Un incontro particolare

577 20 2
                                    

                   Uff... e anche oggi in televisione le solite notizie di quei ragazzini montati, viziati e anormali che salvano il mondo. Dal funerale di Reginald Hargreeves sono apparsi in ogni telegiornale possibile, da tre giorni. Non li sopporto proprio. Sono ormai 5 giorni che abito qui in America con mia zia Lindsey... eh sì, dalla tranquilla, oserei dire noiosa, Londra nella quale ho perso i miei genitori sono venuta a stare qui nella trafficata e incasinata Los Angeles.
Vi starete chiedendo, come mai una ragazza non apprezza o non cade ai piedi della meravigliosa (ex) Umbrella Academy? Beh vedete li reputo una banda di ipocriti e montati, basta vedere lo sfarzo e il lusso in cui vivono. O forse vivevano, visto che ormai è un po' che non si vedono insieme, soprattutto il quinto fratello... è da prima della morte di Hargreeves che non si vede.Tutta via, l'accaduto di ieri sera, mi ha fatto un po' cambiare idea.
La scorsa sera ero da Griddy's Doughnuts per prendere una ciambella...

Flashback

Fece il suo ingresso un uomo seguito da ragazzino vestito con un uniforme scolastica( proprio quella dell'Umbrella Academy), abbastanza snello, non troppo alto, moro con occhi verdi... quei meravigliosi occhi verdi in cui potr- NO! ELLEN BASTA FARE QUESTI PENSIERI!
Oh beh... dicevamo? Oh si! Ecco insomma fecero il loro ingresso e si sedettero al bancone, io da un tavolo poco distante notai che l'uomo ordinò un bignè, il ragazzo un caffè. Ma dico io a chi piace il caffè?! Insomma dopo un po' l'uomo se ne andò. Decisa ad andarmene anche io, mi alzai andando verso la cassa quando entrarono nel locale degli uomini armati che puntavano le loro armi contro il ragazzo. Spaventata ma anche sollevata che non mi avessero vista, iniziai a indietreggiare quando uno sulla quarantina, si accorse di me e mi prese per le braccia bloccandomi i polsi
X- uhuhu guarda un po' che abbiamo qui?
Un altro rispose annoiato
Y- Leonard lascia la ragazza non ci serve
Leonard- penso proprio tu abbia visto troppo. Hey Steve! La lascio a te!
Leonard mi spinse verso l'altro uomo che mi prese a sua volta e mi guardò con lo sguardo più cattivo che avessi mai visto.
In tutto questo, il ragazzino al bancone era rimasto muto e immobile, attraverso la vetrina però riuscivo a intravedere un ghigno soddisfatto stampato sul suo volto e i suoi occhi che mi fissavano.
Anche attraverso la vetrina mi ero persa in quegli occhi tanto che non mi ero accorta dell'inizio del dialogo tra lui e quello che sembrava il capo degli uomini.
X- non pensavo mi trovaste così in fretta sai Harvey?
Harvey- oh ma tu non sai di cosa sono capace. Ora smettila di fare il finto tonto e seguici Cinque. Vogliono parlare.
Cinque- oh ma io non ho niente da dire
Harvey- non deve per forza finire così, credi voglia sparare a un bambino? Tornare a casa con questo peso?
Cinque- beh di questo non me ne preoccuperei. Tu non tornerai a casa.
Detto questo prese in mano il coltello da burro che aveva davanti e scomparve in una nube blu. In meno di un secondo ricomparve sulle spalle di Harvey, mi sembra si chiamasse così? E gli piantò il coltello ne collo, successivamente pugnalò in un occhio Leonard e gridò forte
Cinque- sta giù!
Io mi accasciai a terra e con spari reciproci si uccisero tutti.
Io, sconvolta, ero ancora a terra con il mascara colato e con un taglio sul gomito causato dal vetro rotto della porta.
Cinque si avvicinò a me e
Cinque- Hey, stai bene?
Io- STO BENE?! DAVVERO ME LO CHIEDI?! HO APPENA ASSISTITO A UNA SPARATORIA, MI HANNO QUASI AMMAZZATO E MI CHIEDI SE STO BENE?!
Cinque- oh, sta calma, neanche mi ringrazi per averti salvato il culo?
Io- oh s-scusa p-però s-sono a-ancora un p-po sconvolta... grazie
Detto questo gli saltai al collo in un abbraccio che lui, apparente sorpreso, non ricambiò subito.
Sciolto l'abbraccio lui fece una smorfia di dolore.
Mi offrii per portarlo a casa ma lui rifiutò di tornarci a causa di "problemi familiari". Gli offrii quindi di dormire da me dato che mia zia, per lavoro, sarebbe tornata tra due giorni.
Accettò e ci avviammo verso la viottola che portava nell'appartamento in cui abitavamo io e la zia.
Una volta arrivati lui cadde a terra, solo poco dopo notai il sangue che gli era colato sul ginocchio destro.
Quindi...

*Spazio Autrice*
Ciao a tuttiii! Questa è la mia prima storia quindi non sarà il massimo ma spero comunque che apprezzerete...
Lasciate stelline e/o commenti per farmi sapere cosa ne pensate!
Detto questo vi lascio al prossimo capitolo...
A prestooo!

~number8💞

Dimmi che ci seiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora