Aveva ricevuto lo zio di Hammed, il capo dei berberi, in un salotto privato. Gli fu offerto da bere e da mangiare come da rito. Poi gli si mise in ginocchio di fronte a lui.
«Vorrei chiedervi alcuni favori, signore.»
Lui rimase sorpreso. «Dimmi, mia cara.»
«Il primo è che nelle cerimonie che verranno svolte, ve ne sia una anche in berbero, e che siate voi a sposare me e Hammed.»
Lui sorrise allungando le mani verso le sue e ridendo le rispose. «Sarà un onore per me, mia cara.» Poi la guardò serio. «E quali sono gli altri favori? –
Lei abbassò il tono della voce per far sentire solo a lui le sue parole. Se per qualche momento lui ne fu quasi scioccato poi dopo alcuni minuti, lui mosse il capo. – Si comprendo. E farò ciò che mi hai chiesto.» Le sorrise divertito. «Non potrei mai rifiutare nulla alla Regina del deserto.»
Amyna gli prese le mani e gliele baciò, si alzò lentamente, si inchinò e se ne andò.
Hammed lo raggiunse in quel momento, guardò lo zio incuriosito.
«Tienitela stretta, figliolo, quella donna è un raro gioiello.»
«Lo so, zio.» Hammed sorrise. «Cosa ti ha chiesto?»
«Di fare anche una cerimonia berbera per voi due.»
Hammed sorrise dolcemente pensando ad Amyna, era perfetta, per quel posto, per quel ruolo, per diventare sua moglie.
«Ahhh, ora capisco.» Suo zio iniziò a ridere. Lui lo guardò senza capire. «Ne sei innamorato.»
Hammed lo fissò sorpreso, e poi iniziò a rifletterci. Salutò lo zio e uscì andando nella stalla da Goliath.
Era veramente innamorato di Amyna? E lei cosa provava per lui?
Guardò il suo cavallo. «Tu che ne dici?» Il cavallo lo guardò come se volesse prenderlo in giro, poi gli si avvicinò e gli diede un colpo con la fronte.
Prese la collana che portava sempre al collo e guardò l’anello appeso sopra. Era l’anello di sua madre, glielo aveva dato prima di morire, dicendogli di darlo solo alla persona che avrebbe condiviso con lui tutto, sempre.
Una donna che lo meritava, come lei, come prima moglie, lo aveva meritato da suo padre.
Girò per il palazzo, poi pensò qualche momento e andò in biblioteca.
Lei decantava poesie sul deserto, senza neppure leggerle. Sapeva di trovarla lì.
Era di nuovo sulla scala, e si voltò a guardarlo finendo di dire la poesia.
Lui le si avvicinò, la prese per la vita e la fece scendere.
Le prese la mano. «Devo farmi perdonare.»
Amyna lo guardò stupita. «Di cosa?» Ripensò al loro tempo insieme e non le veniva nulla in mente che doveva perdonare.
«Non ti ho mai chiesto ufficialmente se vuoi sposarmi, e credo sia il momento. Amyna vuoi sposarmi, diventare mia moglie, mia unica e sola moglie? E vivere per sempre con me?»
Lei rimase sorpresa di quella proposta. Si o no che fosse la sua risposta, si sarebbero comunque sposati, ma era altro quello che le stava dicendo, andava letto fra le righe.
Come nelle poesie, come nei libri.
Per un secondo rimase in assoluto silenzio. «Sì, che lo voglio. Hammed, non potrei immaginare la mia vita futura senza di te.» Non era ancora il momento di dirgli che si era innamorata, perdutamente innamorata, di lui. Il momento sarebbe venuto.
Lo vide togliersi una collana dal collo ed estrarne un anello. Era fino con un semplice diamante a forma di cuore, ma di un colore blu. Lui glielo infilò al dito. Era perfetto, come se fosse stato creato per la sua mano. «Era l’anello di fidanzamento di mia madre. Mi disse di darlo solo alla donna speciale che avrei trovato. E io l’ho trovata in te.»
L’emozione le fece scendere delle lacrime sulle guance, Amyna si tolse di colpo il velo gli buttò le braccia al collo si mise in punta di piedi e posò le sue dolci labbra morbide sulle sue.
Hammed rimase di stucco per qualche momento. Poi la strinse in vita e ricambiò il suo bacio, stringendosela contro.
«Dobbiamo fermarci…» Le mormorò sul collo distesi sul divano erano ansanti e mezzi nudi, ma non avevano fatto nulla.
«Tienimi stretta ancora un momento, poi prometto di andare nella mia camera… da sola…»Lui la strinse, e la baciò ancora.
Si alzarono, la aiutò a sistemarsi e la baciò ancora una volta sulle labbra prima che lei si mettesse il velo e corresse fuori come un razzo, raggiungendo la sua stanza.
Hammed si passò una mano sul viso. Dopo quel momento, come avrebbe resistito un altro giorno?***
Per tradizione, si sposarono con rito musulmano, poi quello civile, e sorprendendo anche suo padre, lo zio di Hammed li sposò anche con il rito berbero.
Il suo vestito da sposa era in stile berbero, e suo marito poteva vederle gli occhi tutto il tempo. Lei sorrideva continuamente quando si guardavano.
Un po’ di paura la prese, lei non aveva mai fatto sesso, e non era sicura di sé, di cosa avrebbe dovuto fare o non fare.
Lui le si avvicinò ad un orecchio. «Sei preoccupata?»
«Sì.»
«Per dopo?»
Lei fece un cenno di sì con la testa, lui le prese la mano stringendola nella sua. «Faremo le cose con calma.»Le baciò la mano.
«Sei mia moglie ora.»
«E tu mio marito.»
Si sorrisero dolcemente.
Hammed le si avvicinò al viso e poi all’orecchio. «Andiamo nella nostra stanza.» Sussurrò piano.
Mille brividi le passarono su per la schiena. L'aiutò ad alzarsi dai cuscini e lasciarono la festa nel pieno dei festeggiamenti.
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La Regina del Deserto **Serie Pink Lady**
ChickLitAmyna, cresciuta in America, viene costretta dal padre Sceicco a sposare un altro sceicco. All'inizio dentro di lei c'è un rifiuto per certe cose, man mano che rimane in quel luogo, la sabbia, le dune, il deserto le entra nel sangue, come fosse semp...