ibuprofene al sapore di vita ♪

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"𝘐𝘓 𝘊𝘐𝘌𝘓𝘖 𝘈𝘙𝘋𝘌 𝘋𝘐 𝘍𝘜𝘖𝘊𝘖
𝘛𝘈𝘓𝘌 𝘊𝘏𝘌
𝘙𝘐𝘚𝘊𝘈𝘓𝘋𝘈 𝘓'𝘈𝘕𝘐𝘔𝘖
𝘗𝘙𝘖𝘍𝘖𝘕𝘋𝘖 𝘋𝘌𝘓 𝘗𝘖𝘌𝘛𝘈"

"𝘐𝘓 𝘊𝘐𝘌𝘓𝘖 𝘈𝘙𝘋𝘌 𝘋𝘐 𝘍𝘜𝘖𝘊𝘖𝘛𝘈𝘓𝘌 𝘊𝘏𝘌 𝘙𝘐𝘚𝘊𝘈𝘓𝘋𝘈 𝘓'𝘈𝘕𝘐𝘔𝘖 𝘗𝘙𝘖𝘍𝘖𝘕𝘋𝘖 𝘋𝘌𝘓 𝘗𝘖𝘌𝘛𝘈"

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La sua camera, la camera di Jungkook , era stupenda.
Grande quanto bastava per soddisfare ogni sua necessità da adolescente, calda e accogliente; era al centro dell'immenso corridoio del piano superiore, immensi poster sovrastavano l'intera parete, vinili ovunque vi fosse un pó di spazio e tante tele intoccate.
Quella era la stanza da letto del corvino, stupenda, passionale. Vuota, persa, temibile.

Il proprietario della camera se ne stava seduto davanti alla sua scrivania, l'animo in pena, gli occhi scuri che ne mostravano ogni preoccupazione.

Jungkook era in ansia.

Il panico di una nuova realtà, così lontana da quella che aveva sempre vissuto.
Una nuova casa.

Strinse al petto le sue amate polaroid, segno dei ricordi che con ardore ostinava a tener ancorato a sé.
Un mare lucente, dei fiori primaverili e una foto di famiglia.

Tre foto.

Le strinse al petto e abbassò il capo, desolato.
Aveva paura.
Jungkook aveva paura.

Era tutto nuovo, gli sguardi su di lui, lo avrebbero additato, guardato.
Aveva paura.

Il suo petto agitava una tormentata sinfonia, il respiro velocizzato.
Ansia.

Jungkook era spaventato.
Sentì suo padre entrare nella stanza, l'intenzione di aiutarlo a trasportare gli scatoloni in auto, l'espressione dolce di chi aveva capito cosa sentisse il figlio ma che voleva lasciargli i suoi spazi, sostenendolo a distanza.
«Jungkook, porto giù la bacheca, va bene?»

Lo vide sgranare gli occhi e sorrise.
Era risaputo quanto il ragazzo ci tenesse a quella bacheca, per lui quasi un raccoglitore dei momenti lucidi, potenti.

Ci teneva molto.

«Appena sei pronto, scendi. Noi ti aspettiamo in giardino.»

Non era pronto, non poteva.

Sentì la porta venir chiusa e sospirò.
«Non riesco nemmeno a piangere..»
Un dolore fortissimo gli venne sbattuto nel petto, diramó come un pugnale, andò a ramificarsi in ogni sofferenza.
Non riusciva a piangere.

«Non riesco nemmeno a piangere..»
Il cielo ingrigito pareva disperarsi con il biondo.

Nevicava sempre dove, Jungkook aveva visto, si sarebbe trasferito, questo lo sapeva benissimo dagli innumerevoli racconti di sua madre e dalle cartoline che la donna pareva aver nascosto in soffitta per anni. Sapeva che tutto pareva divenire come una di quelle più quieti fiabe, il panorama magico, libero, innevato.
Lo sapeva.

❝CUORE DI CARTA❞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora