XXII

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Andrej Kirill Ivanov, Villa Ivanov, New York.

Mi trovò annegato nell'alcool, sudato ed in condizioni pessime, sdraiato sul ring della palestra.

"Andrej?" Dimitri si avvicinò velocemente, o almeno così mi parve. "Andrej, che cazzo è successo?"

Mi prese il volto tra le mani ed imprecò.

"Se-se ne è ..." Deglutii ed il taglio sul labbro mi bruciò all'inverosimile. "Andata."

Dimitri imprecò di nuovo, non una, ma ben due volte.

"Andrej, quando ti renderai conto che anche tu, fottuto bastardo idiota che non sei altro, ti puoi meritare qualcosa di più?" Si sedette di fianco a me. "Perché l'hai lasciata andare?"

Gli spiegai brevemente e con difficoltà il nostro scambio di vedute sulla questione Venom e mio fratello, prima di rispondere, reclinò la testa e rimase immerso nel proprio silenzio. Ed io seppi che stesse giungendo alla conclusione deleteria.

"Tu non sei andato via perché lei te l'ha chiesto, non è così?" Percepii lo sgomento nelle sue parole. "Lei aspettava un tuo gesto e tu lo sapevi benissimo."

Inclinai la testa verso il basso, mugugnai e nascosi il volto, ma lui andò avanti con la sua filippica.

"E quando quelle due stupide parole le sono scappate dalla bocca, tu non hai capito più un cazzo ed hai preferito allontanarti, non è così?" Mi prese per la collottola. "Ti stai ancora rimproverando per quello che è successo a nostra madre, eh Andrej?" Mi sollevò il viso. "È per questo che non ci vuoi provare?" Inorridito, lasciò che mi accasciassi sul ring. "Tu, tu ti senti ancora in colpa."

Mi espressi con un grugnito poco comprensibile e non lo guardai negli occhi.

"E siccome ti senti in colpa per ciò che hai compiuto, non credi di essere degno di poter amare qualcuno. Ora capisco perché hai sempre desiderato Venom: lei non era impegnativa, con lei non dovevi aver paura di toccare un tasto sbagliato, non la dovevi coccolare, non ti dovevi preoccupare per lei e quando Lily Rose si è avvicinata e tu hai compreso l'importanza di quella ragazza, non hai capito più un cazzo."

Scattai in piedi, seppur barcollando pericolosamente e mi mossi con lentezza verso l'uscita del ring.

"Credo che questo discorso stia diventando noioso," biascicai mentre tentai di reggermi sulle corde.

"Credo che tu debba portare quel culo da Lily Rose e spiegarle esattamente perché hai reagito come una fighetta piagnucolona."

"Non sono un fighetta."

Dimitri mi derise.

"Se scappi dai tuoi sentimenti e dal tuo passato, sì."

Mi avvicinai e nonostante lo vedessi doppio a causa dell'alcol, il mio destro lo prese in pieno. Pochi secondi dopo, ci rotolammo sul ring e ci tempestammo di pugni.

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Pazzia | THE NY RUSSIAN MAFIA #2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora