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Arrivarono alzando molta sabbia. 
Goliath, era grande, forte e potente, come il suo padrone. Da una sacca sulla sella tirò fuori una mela che divise in due, ne diede mezza a King. Quando si voltò si trovò di fronte gli occhi alteri e fieri dell’enorme cavallo. Sorrise e allungò una mano in avanti tendendogli la mezza mela. L'animale la fissò a lungo poi prese la mela e si allontanò da lei.
Il campo era piccolo, c’erano sei tende, molte donne vestite tipicamente, dei bambini che correvano intorno ai nuovi venuti. Prese una manciata di caramelle e le porse ai bambini che ne presero due o tre a testa scappando via. 
«Sei sempre preparata a tutto?» Le disse lui, avendo visto la scena.
Lei si strinse nelle spalle. «Non si sa mai chi o cosa puoi incontrare anche nel deserto.» 
Lui sorrise divertito. «Ora ogni volta che torneremo, loro vorranno altre caramelle.»
«Allora ne porterò ancora.» Gli rispose divertita. 
Le fece strada, un paio di uomini rimasero con i cavalli, mentre loro andavano verso la tenda più grande. Lei si mise dietro di lui, aspettando di essere presentata al capo di quel gruppo di nomadi. Lui sorrise e fece il gesto di avvicinarsi e di mettersi seduta sui cuscini.
«Non siamo abituati a vedere quel tipo di velo.»
«Mi scuso per le mie usanze, ma rispetto mio padre, che mi ha chiesto di indossarlo.» Il suo berbero era un po' impacciato, ma l’uomo ne rimase piacevolmente sorpreso. 
La guardò sorridendo. «Se ci è concesso, vorrei che poteste indossare degli abiti della nostra usanza.»
Lei guardò il suo cavaliere nero, stava a lui deciderlo, e le fece un leggero cenno di con la testa.
«Ne sarei onorata.» Venne accompagnata in un’altra tenda, alcune donne la aiutarono a levarsi quegli abiti pesanti, levandole quel sacco nero che era quasi obbligata a portare da quando aveva messo piede nel suo paese. Le fecero indossare dei vestiti colorati, freschi, velati. Le sciolsero i capelli, le rifecero la treccia e la sistemarono sotto un velo di un colore scuro, ma che le lasciava gli occhi visibili. Per qualche attimo si sentì nuda. Dopo tanto, mostrare agli altri i suoi occhi, che da sempre parlavano troppo, la intimidiva. Guardò i suoi abiti, non poteva rifiutarsi ormai. 
Prese fiato e fu riaccompagnata nella tenda grande, dove fu servito del caffè e dei pasticcini.
Dal momento del suo rientro, il suo futuro marito, non aveva smesso un attimo di guardarla.
«Ora sembrate la Regina del deserto, mia cara.» Le disse il capo dei berberi.
Lei arrossì abbassando lo sguardo. «Potreste anche esserlo, visto il colore dei vostri occhi.»
Alzò lo sguardo sui due senza capire. 
«Gli uomini blu, non ne avete mai sentito parlare?»
Lei mosse la testa lievemente. «No, signore.» 
L'uomo iniziò così a raccontare le storie sui berberi blu, uomini che avevano gli occhi di un blu intenso, riflessi ai capelli blu, e pure una carnagione particolare. 
«Sono guerrieri, combattono per i giusti.»
«E come fanno a sapere chi sono i “giusti”?» Chiese lei ormai del tutto affascinata dai racconti.
Il Capo rise. «Solo loro e Allah lo sanno, mia cara.»
Continuarono a parlare, ma furono interrotti da uno dei loro cavalieri, che era entrato nella tenda, si avvicinò e parlò in un sussurro. 
«Dobbiamo rientrare di corsa, sta arrivando una tempesta di sabbia.»
Amyna non aveva il tempo di cambiarsi così salutò l’uomo. «Ve lo farò riavere al più presto…» Disse indicando l'abito.
Lui scosse la testa. «Tenetelo come dono…» Li accompagnò fuori. «Spero di rivedervi presto.» Le disse lui.
«Ne sarei onorata, Signore. Qualsiasi cosa vi possa servire, se potrò io vi aiuterò. Cercatemi in caso di bisogno.»
L’uomo le sorrise. 
Mise il suo “sacco nero” sopra i vestiti berberi, e indossò il suo velo sopra quello che le avevano messo prima. 
Vide King agitato, cercavano di calmarlo ma nemmeno lei ci riusciva. 
Il suo sposo, già a cavallo di Goliath, ordinò ad alcuni uomini di rimanere là e di proteggere i cavalli dalla tempesta. Si abbassò e con un braccio sulla sua vita la issò davanti a sé partendo come un razzo.
I corpi che strusciavano ai movimenti del cavallo, la eccitarono moltissimo. Quell’uomo aveva un enorme potere su di lei e sul suo corpo.  Sospirò mentre lui iniziava a correre ancora più veloce. Il rumore che sentiva alle spalle la terrorizzava, sembrava una tempesta ma senza pioggia.  
Lui si guardò intorno gesticolò con le braccia verso le guardie, poi girò il cavallo verso destra e lo mandò al massimo.

La Regina del Deserto **Serie Pink Lady**Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora