villain per amore

Un'altra Prospettiva

Premessa-

È incredibile pensare che proprio All Might mi abbia riconosciuto, davvero impossibile, eppure è successo, per non contare poi l'ammissione alla yuei, la scuola numero uno per gli aspirante eroi, un vero sogno.
Chi si sarebbe mai aspettato che un senza quirk come me arrivasse fin qui? Eppure ci sono.
Ho anche partecipato al festival sportivo arrivando addirittura primo in una prova...
Tutto stupendo, tutto magnifico, ma i problemi di essere hero li iniziai a capire solo durante l'incontro con Stain, mentre non avevo nessuno a salvarmi e dovevo proteggere i miei amici.

Inizio-

-attento!! - urlo Todoroki, proprio mentre l'amico stava per essere colpito dalla lama dell'avversario.
Ormai erano tutti esausti sia a livello fisico che psicologico dato che stain non faceva altro che blaterare le sue idee.
Il più pressato però era proprio Izuku, l'unico davvero intento ad ascoltare e capire l'avversario.
Non riusciva neanche ad ammetterlo a sé stesso, ma nel profondo era d'accordo con quelle parole così dure e critiche.
Riuscì appena a schivare un altro coltello e ad intercettarne uno rivolto verso l'eroe ancora paralizzato steso a terra, arretrando poi per riorganizzare la strategia con i compagni.
-non ti lascerò mai uccidere qualcuno, anche a costo di rimetterci la vita!! - si ritrovo poi ad urlare, partendo all'assalto, non l'avesse mai fatto.
Evidentemente il villain aveva trovato nelle sue parole lo specchio della propria filosofia, decidendosi a non ucciderlo e dando conferma al ragazzo dei suoi sospetti.
Ma quello era davvero un cattivo?
Certo uccideva, era sbagliato... Ma come si può considerare cattivo chi agisce per il bene dei più?
Alla fine voleva solo eroi competenti in gradop di salvare un numero maggiore di persone no?
E in cosa era diverso da lui? Per i metodi? Ma anche gli eroi uccidono no?
All Might stesso, il suo idolo aveva raggiunto la vetta scalando una montagna di cadaveri.

Troppi dubbi, troppi pensieri, che uniti alla stanchezza del combattimento prolungato andarono ad intaccare la qualità dei suoi attacchi.
Anche se era d'accordo con quel villain ora doveva pensare a proteggere i suoi amici, avrebbe ripensato dopo alla filosofia dell'eroismo.

-ma questo non si stanca mai!? - urlo il bicolore frustrato dalla situazione.
-siamo 3 contro 1, anche se siamo studenti almeno un po' dovremmo causargli problemi, ma non sembra avere problemi contro di noi, avrà un quirk che incrementa velocità e resistenza? - domandò allora Iida.
-quirk dici? - lo sbeffeggiò allora Stain.
-il mio quirk serve poco a niente in combattimento, quelle che vi stanno tenendo testa sono le mie abilità! - urlo a metà tra il divertito e l'arrabbiato.
-ma ovviamente in una società come questa, satura di quirk, l'idea di poter vincere senza un dono avuto alla nascita per pura fortuna sembra impossibile vero? - continuò, schivando l'ennesimo attacco.

A questo punto ogni minima intenzione di rimandare a dopo i ragionamenti abbandono definitivamente il cervello già confuso dell'aspirante hero.
Quell'uomo li stava sconfiggendo tutti senza usare il proprio quirk?
Allora tutto ciò che gli avevano detto fin dalla nascita, il non poter combinare nulla, non poter essere un hero, le parole stesse del suo idolo erano tutte una bugia? Tutte un'illusione? Aveva vissuto per anni nell'idea di essere inutile solo perché nessuno aveva mai accettato un concetto talmente semplice che un villain gli aveva fatto capire nel corso di un solo combattimento?

Il corpo gli si paralizza un attimo per lo shock.
-Midoria!!! - gli urlo dietro Iida, cercando di farlo riscuotere, mentre Todoroki si piazza davanti a lui per difenderlo, capendo perfettamente ciò che avevano suscitato in lui quelle parole.
Tutti a scuola sapevano la sua situazione prima del test d'ingresso, quindi non era difficile intuire a cosa fosse dovuto il suo sconcerto.
La mossa dell'amico però riuscì a svegliarlo, non poteva permettersi che qualcuno rischiasse la vita per lui, era lui a dover proteggere tutti, a qualunque costo!