi abbandonato. Mi rincuora il fatto che Blake non puzzi più di alcol e tabacco. Apro gli occhi per un attimo e dallo specchietto riesco a intravedere metà del suo volto. E' come una calamita, non riesco a smettere di fissarlo. Per un secondo Blake incontra il mio sguardo dallo specchietto e poi ritorna vigile sulla strada. Arrossisco. Mi ha beccata mentre lo fissavo. Maledizione. Chiudo di nuovo gli occhi e mi rilasso senza mai lasciar andare la presa dalla vita di Blake. Non so esattamente quanto tempo sia passato quando sento la moto rallentare. Ci fermiamo e finalmente posso calmarmi completamente. Sono ancora viva. Blake scende dalla moto e mi aiuta. La salsedine mi ha già riempito le narici e inspiro profondamente per godermi il mio profumo preferito.

-<<Allora?>>

Mi chiede Blake. Alzo un sopracciglio.

-<<Allora?>>

Lo imito.

-<<Dai Dadà, sei contenta? Ti ho portato al mare>>

-<<Si, sono contenta. Non viziarmi troppo però, potrei prenderci gusto>>

-<<Tutto per la mia migliore amica>>

Mi sorride e ricambio. Si avvicina di nuovo alla moto e tira fuori dal bauletto un telo da mare.

-<<Ma sei proprio attrezzato>>

-<<Che ti aspettavi eh?>>

Ridacchio. Ci avviamo verso la spiaggia. Mi tolgo le scarpe e i calzini e Blake mi imita. Non c'è sensazione più bella di sentire la sabbia sotto i piedi. Ogni granello ti solletica. Stendiamo il telo e ci sediamo vicinissimi al mare. Se dovesse arrivare un'onda un po' più alta, riuscirebbe a bagnarci i piedi. Chiudo gli occhi e mi lascio cullare dal rumore delle onde che si infrangono contro la sabbia. Mi sdraio completamente e anche questa volta Blake mi imita.

-<<Grazie Blake>>

-<<Grazie a te per avermi perdonato>>

Mi avvicina a sé e mi abbraccia. Sono a pochi centimetri dal viso di Blake e il mio corpo è completamente attaccato al suo. Nella mia mente conto gli strati di vestiti che separano la mia pelle dalla sua. La mia felpa. La mia t-shirt. La sua giacca di pelle. La sua t-shirt. Quattro. Ci dividono quattro strati di stoffa. Non sono tanti eppure mi sembrano troppi.

-<<Volevo farti ascoltare una cosa>>

Tira fuori un paio di cuffiette dalla tasca della sua giacca.

-<<No Blake, la canzone migliore è il rumore del mare, dai>>

-<<Ti prego>>

Mi fa gli occhi dolci e le sue mani si uniscono come se stesse pregando. Alzo gli occhi al cielo. Gli prendo una cuffietta.

-<<Sentiamo>>

Sorride soddisfatto.

-<<Però devo farti una premessa. Questa canzone esprime esattamente il modo in cui mi sentivo senza di te, ci tenevo solo a fartela ascoltare>>

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