vacillano i germogli nei fatali venti secondi

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Sai, Tahyung?
Non fa niente, vuoi scappare, fallo.
Vuoi nasconderti? Fallo.
Toglimi la parola, ignorami, corri via da me.
Non mi interessa.
Fallo, fai quello che vuoi.
Perchè io, io sarò sempre pronto a correrti dietro.
Non mi interessa perchè vuoi allontanarti da me, anche se sono sbaglaito, imperfetto.
Vuoi scappare? Fallo.
Ma non pensare mai che io sia pronto a perderti, perchè non ci penso nemmeno ad allontanarti da me, chiaro Kim Taehyung?
Ci tengo a te, e non ti lascio da solo.
Non lo farò mai, mettitelo in testa.
Cacciami pure, urlami contro ma sto venendo da te.
Qualsiasi cosa per vederti.
Farei qualsiasi cosa.
Per vederti felice.
Per vederti.
Quindi scusami tu, ma sto arrivando da te.
Starti lontano mi risulta troppo difficile, scusa.
Mi dispiace.
Ma voglio vederti.
Voglio vederti, mi manchi.
E devo essere determinato, ardere su ciò che voglio.
E vederti è tutto ciò che voglio al momento.
Quindi, non scappare, sto arrivando.

Il sole mostrava i rilievi delle cupe nuvole.
Era tutto tranquillo, Jungkook vedeva i passanti girovagare allegramente tra le stradine del quartiere, l'auto che correva a gran intensità verso l'abitazione dei Kim che stagliava le immagini come a velicità aumentata.
Doveva correre e arrivare da Taeyhung, non poteva più aspettare.
Doveva vederlo.
Trepidava di attesa.
Non poteva più star senza di lui.

"Esci Taehyung!" urlò Jungkook, fuori dal balcone di casa Kim, come un amante in preda a desideri sinfonici per la sua dolce metà.
Lui.
Non ce la faceva più.
Non senza abbracciarlo, senza lui.
"Esci e parlami! Perchè scappi"
Vide Namjoon uscire di casa, l'espressione di chi risultava più confuso del normale, il fratello di Taehyung a suo seguito.
"Vieni fuori! Smettila di nasconderti da me, fidati una buona volta! Fidati di me."
La sua finestra era aperta, lo stava ascoltando.
"So come ti senti, okay? Hai paura, lo so. Sei confuso e spaventato. Hai detto che per stringere dei legami bisogna fidarsi eio l'ho fatto con te, ho aperto il mio cuore, mi sono aperto a te, ho pianto davanti a te, ci siamo parlati, abbiamo parlato di noi, di ciò che innescava scoperta e amore, ci siamo parlati. So che è il tuo dolore, vuoi stare da solo, ma non te lo permetterò. Mi manchi e non ti lascerò andare alla tua sofferenza solo perchè hai paura che io scappi di fronte ai tuoi demoni"

Yoongi tentò di fermarlo, avanzando lentamente, credeva stesse esagerando, si stesse spingendo troppo oltre.
Ma il viola lo fermò: era quello il momento giusto, dovevano solo capirlo.
"Ti prego, so che stai soffrendo, sto soffrendo anche io, ma ti prego.." sperò di vederlo affacciarsi, sperò di vedere la sua bellissima figura, il suo sorriso.
La voce si affievolì mentre iniziavano a discendere alcune lacrime.
"..ti prego, vieni da me"

Sperarono tutti e tre che Taehyung si decidesse.
Sperarono di vederlo uscire dal balcone.

Nuovamente il suono del cellulare del maggiore risuonò nel giardino.
Un'altro messaggio.

"Scusami, di tutto"

Lì, Jungkook ci vide nero, non poteva crederci; aveva immaginato quella scena, sperava di vederlo affacciarsi e sorridergli come la prima volta.
Pensava che il suo messagio avesse in qualche modo funzionato.
Che false illusioni.
"Taehyung.." un sussurro.

Non poteva crederci.
Lo aveva rifiutato.

Taehyung lo aveva rifiutato.

Quasi gli cadde il mondo addosso, lo schiacciò come il mondo per Atlante, sulla sua schiena un peso non suo.

"Jungkook.." e poi udì la sua voce.
Voltarsi verso di lui fu come irradiarsi di vita, come farsi abbracciare dal fresco serale, un'ondata di vitalità.
Taehyung.
Era lì.
Era vestito di una sola maglietta chiara e da un paio di pantaloni di una vecchia e scambiata tuta.
Ma era bellissimo lo stesso.

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