An Amazing Woman.

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Passarono quindici giorni e di Dinah ancora nessuna notizia, anche se Felicity diceva sempre a Laurel, quando costei la chiamava, che stava bene e che era tornata a lavorare in Polizia, anche se non come Capitano.
Proprio Laurel, invece, quando non era al cimitero a visitare la tomba di Marie, era in strada, assieme a Kara e gli altri, a combattere il crimine.
Inoltre Cat Grant le aveva dato un posto come guardia di sicurezza alla CatCo, visto che alla bionda faceva bene la presenza di Kara.
"Laurel, vieni! Dobbiamo andare dal parrucchiere. E poi a comprare un regalo per Astra!"
"Oggi compie gli anni tua zia?"
Kara sorrise "Si... Ieri le ho preso un tailleur! Su consiglio di Lena, ovviamente."
"Ovviamente." Ripeté Laurel.
"Coraggio, mia cara! Il mio tempo non è solo denaro, è anche prezioso." Avanzó la donna in carriera che, finalmente, entrò in ascensore con la bionda e se ne andarono.
"Chiamo un taxi?"
"E perché mai? Tanto porti tutto tu." Ribadí la bionda e cazzuta Omega e Laurel sospiró, chiedendosi come facesse Astra a sopportarla.
Aveva conosciuto la zia di Kara un paio di giorni prima quando, rientrata da un viaggio di lavoro, era passata a trovare la nipote e Lena, per vedere finalmente i cuccioli dal vivo.
La prima tappa fu in gioielleria, o meglio, in tutte le quattro gioiellerie di National City, anche se nell'ultima fecero irruzione cinque tizi armati e Laurel, non vista, scrisse a Kara, che arrivò in pochi secondi nei panni di Supergirl, mentre la bionda aveva svolto il semplice, per dire, compito di bodyguard di Cat Grant, visto che non aveva né costume né maschera di Black Canary.
"State bene?" Chiese Supergirl ai clienti della gioielleria e alla proprietaria.
"Si... Grazie." Rispose Laurel.
Kara fissó subito la bionda e Cat, che annuí, quindi uscì dal negozio e voló via "Che giornata..." Bofonchió proprio Cat che, dopo aver trovato un bracciale d'oro, se lo fece impacchettare, pagò e uscì.
"Adesso il parrucchiere?" Chiese Laurel, fermandosi accanto a lei.
"Si certo..."
"Allora chiamo un taxi."
"No." La fermò Cat "Vieni, facciamo quattro passi... Così possiamo parlare."
"Parlare?" Ripeté l'Alpha "E di cosa?"
"Spesso, al lavoro, vedo che armeggi col cellulare... Hai qualche problema? Posso aiutarti in qualche modo?"
Laurel chiuse gli occhi e prese un respiro profondo, poi trovò il coraggio di raccontare tutto a Cat, tanto lei conosceva la vera identità di Kara e sapeva di potersi fidare "Questo è quanto... Ora verrò licenziata?"
"Assolutamente no. Perché dovrei?"
"Io... Non sono proprio il massimo..."
La donna in carriera si fermò e la guardò, quasi scandalizzata "Sei una ragazza che ha sofferto e che non ha ancora smesso di farlo! Ti rispetto e ti ammiro, perché hai trovato la forza per rialzarti in piedi e affrontare la vita a testa alta!"
Laurel sorrise appena "Grazie... Ma ci sto riuscendo perché Kara e Lena mi stanno molto vicino, altrimenti non so se ce la farei."
"Non sottovalutarti, Lance! Scommetto che sei piena di risorse."
"Può essere..."
"Smettila di essere negativa e disfattista o ti licenzio davvero!"
"Ci proverò..."
"Su, siamo quasi arrivate."
"Comunque grazie e le prometto che mi impegnerò al massimo!"
Cat sorrise un poco "Non ne dubito!"
"Astra è fortunata... Lei è davvero una grande donna."
"Se non lo fossi, non sarei dove sono adesso!" Ribadí l'Omega "Su, il parrucchiere mi aspetta!"

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