Non ti credo

1.9K 91 9
                                    

Viola si alzò lentamente dal suo letto prestando attenzione a fare il più silenziosamente possibile.

Pensò di esser sola una volta salite le scale ma in cucina Klaus si avvicinò a lei.

"Che ci fai qui?" chiese quest'ultimo.

"Potrei farti la stessa domanda..." rispose, incrociando le braccia e notando un piccolo particolare. "Stai...stai fumando? Spero che tu non stia fumando quello che immagino"

"La nicotina mi permette di rimanere sveglio...di notte presto molta più attenzione ai particolari. E tu? Non mi hai risposto"

Quella notte Numero quattro era stranamente e segnatamente serio...di certo era tutto tranne che il solito Numero quattro.

"La notte devo rimanere idratata"

"Chi te l'ha detto? Mio padre?"

"Come prego?"

"Voleva parlarti in privato...a che proposito?"

"Meglio se me ne vado..." esclamò lei esasperata.

"Perché? C'è qualcosa che non dovrei sapere?"

Tutte quelle domande...stavano iniziando a mandare Viola in confusione. Guardò l'orologio, era due minuti in ritardo. Sapeva che con Klaus di mezzo avrebbe fatto ancora più tardi e dovette trovare un metodo alternativo e soprattutto sbrigativo.

"Perché guardi l'orologio? Sei in ritardo per un appuntamento al buio?"

"Klaus...non farmelo fare..." disse, chiudendo gli occhi e abbassando il viso.

"Fare cosa?" chiese lui soddisfatto.

Viola alzò la testa. I capelli divennero cenere, gli occhi carbone.
Klaus continuava a mantenere il suo ghigno.

"Ho sentito delle voci...ora tu andrai a dormire..."

Il ragazzo eseguì. Iniziò a camminare lentamente verso la porta fino a quando non arrivò in camera sua, per poi distendersi sul letto e addormentarsi sul colpo.

"Buonanotte fattone" disse lei.

"Nunero otto?"

Viola si mosse di soprassalto. Dietro di lei vide Sir. Reginald con uno sguardo corrucciato, il quadernetto scarlatto nelle sue mani, la testa scossa che non approvava.

"Sir. Reginald...io..." cercò di spiegare.

"Nessuna parola, muoviamoci. Non può allenarsi qui, dobbiamo andare all'esterno"

---

"Quindi...ti ha fatto addormentare con il suo potere?"

Alle 7:48 del mattino, Numero otto aveva gli occhi chiusi e faceva finta di dormire nonostante fosse completamente sveglia.
Era distesa sul letto di camera sua, mentre Klaus e Cinque la osservavano "dormire".

"Abbassa la voce" disse il primo. "Non svegliamola!"

"Klaus, onestamente, di cazzate ne hai sempre dette. Quindi, perché ora dovrei crederti?"

"Perché è vero!" quasi gridò lui.

"Non gridare! Ti ricordo che è la mia ragazza e non ti permetterò di svegliarla"

"Appunto! Non mi credi solo perché sei accecato dall'amore!"

"E da quando sei un esperto in amore?" chiese Cinque.

"Da quando ho visto Dave morire!"

Numero cinque si ammutolì per un istante, mentre divenne rosso dall'imbarazzo.
"E dove mai sarebbe potuta andare?" disse una volta che il sangue che gli era salito sulle guance rifluì lentamente.

I still love you || Five HargreevesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora