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Era venerdì sera ed io ero appena rientrata a casa dopo lavoro quando trovai il mio migliore amico spaparanzato e concentrato sul divano a guardare video su youtube.
«Vorrei davvero indagare su cosa tu stia facendo ma sono troppo stanca.» dissi dopo aver visto la faccia di Harry comparire sullo schermo.
«Siccome andremo ad un suo concerto stasera volevo sentire alcune delle sue canzoni ... è bravo dai.» disse alzando il volume.
Mi sedetti sul divano affianco a lui e mi unii all'ascolto; il video musicale era davvero ben fatto e la sua voce era pazzesca, ogni tanto mi lasciava dei brividi leggeri sulle braccia.
«Peccato abbiano così poche visualizzazioni.» sentenziò Jason spegnendo il portatile.
Feci per protestare ma mi zittì sul colpo porgendomi una bottiglia di gin. Lo afferrai al volo con un sorriso e mi riempii un bicchiere mischiandolo con un po' di succo di limone,per poi spostarmi nella mia stanza per prepararmi. Fortunatamente avevo già cenato a lavoro, perché il concerto iniziava alle dieci ed erano già le 8.
Mi truccai velocemente, aggiungendo come tocco finale le ciglia finte per incorniciare i miei occhi nocciola al meglio; Jason, ormai un po' ubriaco, mi aiutò a scegliere l'outfit mettendomi sottosopra l'armadio e aumentando il mio stress. Optai per un paio di pantaloncini corti di jeans strappati e un top che avevo acquistato prima di tornare a casa e mi catapultai in cucina, pronta a bere sul serio.
Uno, due, tre, quattro bicchieri ed erano le 9:30, io e il mio amico sul taxi pronti al nostro primo concerto dal vivo insieme. Ci mettemmo 10 minuti ad arrivare al locale, e quando arrivammo trovammo una coda infinita ad attenderci, che riuscimmo a superare senza problemi grazie alla nostra parlantina e battute qua e là.
Riuscimmo ad entrare appena in tempo, la band era appena salita sul palco per portare gli strumenti, così io e il mio Jason facemmo in tempo ad avvicinarci alle prime file.
«Grazie a tutti per essere qui stasera, noi siamo i The Heroes of New York, spero vi divertiate!» disse Harry al microfono con un sorriso.
I nostri occhi si incrociarono e mantennero contatto per una decina di secondi creando un sorriso ancora più ampio da parte sua e brividi lungo la colonna vertebrale da parte mia.
Partì la base ed Harry iniziò ad intonare le prime parole, lasciandomi attonita dall'armonia della sua voce; sinceramente non mi aspettavo che fosse così bravo anche dal vivo, anche se forse avrei dovuto intuirlo dalla coda per entrare nel locale.
Suonarono varie canzoni, tutte di generi diversi, ed io e Jason ci scatenammo su tutte, ballando anche abbracciati durante i pezzi più lenti, durante i quali mi sentivo due occhi puntati addosso; il concerto finì con la presentazione di tutti i membri della band ed un ultimo ringraziamento, con l'aggiunta di un mio saluto sbracciato verso Harry, che gli provocò una risata rumorosa.
Io e il mio migliore amico ci avvicinammo al bar per prenderci un drink(strano) e venimmo raggiunti dal cantante riccio poco dopo.
«Offro io.» disse porgendo al barista delle banconote.
«Harry! Mio Dio sei stato fantastico!» urlai saltellando sulle mie dr. Martens fin troppo eccitata.
«Concordo! Non ci siamo ancora presentati, piacere Jason.» disse porgendo una mano a Harry, che afferrò con un sorriso.
«Come hai il piacere di conoscere questa affascinante creatura?» chiese il riccio con un tentennio nella voce.
«Oddio, "piacere" è un parolone.» disse beccandosi uno schiaffo sul braccio da parte mia «Siamo amici da sempre, momentaneamente siamo anche coinquilini.»
