CAPITOLO 1

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HARRY POV

Erano le 8:30 quando mi svegliai e scesi in cucina per fare colazione.
Arrivai in salotto e trovai Dudley a guardarsi uno show senza senso in televisione.
' probabilmente ha già fatto colazione '
Pensai,quando arrivai in cucina,dopo aver dato il buongiorno ai miei zii,mi sedetti a tavola e presi una fetta di pane abbrustolito con la marmellata sopra.
Finita la mia colazione,salii in camera e cominciai a preparare le valigie per il giorno dopo,quando qualcuno sarebbe venuto a prendermi per portarmi alla Tana dai Weasley.
Proprio mentre mettevo il mio calderone di pozioni nel mio baule,mi ricordai di una cosa:

Hermione mi aveva detto che nessuno sapeva della lettera,e che le informazioni le avevano origliate, perciò,quando sarebbe arrivata la persona che doveva venirmi a prendere, avrebbe visto le valigie,quindi avrebbe capito che qualcuno mi aveva detto del mio trasferimento,e quindi avrei messo nei guai Hermione e anche Ron e non era certo quello che volevo.

Così, controvoglia,disfeci il baule,rimettendo tutto al proprio posto.
Dopodiché presi il libro che stavo leggendo in quel periodo:
"Siate ribelli praticate gentilezza" .

Mentre leggevo un gufo dal piumaggio nero planò in sulla scrivania,aveva una lettera legata alla zampa,con il sigillo di Hogwarts sopra.
Mi avvicinai al gufo,sciolsi il nodo che teneva legata la lettera alla sua zampa e la posai sulla scrivania. Appena fu libero,il gufo spiccò il volo,lo guardai allontanarsi finché non scomparí dalla mia vista.
Quando mi ricordai della lettera mi voltai verso la scrivania,e solo in quel momento mi accorsi che la lettera non era una,ma bensì due,una più grande,quella che portava il sigillo di Hogwarts e una più piccola,che più che una lettera era una pergamena arrotolata su se stessa e legata con un nastrino verde.
Presi la prima lettera, quella di Hogwarts e la lessi:
Era la solita lettera mandata a inizio anno dalla vicepreside McGrannit,con la lista dei libri e i suoi saluti.
Mentre la seconda lettera era scritta da una calligrafia stretta,ordinata e obliqua,aveva un qualcosa di familiare.
Aprì la pergamena e lessi mentalmente il suo contenuto:

"Salve Harry,
Ti spedisco questa lettera per dirti che domani,alle 22:30 verrò lì a Privet Drive a prenderti,non andremo direttamente alla Tana, perché prima devo portarti in un posto.
A domani,
A. Silente"

Sorrisi impercettibilmente e ripresi a rifare il mio baule.

*Skip time*
*Il giorno dopo*

Mi alzai alle 11, anche se ero andato a letto presto.
Scesi in cucina e dissi ai miei zii:- Stasera viene Silente a prendermi per portarmi alla Tana,volevo farvelo sapere-
Zia Petunia annuì,sapevo bene che lei e Silente avevano avuto certe "chiaccherate" molto interessanti.
Mentre zio Vernon alzò lentamente lo sguardo,sul suo volto si formò un'espressione porcina orribile,poi disse:- Io non voglio gente della tua razza qui dentro! Già siamo costretti a tenere te!-
Sbuffai spazientito alzando gli occhi al cielo,poi gli dissi con voce esasperata:- Entrerà in questa casa per dieci minuti massimo,e poi non sarai certo tu a impedirgli di venirmi a prendere e portarmi via-

Lui mi guardò male,ma non replicò:sapeva che avevo ragione.
Quando finì la colazione tornai in camera mia e mi misi a leggere.
Quando rialzai gli occhi dal libro erano le 14, probabilmente avevano deciso che non ero degno di pranzare.
Mi alzai e scesi in cucina,non c'era nessuno, così andai in salotto,ma anche lì vuoto. In camera non potevano essere perché avevano le porte aperte,in giardino neppure perché le finestre erano spalancate,le uniche opzioni sono due: o sono stati rapiti, ' e quello sarebbe meglio per me '- mi dissi mentalmente- oppure sono usciti.
Non ci diedi peso, presi qualcosa dal frigo e tornai in camera.
Passai il pomeriggio a leggere e fare i compiti arretrati, in realtà lessi e feci i compiti di Pozioni, l'unica materia in cui facevo davvero schifo.

Quando sentì la porta dell'ingresso scattare erano le 18.
Scesi giù di sotto e vidi i Dursley, non gli chiesi dove fossero stati, anche perché zio Vernon parlò prima che io potessi dire qualsiasi cosa:- Ragazzo, alle 20 usciamo di nuovo, i genitori di un amico di Dudley ci hanno invitato a cena. Tanto tu vai via no?-
Non attese una risposta, mi sorpassò insieme a zia Petunia e Dudley e salirono le scale.
Scrollai le spalle e me ne tornai in camera.
Aspettai le 22:30, proprio in quel momento sentì un debole 'pop' in salotto.
Quando scesi le scale trovai Silente ad aspettarmi col suo solito sorriso, mi salutò velocemente e ci smaterializzammo in una città, non sembrava Londra però.
Il professor Silente si avviò verso una casa, ma quando arrivammo lì di fronte trovammo la porta completamente rotta, così titubante chiesi:- Professore, cosa succ- ma lui mi fece segno di stare zitto con la mano,
entrò in casa e io lo seguii, salimmo le scale, la casa era quasi completamente sottosopra, arrivammo al salotto, era la stanza messa peggio, l'unica cosa rimasta in piedi era una poltrona dal colore azzurro chiaro.
Mi guardai intorno, quando qualcosa di liquido mi cadde sulla fronte, feci per toglierlo, ma Silente mi fermò e lo analizzò, poi senza dire nulla si avvicinò alla poltrona e la punzecchiò con la bacchetta, quella emise uno strilletto e cominciò a mutare in quello che sembrava un uomo, quando la trasformazione fu completa, davanti a noi apparve un uomo sovrappeso e quasi completamente calvo, Silente gli rivolse un sorriso e poi gli disse:- Horace, da quanto tempo, come stai?-
- Albus so perché sei venuto qui, la mia risposta è sempre la stessa, ovvero: no!-
Disse l'uomo con tono serio, poi il professore gli chiese di andare al bagno, così lasciò me e l'uomo da soli: notai che su una mensola aveva una foto di mia madre, così cominciò a parlarmi di quanto fosse dotata e simpatica.
Quando tornò Silente, Horace disse:- Albus la tua tecnica non funzionerà!-
- Ci ho provato,- iniziò Silente con un falso tono sconfitto, - ma vabbè, allora a mai più Horace- disse poi Albus per poi uscire dalla casa seguito da me, quando stavamo per uscire dal giardinetto, sentimmo Horace urlare:- Oh e va bene! Verrò a quella stramaledetta scuola, ma voglio un aumento!-
Il preside sorrise beffardo, poi mi spiegò che quello era Horace Lumacorno, un vecchio professore di Hogwarts, e che aveva bisogno del mio aiuto per convincerlo a tornare a scuola.
Poi ci smaterializzammo di nuovo e arrivammo alla Tana, lì la Signora Weasley mi accolse calorosamente, poi mia spedí a dormire.

Angolino della morteh:
Ciauuu
Scusate se pubblico il capitolo dopo quasi una settimana ma ero in un posto senza WiFi, scusate anche se questo capitolo fa schifo, ma è tipo un capitolo di passaggio, poi le cose si svolgerannoun po' più velocemente.
Vabbè ci vediamo al prossimo capitolo!
(Io🤝aggiornare ad orari improponibili)
PS. Se trovate errori segnalatemeli nei commenti
~Alice✨

MY SOULMATE~ DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora