"Quindi questa lettera...è da parte di Lila?"
I fratelli Hargreeves erano intorno al tavolo da pranzo del grande salone dell'umbrella academy ed osservavano una strana lettera trovata sotto la porta d'ingresso.
"A quanto pare..." rispose Diego.
"Che cosa dice?" disse Numero cinque mentre la apriva.
Caro Diego,
Sono Lila.
Mi spiace non averti scritto prima ma sono molto impegnata e soprattutto volevo scriverti una volta terminate tutte queste faccende che ho svolto.
Sono stata nel 1994, ossia l'anno in cui Cinque ha ucciso i miei genitori.
Li ho trovati e gli ho parlato ma non ho detto chi fossi, perché voglio mantenere la linea temporale intatta come mi ha insegnato "mia madre".
Ho perdonato tuo fratello, ma non lei.
Non posso ancora crederci che abbia fatto una cosa del genere.
Vorrei incontrarti domani, perché vorrei parlarti.
Ti mando un bacio,
Lila."Che vuoi fare, allora?" chiese Numero sette.
"Voglio incontrarla. Voglio parlarle...vedere cosa ha da dire"
"E Viola?" disse Cinque, piuttosto freddo e distaccato dal fratello.
"Che vuoi dire?"
"Voglio dire che se ti piace Viola, perché dovresti incontrare Lila?"
"A me piace Viola? Tu credi davvero che a me piaccia Viola?" sottolineò.
"Così sembra..."
"Io non amo lei, io amo Lila. Per questo voglio parlarle"
"Davvero?"
Piano piano la riunione di famiglia si stava trasformando in una conversazione solo tra Numero quattro e tra Numero cinque.
Quest'ultimo, guardando l'orologio appeso sul muro del salotto, si teletrasportò non dicendo più niente.
Quello che i suoi fratelli non sapevano, però, era che Viola stava per esser liberata, con o senza il consenso di Luther.
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Klaus ed Allison arrivarono nel sotterraneo correndo.
"Scusate abbiamo...interrotto qualcosa?" chiese Numero tre.
"Non ti chiedi come mai io sia fuori dalla cella?"
"Nahh, Luther se ne andasse pure a quel paese. Quello che conta è che mio fratello sia in ottima compagnia" rispose Klaus a Viola mettendo una mano sulla sua spalla e sorridendo.
"Che succede qui?"
Anche Diego corse verso di loro, ma quando vide Viola, libera, vicino ai suoi fratelli, con lo sguardo più addolcito, quasi si commosse.
"Viola!" disse piano.
"Diego!" rispose lei, con la stessa tonalità di voce.
"VIOLA!" continuò il ragazzo, alzando la voce, soddisfatto.
"DIEGO!"
I due incominciarono a correre fino a quando non si abbracciarono.
Una volta staccati, Numero due stava quasi per cadere a terra dall'emozione.
Era come quando vide Ben per la prima volta dopo anni tramite Klaus a Dallas."Come...come hai fatto a liberarti?" domandò.
"Lunga storia" rispose lei lanciando un'occhiata furtiva a Cinque, che si sentì arrossire.
"Suppongo che la lunga storia sia mio fratello" disse Vanya appena arrivata.
"Non ti sbagli" rispose lui.
In quel momento, però, dei lunghi passi si sentirono arrivare.
Non erano di una sola persona, bensì due.
Queste persone erano Luther e Pogo."Viola? Che cosa ci fai fuori?!" urlò Numero uno.
Gli occhi di Viola iniziarono a scurirsi ma, una volta che Cinque se ne accorse, quando ancora nessuno l'aveva notato, glieli coprì con la mano.
"Tesoro, lasciami, devo dargli una lezione"
"Non credo sia una buona idea..."
"Tesoro?" disse, avvicinandosi ai due. "State...insieme?"
"A quanto pare sì, Numero uno." rispose Diego.
"Se te lo prendi ti pago" disse Numero uno, facendo l'occhiolino.
Con quelle parole, tutti capirono che le sue intenzioni non erano malvagie.
"Credo che tutti siamo d'accordo sul fatto che non debba ritornare nella cella, ma come facciamo con i suoi poteri?" chiese Klaus.
"Il padron Reginald vorrebbe vedere la signorina Viola proprio per questo motivo" esclamò Pogo lentamente.
"Davvero?"
"Si, la sta aspettando. Venga con me"
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"Ho saputo che voleva vedermi, Sir. Reginald"
Viola era sull'uscio della porta, la maniglia della porta stretta nella sua mano destra, i piedi tremolanti.
Sin da quando lo vide per la prima volta, da adolescente, ne era spaventata, nonostante su Terra-3 - a detta dei fratelli, almeno - era molto più tranquillo e dolce.
"Entri pure, Numero otto" rispose l'uomo, mentre continua a scrivere sul suo taccuino in pelle rossa con le sue iniziali sulla copertina.
I passi di Viola erano ansimanti, le mani strette in pugni serrati, i lunghi capelli dietro le spalle.
"Di cosa voleva parlarmi?" chiese, sedendosi sulla sedia dall'altra parte della scrivania.
"Ho constatato che lei possiede la capacità di clonare ed usare i poteri altrui assieme, ovviamente, ai suoi poteri originari. Tuttavia ho notato che non ne possiede il totale controllo, o mi sbaglio?"
"Non si sbaglia. So usare perfettamente tutti i miei poteri ma spesso tendo ad esagerare..."
Sir. Reginald continuò ad appuntare tutto con la sua penna stilografica che produceva un rumore piuttosto fastidioso.
Non le dava fastidio ma non lo sopportava comunque."Ho deciso quindi di darle l'opportunità di ricevere dal sottoscritto un allenamento particolare con la quale potrà ottenerne il totale controllo"
"Oh...la ringrazio, va bene"
In quel momento fuori dalla porta arrivò Klaus, che poggiò il suo orecchio sulla porta per sentire quello di cui stavano parlando.
Credeva stessero parlando del rapporto tra lei e Cinque, ed ecco perché era lì così tanto curioso.
Ma a quanto pare si sbagliava."Ma deve capire che questo deve rimanere un segreto per gli altri, lo capisce?" disse l'uomo.
"Un segreto?" chiese sottovoce Numero quattro.
"Si. Lo capisco"
"Venga nel giardino questa notte alle 2:35. Non mi faccia aspettare"
"Certo. A stasera" disse Viola per poi alzarsi dalla sedia.
"Che cosa starà mai combinando Viola?" continuava a chiedersi Klaus mentre tornava nella sua stanza.
Quello che sapeva era che sarebbe dovuto rimanere sveglio tutta la notte fino a quando non avrebbe scoperto il suo segreto.
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I still love you || Five Hargreeves
FanfictionImmaginiamo che quando gli Hargreeves sono tornati nel 2019, tutto sia tornato alla normalità. Immaginiamo che non esista nessuna Sparrow Academy e che loro padre, Pogo e Grace siano ancora vivi. Mentre tutti gli altri cercano qualcosa da fare e div...