Capitolo 4

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-Darcy! Darcy aspetta!- sento la voce di Ashley alle mie spalle che chiama il mio nome, ma io non mi fermo. Non riesco a fermarmi. Le mie gambe continuano la loro marcia in modo incontrollato e sento il cuore che batte talmente forte da farmi male al petto.

Non doveva essere lì. Non doveva.

Tengo la testa bassa e i pugni serrati, rigidi, lungo i fianchi. Continuo a camminare, ma in qualche modo riesco ancora a sentire le urla di Ashley, nel disperato tentativo di fermarmi, ma è tutto inutile.

Vorrei ci fosse Luke. Lui saprebbe cosa fare, lui mi direbbe che va tutto bene, che non mi devo preoccupare, che è tutto un malinteso. Ma non c’è.

Ad un certo punto sento qualcosa di duro e rigido venirmi addosso, come quando ho conosciuto Ashley. Alzo la testa per capire chi è il fottuto idiota che mi è venuto addosso. Apro la bocca per parlare, ma mi blocco.

E’ un ragazzo. Neanche a farlo apposta… tutti a me capitano!

-Scusa, colpa mia- dice. Ha una voce leggermente più bassa di quella di Ashley, ma comunque il tono è alto.

Guardo com’è vestito. Anche lui deve essere dello steso stile di Ashley, forse meno metal. Ha una camicia a quadri rossa e nera, jeans blu scuro e un cappello girato al contrario. Porta un lungo ciuffo, molto emo e molto simile a quello che porta… lui.

Ha gli occhi azzurri, un po’ più scuri a quelli di Luke, ma comunque sono belli, noto anche che ha un braccio tatuato fino al petto e un piccolo tatuaggio nell’altro.

-No, è colpa mia. Non guardavo dove camminavo, scusa- dico, spostandomi il ciuffo dal viso e lo guardo. Lui abbozza un leggero sorrisetto, probabilmente è nervoso, poi cerca di dire qualcosa. Ma prima che lo possa fare entrambi sentiamo qualcuno chiamare.

-Darcy, smettila di correre, sono fuori forma! Abbi pietà di me- è, ovviamente, Ashley. Ha corso e lo si capisce perché non ha più fiato e per poco non cade a terra dalla fatica.

Quando riesce a respirare in modo normale sul suo viso appare un’espressione sorpresa –Kells, non sapevo di trovarti qui- sorride e io non ci sto capendo più nulla.

-Ash! Da quanto tempo, no be’, sono solo tre settimane, ma, amico che colpo di fortuna!- si scambiano un saluto amichevole e si abbracciano. Io continuo a non capire, si conoscono?

-Be’, vedo che vi siete già conosciuti- si rivolge ad entrambi e il ragazzo che Ash ha chiamato Kells ridacchia.

-In poche parole, ci siamo venuti addosso- Ashley ride e lui giocherello con una ciocca dei miei lunghi capelli.

-Tesoro, dovresti guardare dove cammini o prima o poi ammazzerai qualcuno- mi dice, abbracciandomi.

-Comunque, mio caro Kellin, lei è Darcy. Darcy, lui è Kellin, un mio caro amico.- ci presenta in modo gentile e cordiale.

-Scusa ancora se ti sono venuto addosso.- si scusa ancora Kellin, gli dico di non preoccuparsi e lui sorride. Ha un bel sorriso.
Ma che diavolo, tutti carini in questa città?!

-Scusatemi, ma ora io vado.- ci dice Kellin. Su una spalla porta una borsa che da tutta l’idea di essere una di quelle borse per le neo mamme.

Ci sorride ancora e saluta Ashely prima di darmi un piccolo e veloce abbraccio. Lo vediamo allontanarsi.

-Si può sapere che ti è successo?- rompe il ghiaccio il ragazzo metal.

-Sbaglio o quella era un borsone per bambini?- cerco di cambiare argomento –Sì, è diventato da poco papà- spiega lui.

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