La faccia di Harry sembrò rilassarsi, non seppi però se fosse realtà o un'illusione data dalle luci a led. Chiacchierammo per un bel po' e nonostante i miei momenti di trance improvvisa riuscii a captare che i due andavano molto d'accordo, il che mi portò a pensare al rapporto che avevano Jason e Sean;scossi velocemente la testa cercando di scacciare quell'immagine dalla mia mente e per poco non caddi.
«Rosie che stai facendo?» disse il mio amico guardandomi con apprensione«Andare da qualche parte con lei ubriaca è sempre un'avventura, non sai mai cosa accadrà da un minuto all'altro.» concluse dandomi una pacca sulla fronte per farmi riprendere.
«No, è che ogni tanto mi imbambolo e mi dimentico dove sono.» cercai dispiegare non sembrando pazza.
Continuammo a parlottare e a bere drink offerti da Harry e dagli altri ragazzi della band, che nel frattempo erano passati per presentarsi e fare conversazione; lentamente il gruppo iniziò a separarsi, fino a che non fummo rimasti solo io e Harry, ormai anche lui un po' ubriaco.
«Penso che dovremmo andare ad un vero appuntamento.» disse di punto in bianco,ed io per poco non mi strozzai.
«Questo doveva essere un appuntamento?» chiesi sogghignando.
Il suo viso iniziò ad arrossarsi leggermente, per poi tornare al colore normale dopo pochi secondi.
«Avrebbe potuto.» fece spallucce «Non pensavo avresti portato compagnia.»
«Secondo te vado al concerto di uno sconosciuto da sola?»
«Sconosciuto? Mi offendi così.» disse con tono melodrammatico portandosi una mano al petto e provocandomi una risata.
«Beh, ci siamo visti due volte, ed entrambe le volte ero emotivamente distrutta. Non che adesso stia benissimo, perché comunque sono ubriaca, però non sono triste. Per ora.» dissi velocemente, maledicendo la mia parlantina nervosa.
«Cosa può rendere triste una ragazza così meravigliosa?» chiese fissandomi dritta negli occhi.
Intanto tutti intorno a noi continuavano a ballare e a bere, cantando canzoni esaltando in giro, però io non sentivo nulla, era come se mi trovasi in una bolla insonorizzata. O probabilmente ero solo parecchio ubriaca.
«Diciamo che è da un bel po' che le cose non vanno, e ultimamente c'è di nuovo una decaduta.» risposi sorridendo debolmente.
Harry mi prese la mano e cercò il mio sguardo, che io prontamente distolsi.
«Non è proprio l'argomento migliore per fare conversazione con una persona appena conosciuta.» sdrammatizzai cacciando velocemente tutti i pensieri negativi dalla mia testa.
«Io voglio conoscere tutte le tue facciate, non mi interessa solo quella felice.» sorrise stringendo la mia mano.
«Magari potrei parlartene al nostro appuntamento.» ammiccai facendogli l'occhiolino e provocandogli una risata.
«Domenica, fatti trovare pronta per le sette.»
Annuii e vidi Jason arrivare da lontano avvinghiato a una bionda e con un sorriso enorme.
«Ros, io vado a casa, chiamami se hai bisogno che ti venga a prendere.» disse dandomi un bacio sulla guancia.
Subito dopo la musica iniziò ad affievolirsi e il locale ad illuminarsi,indicando la fine della serata.
Harry mi prese per mano e mi accompagnò a recuperare la mia giacca di jeans al guardaroba, per poi mettermi le mani sulla vita aiutandomi ad uscire dal locale e non inciampare tra la gente.
«Qua chiudono prestissimo, è un po' una rottura. Vuoi andare a casa o andiamo da qualche altra parte?» disse sistemandomi la mia giacca sopra le spalle e provocandomi un senso di felicità fortissimo.
«Casa lo escluderei, non vorrei interrompere Jason. Quindi se tu non hai di meglio da fare ...» dissi sbattendo gli occhioni e provocandogli una risata.
«Sarei onorato di passare del tempo con te, signorina Stewart.» e così ci incamminammo verso l'ignoto.

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