ǫᴜᴀʀᴀɴᴛᴀǫᴜᴀᴛᴛʀᴏ

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Harry

Ho passato la notte in bianco, neanche per due secondi i miei occhi si sono chiusi per riposare un po'. C'è la mia mente che continua a pensare e non mi lascia libero un secondo e guarda caso, adesso sono davanti alla porta della persona che non mi ha lasciato dormire per tutta la notte siccome i miei pensieri sono incentrati su di lei.
Busso alla porta e senza aspettare una risposta da parte sua, entro dentro la sua camera rischiando di essere cacciato fuori siccome probabilmente non vuole vedere nessuno.

< Syd non ti voglio vedere quindi smettila di entrare dentro la mia camera e lasciami fottutamente in pace. > dice dandomi la schiena.

< Non sapevo di chiamarmi Syd. > dico divertito appoggiandomi al muro, osservandola attentamente.

< Ci mancavi solo tu. > sospira rumorosamente.

< L'hai detto come se non ti piacesse la mia compagnia. > dico avvicinandomi alla sedia di fianco al suo letto mentre lei si mette sdraiata sulla schiena.

< Ho mai detto che mi piace la tua compagnia? > chiede sollevando le sopracciglia.

< Pensavo che avessi cambiato opinione su di me. > dico appoggiandomi allo schienale della sedia mentre le sorrido divertito.

< Le opinioni possono cambiare continuamente caro Harold. > dice divertita ed io sbuffo per come mi ha chiamato.

< Ritorniamo con Harold, non più Harry o H? > chiedo sorridendo.

< Mi piace ritornare alle origini. > dice alzando le spalle.

< Se lo dici tu piccola Ivy. > dico e lei sbuffa una risata.

< Quando la smetterai di chiamarmi piccola Ivy? > chiede guardandomi negli occhi.

< Quando la smetterai di non farti vedere da nessun altro? > chiedo e le scompare il sorriso sul viso e sposta lo sguardo davanti a se.

< Quando starò meglio. > dice pacata.

< Allora perché a me permetti di vederti? > chiedo curioso dal fatto che sono l'unico, al di fuori della sua famiglia, che la vede.

< Se ti griderei contro di uscire o dicessi alle infermiere o ai miei genitori di non farti entrare, rispetteresti la mia scelta? > chiede riportando lo sguardo su di me.

< No. > dico deciso sapendo perfettamente che farei di testa mia.

< Penso che non c'è bisogno di una mia risposta alla tua domanda allora. > dice tranquilla e ritorna a guardare davanti a se.

< Hai visto, anche di sfuggita, Samuel? > chiedo.

< No. > risponde immediatamente.

< È il tuo ragazzo no? Perché non lo vuoi vedere? > chiedo e lei sposta lo sguardo su di me, guardandomi dalla testa ai piedi, per poi spostarlo nuovamente davanti a se.

< Sono stati dei giorni infernali per me. Ho visto l'unica persona a cui tengo veramente, in fin di vita. Ho visto Niall, sul filo del rasoio e ogni volta che chiudo gli occhi, mi ritrovo a sei giorni fa. Ero in auto con lui, stavamo scherzando e poi l'auto si ribalta e finiamo sdraiati su un fianco, apro gli occhi e lo vedo. Era letteralmente in una pozza di sangue e in quel momento volevo essere al suo posto, avrei voluto essere io quella in fin di vita, avrei voluto morire appena ho aperto gli occhi e l'ho visto. Non respirava, non vedevo il suo petto fare su e giù e quando l'ho toccato, ho avuto quella sensazione di vuoto. Niall è la mia persona, la mia anima speciale, è parte di me e quando l'ho toccato, mi sono sentita persa, mi sentivo smarrita. Mi è sembrato di morire, parte di me era morta con lui. So che adesso sta bene e che ci vorrà del tempo per rimetterci a posto entrambi, fisicamente parlando, ma devo mettere apposto anche la mia mente. Devo pensare un attimo a me stessa, devo rimettere a posto i pezzi che si sono sparpagliati in questi sei giorni e non sarà facile ma devo farlo per stare bene.
Mi sento una vera merda a pensare ciò e doverlo fare ma devo chiuderla qui. Samuel è un ragazzo fantastico che auguro ad ogni ragazza ma non posso continuare una storia adesso, non con tutto quello che è successo. Non posso dargli ciò che vorrebbe adesso, forse se tutto ciò non fosse successo, tra di noi sarebbe durato molto di più o forse anche tutta la vita ma non lo scoprirò mai. Non posso dargli le attenzioni che meriterebbe e lui non si merita una cosa del genere, lui non dovrebbe annullarsi per aiutare me. Voglio essere egoista per lui perché so perfettamente che non accetterà la fine della nostra storia e che mi urlerà contro che lui mi avrebbe aspettata e mi avrebbe ascoltato ma non se lo merita. Ha passato già troppe cose, la perdita di suo padre, di suo fratello e di dover badare a sua madre senza fermarsi un attimo per rendersi conto che anche lui aveva perso qualcuno di caro. Quindi sarò una persona orribile e sarò anche una grandissima stronza per mandare a vento questa storia ma per una volta voglio essere egoista nella mia vita e voglio pensare a me stessa. > finisce il suo discorso con gli occhi lucidi non staccando gli occhi dal muro, di fronte a lei mentre io osservo il suo profilo in un silenzio tombale.

photos. | H.S Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora