Si ritrovarono in quella che era diventata provvisoriamente la nuova sala degli accordi, l'aria pungente di New York li avvolse, quella che per altri poteva sembrare un’aria inquinata e gelida ad Alec parve invece calda e rassicurante, aria di casa.
“Sarà meglio portare in un posto sicuro questo mondano, voi occupatevi dei bambini e di contattare Diego, non vorrei che trattenendolo qui troppo a lungo per sbaglio gli capitasse qualcosa!”
Jace sorrise e fece l’occhiolino a Clary scomparendo con Manuel. Clary sorrise sapendo che Jace amava scherzare e mettere paura ai prigionieri, o almeno era quello che sperava.
Alec non aveva mollato la mano di Magnus un secondo, sapeva che il compagno era esausto, tutti lo erano, ma Magnus aveva consumato gran parte dell’energia e della magia nell’attacco ad Amaranta, e ora doveva assolutamente convincerlo a riposare.
“Mag, perchè tu e i bambini non vi sdraiate un pó nella stanza adiacente al mio ufficio mentre io mi occupo di contattare Diego e delle scartoffie?”
Magnus aveva il volto segnato da profonde occhiaie, ma non aveva intenzione di lasciare la mano di Alec
“Sto bene Alexander, posso aiutare!”
Alec provò una stretta allo stomaco, era così ogni volta che lo vedeva stanco o dolorante ma comunque pronto a qualsiasi cosa pur di stare con loro, poi fissò le loro mani intrecciate e vide Magnus aumentare la stretta.
“Facciamo che ci riposiamo tutti assieme e poi pensiamo al resto, d'accordo?”
Magnus si sentì meglio a quell’idea, e subito pensò che dovesse essere sembrato un bambino capriccioso, ma il sorriso e la stretta di Alec erano davvero l’unica cosa che in quel momento contasse.
Magnus e i bambini finalmente dormivano, Max aveva pianto parecchio, e continuava a svegliarsi in preda agli incubi, Alec sentì forte il senso di colpa, e vedendo il suo bambino in quello stato decise di lavorare seduto nel letto della stanza che occupavano quando si trattenevano all’istituto, preparò un messaggio di fuoco per Diego spiegandogli l’accaduto e chiedendo un processo immediato, poi si mise a compilare i documenti per archiviare il caso e la morte di Amaranta.
La risposta di Diego fù pressoché immediata
“Alec, ti ringrazio per la fiducia che come al solito riponi in me, domani processeremo il mondano, spero di non essere sopraffatto dall’affetto per Max e di riuscire a essere lucido, sarà un compito arduo. Mi auguro di esserne all’altezza.”
Alec sorrise pensando a quanto affetto ci fosse attorno a loro, gli occhi si fecero pesanti e finalmente riuscì a riposare anche lui qualche ora.La grande sala circolare era illuminate da due grandi finestre, raffiguranti gli angeli Raziel e Ithuriel, Alec era entrato tenendo ben stretta la mano di Magnus, subito dietro Jace.
Diego era già seduto al suo posto, Alec si affrettò nel raggiungerlo e sedersi al suo fianco, mentre Jace e Magnus si accomodarono subito dietro di loro.
Di fronte vi era Manuel e poi tutti i loro amici, Simon che stava seduto in mezzo tra Clary e Isabelle, stringendo la mano di quest'ultima, subito dietro poteva scorgere Emma e Julian. Alec sospirò rumorosamente mentre ascoltava Diego leggere le accuse a Manuel che improvvisamente si alzò in piedi urlando.
"Magnus Bane è un assassino senza scrupoli, ha ucciso Amaranta disarmata, senza pensarci un attimo"
Alec sentì la rabbia prendere il sopravvento e il corpo irrigidirsi mentre scattava.
"Alec non cedere alle provocazioni" la mano di Jace teneva saldo il parabatai "lasciami andare" Alec guardò verso di Jace, lo sguardo freddo, quello sguardo che Jace conosceva bene, lo aveva visto la prima volta alla corte Seelie, quando aveva ucciso Meliorn senza esitazione. "assolutamente no, non ti farò sporcare le mani per lui, lascia che Diego faccia il suo lavoro, sai che lo farà bene!" Jace sostenne lo sguardo di Alec
"Jace sul serio, lasciami andare, non voglio farti male" ma il suo parabatai non accennava ad allentare la presa "e non me ne farai, Alec seriamente sei il nostro Console, hai scelto tu la strada dell’inquisitore, e ora per una stupida frase vuoi mandare tutto a rotoli?" L' espressione di Alec iniziò a mutare e Jace ne approfitto per rincarare la dose "andiamo Alec, non ti facevo così malleabile, è il suo scopo farti perdere le staffe!" Alec si fermò a pensare un istante. "hai ragione, vorrei vederlo morti, ma lascerò a Diego il compito di punirlo" e dicendolo per un attimo quasi sorrise "Da quando sei tu il saggio?" Jace restituì il sorriso "Da quando sei tu la testa calda" Alec gli scompigliò i capelli come a un fratello minore "grazie fratello"
Magnus osservò la scena in silenzio, poteva vedere ancora la tensione nei muscoli di Alec, nonostante le parole del parabatai, sapeva perfettamente quanto il marito desiderasse poter distruggere Manuel il quel momento, ma lui era il console, lui doveva riuscire a mantenere la calma.
In quell'istante Magnus decise che avrebbe fatto qualsiasi pur di tranquillizzare Alec prima di tornare dai bambini.
Diego guardò Alec sedersi mentre Jace teneva la mano salda sulla sua spalla e sorrise, felice che l'amico fosse riuscito a non cedere alla rabbia.
"Manuel, Magnus e Alexander hanno agito nel giusto, hanno fatto quello che dovevano per salvare il piccolo Max, non sono loro sotto processo, ora siedi e non aggravare oltre la tua posizione"
Manuel si mise a sedere sentendosi ormai sconfitto.
Da quel momento il processo si svolse abbastanza tranquillo, con Manuel arrendevole e Diego perfettamente a suo agio nel suo ruolo.
"Manuel Perez alzati!" La voce di Diego era calma ma risoluta
"Io Diego Rosales ti condanno secondo la nostra legge alla cancellazione della memoria riguardo il mondo delle ombre e della vista, non avrai più nessun tipo di contatto col nostro mondo, la sentenza ha effetto immediato e visto il coinvolgimento emotivo non sarà Magnus ma un altro stregone a occuparsene entro la giornata odierna, ora potete andare"
Magnus strinse la mano di Alec mentre si alzavano.
"Coraggio Alexander, andiamo!"
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Magnus' Secret Grimoire
FanficStoria scritta da: Monia curreli e Rita Mandarini Se c'era una cosa di cui Alec era certo era che non avrebbe mai smesso di proteggere Magnus e i suoi figli.