Praga
Praga è bella. Ammaliante come una donna, inafferrabile come una donna, nei veli azzurri del crepuscolo, in cui si rannicchia sotto i fiorenti declivi, allacciata dalla cintura d’acciaio del suo fiume, cosparsa dagli smeraldi di cupole verderame.
Milos Marten
Il portale con il quale arrivarono da New York si richiuse alle loro spalle, Alec e Magnus poggiarono piano i bambini addormentati sul lettone della loro suite con un gesto simultaneo, ormai d'abitudine per le tante volte in cui si erano addormentati fra le loro braccia e poi li avevano portati nei loro lettini.
Alec si avvicinò alla porta del balcone, tutta Praga si chinava al suo cospetto, come se sapesse di essere dinanzi a colui che per amore aveva cambiato tutto il suo mondo, lo Skyline di Praga correva lungo la città illuminandola e facendo risplendere le decorazioni dorate degli antichi palazzi, fino a raggiungere la meridiana centrale che ad ogni rintocco rendeva la città quasi melodiosa. Alec avrebbe potuto ammirare quello spettacolo per ore infinite, una ciocca di capelli gli ricadde su un occhio, ma lui quasi non se ne accorse, l'indomani avrebbero visitato quella meraviglia tutti assieme e questa era l'unica cosa di cui davvero voleva preoccuparsi.
"Abbiamo fatto bene a farli addormentare prima di partire", disse Magnus arrivandogli alle spalle e incrociando le proprie mani sul petto del marito, "almeno adesso possiamo riposare anche noi e goderci questa bellissima vista" Magnus girò attorno al marito lentamente, mettendosi di fronte a lui, con un gesto abituale sollevò la ciocca di capelli di Alec per poter liberare i suoi occhi colore del mare, quegli occhi che Magnus amava e di cui non poteva più fare a meno, dopodiché fece una leggera carezza sulla guancia del marito che in risposta strinse la mano tra la guancia stessa e la spalla chiudendo leggermente gli occhi come a non volerlo lasciare andare.
Magnus ricordava perfettamente il momento in cui Alec gli aveva detto che potevano pensare a cosa fare e a dove andare una volta arrivati e lui aveva accolto con piacere la strana richiesta, non era da Alec non pianificare ma fare quello che gli veniva in mente, in fondo il suo Alec era così, lo stupiva continuamente e lui amava lasciarsi stupire, lo faceva sentire vivo.
Alec sì avvicinò, il loro respiro si fondeva per diventare uno, era una cosa così intima anche se abituale che Alec ebbe un brivido lungo la schiena. I pensieri di Alec vagarono a come fosse iniziato quel viaggio, quando Magnus aveva insistito tanto per passare qualche ora assieme al mare subito dopo il matrimonio, "avanti Alexander il mondo degli shadowhunters non imploderà se ti allontani dalla scrivania per un giorno!” Magnus in piedi di fronte a lui lo osservò con aria supplichevole. Indossava una tunica glitterata lilla sopra dei pantaloni di pelle nera e Alec sembrava esserne estasiato, ancora non riusciva a credere che finalmente era suo marito.
“Magnus con tutto quello che è successo come posso allontanarmi da qui?” Alec voleva più di ogni altra cosa poter accontentare suo marito ma i doveri gli pesavano sulle spalle, in alcuni momenti si sentiva quasi sopraffatto ma poi pensava a Magnus e ai bambini, pensava al mondo che ora poteva costruire e ritrovava la forza per andare avanti.“Ti prego Alexander fallo per me ma soprattutto per i bambini, da quando sono stato male non abbiamo avuto del tempo davvero nostro!” nonostante tutto Alec sapeva che Magnus aveva ragione, non era affatto facile far combaciare tutti i pezzi della loro nuova vita, proprio in quel momento il telefono aveva iniziato a squillare, Alec lo sfilò dalla tasca del suo jeans nero e proprio quando stava per rispondere Magnus Lo intercettò.
“Lily, potresti non disturbarci almeno per un paio d'ora di fila?.... Si capisco ma Alec e molto impegnato e poi ora ci sono Mark e Cristina per queste cose, chiama loro!!! Ciao!” Alec lo osservò con un sopracciglio alzato in segno accusatorio “avanti Alec se li hai nominati vuol dire che ti fidi di loro, vedrai che Cristina sarà bravissima a tenere a bada Lily!” proprio quando Alec stava per controbattere un piccolo uragano blu era entrato nella stanza ed era letteralmente saltato in braccio al padre.
“Papà, io sono pronto. Papà Magnus mi ha detto che andremo al mare solo noi. Sono così contento!”
Max parlava velocissimo preso dalla frenesia del momento, mentre Rafe stava fermo sulla porta in trepidante attesa aspettando la conferma di Alec.
Alec accarezzando la testolina di Max mosse leggermente le labbra” questo è sleale, me la pagherai cara! “Magnus sorrise vittorioso
“Direi che non ho scelta e forse non voglio averla, tutti a prepararsi mentre io faccio 2 o 300 telefonate! “a quelle parole Rafe corse a prendere la mano di Max per trascinarlo fuori, il cuore di Alec quasi si sciolse a quella vista “hai usato l’artiglieria pesante, sai che non posso dire di no a quelle due pesti!”
Magnus si fece vicinissimo alle labbra del marito “ora che non ci sono puoi dire di no a me se ci riesci” Alec deglutì rumorosamente per poi appoggiare le labbra su quelle di Magnus “per te sarà sempre si!”
Alec vide Magnus sorridere, mentre ripensava a quando fu lui a dire quella frase, prima di approfondire il bacio.
Quella giornata era stata intensa e meravigliosa, Alec poteva ricordarne ogni dettaglio Magnus era fermo, seduto su un asciugamano, glitterato verde smeraldo con una sobria scritta blu che diceva ‘tutti mi amano in costume’, era davvero un incanto.
Alec aveva i pantaloni neri arrotolati sul polpaccio, i piedi nudi bagnati dall’acqua, la schiena libera dai vestiti, Max lo aveva chiamato per giocare con l'acqua e lui non aveva esitato a correre verso il bagnasciuga, ora era curvo sul bambino, gli teneva le manine mentre lui era impegnato a saltellare sull’acqua, si poteva vedere la fede scintillare sulla mano sinistra, mentre Rafe davanti a loro rideva e schizzava entrambi.
“Avanti pigrone, cosa ci fai steso lì, vieni da noi! “Alec osservò Magnus con un sorriso dolcissimo, uno di quei rari sorrisi che dedicava solo a loro, Magnus rispose al sorriso immediatamente “non saprei Alexander, da qui la visuale è perfetta! “Magnus gli fece l’occhiolino e lo raggiunse abbracciandolo da dietro lasciando scivolare le braccia sul torso nudo di Alec che rabbrividì.
Da quel momento lui non aveva fatto altro che pensare che in fondo si meritavano un vero viaggio di nozze.
Se gli fosse successo qualcosa voleva che i ricordi di quel viaggio accompagnassero Magnus e i bambini per sempre, voleva riempirsi le orecchie delle risate dei suoi figli, respirare il respiro del marito voleva perdersi in quella pelle al profumo di Sandalo, ad Alec non importava dove e cosa avrebbero fatto, erano tutti assieme e questo bastava.
Il pensiero di cosa avevano passato prima di sposarsi e poter partire lo faceva stare male fisicamente, Alec conosceva solo un modo per alleviare quel dolore, catturare le labbra di Magnus , l'essere più perfetto che avesse mai visto, in un bacio agognato e desiderato, un bacio dolce che sapeva di amore e devozione, Magnus allungò la mano sulla nuca di Alec per approfondire il bacio mentre con l'altra mano stringeva la vita del marito, ben presto il bacio si trasformò da casto a profondo e bisognoso.
Alec si era perso in quel bacio, sentiva il corpo di Magnus vicino al suo, voleva di più, amore, quel sentimento così forte, unico, quel sentimento che dicevano facesse muovere il mondo ma che per Alec si poteva riassumere nel solo nome di suo marito "Magnus?" Cercò di dire Alec col fiato ormai corto "lasciamo perdere per un po' questa vista? Ho un altro modo in mente per perderci!"
Magnus rise, adorava questo lato così intraprendente di Alec.
"Mio caro Alexander, non posso chiedere di meglio come inizio della nostra luna di miele".
Le mani di Alec tenevano Magnus ben saldo mentre il corpo del marito lo spingeva all’interno della suite, le loro bocche si cercavano e si scontravano.
Le mani di Magnus esploravano il corpo di Alec sotto la maglietta, quando quest'ultimo sentì i suoi polpacci urtare i cuscini del divano della sala e si lasciò cadere all'indietro trascinando Magnus su di sé.
"Mag i bambini!"
"Tu cerca di fare piano, al resto penso io!"
Piccole scintille azzurre li avvolsero e Alec sentì le porte scorrevoli che separavano la camera dal salottino chiudersi e la serratura scattare.
Magnus sorrise davanti all’espressione preoccupata del marito.
“Tranquillo li sentiamo se si svegliano! Ora rilassati Alexander, lasciati andare, penso io a te!"
Mentre pronunciava le ultime parole Magnus gli sbottonò la camicia e gli percorreva il corpo con umidi baci che mandavano Alec in estasi.
Alec stava cercando di non addormentarsi con la testa appoggiata al petto di Magnus che gli passava le dita fra i capelli, era per quei momenti di serenità che la vita meritava di essere vissuta. Nella sua lunghissima vita Magnus non aveva mai provato così tanta pace. All'improvviso sentirono una vocina familiare da dietro la porta dire "ti ho catturato!".
Si alzarono di scatto. Magnus, che nel frattempo aveva fatto comparire un paio di pantaloni addosso al marito, schioccò di nuovo le dita per ritrovarsi con indosso un bel pigiama di seta verde scuro.
Lo stregone aprì le porte e Alec si bloccò sorridendo alla scena che aveva davanti: Rafe seduto in mezzo al letto che si strofinava un occhio con la mano destra e guardava la sinistra bloccata nelle manine di Max che con gli occhi chiusi si avvinghiava al braccio del fratello e borbottava qualcosa di incomprensibile. Magnus si avvicinò a Rafe,
"Vieni qui nocciolina mia, tuo fratello sta di nuovo sognando di essere un pirata, ti libero e ci addormentiamo tutti insieme ok?" Dopodiché si stese al suo fianco mentre il marito faceva lo stesso dall'altro lato del letto cercando di far aprire le mani al piccolo stregone blu.
Si trovarono per l'ennesima volta tutti e quattro nello stesso letto, i due uomini si addormentarono guardandosi negli occhi mentre coccolavano ognuno un bimbo, cosa che succedeva spesso ultimamente.
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Magnus' Secret Grimoire
FanfictionStoria scritta da: Monia curreli e Rita Mandarini Se c'era una cosa di cui Alec era certo era che non avrebbe mai smesso di proteggere Magnus e i suoi figli.