·Capitolo 9·

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Sorpasso sua cugina che saluto con un cenno e vado in cucina.

-Mamma, p..- vengo interrotta dall'occhiata di David.

-Cosa vuoi?- gli chiedo.

-Ho sentito male o.. l'hai chiamata 'mamma'?-

-Bhe? Che c'è di strano? È mia madre. Ora sta zit.. cioè..-

-Dimmi, Lola- mi invita Evelyn.

-Io.. dovrei andare.-

Dà un'occhiata all'orologio.

-Sono le 11 pm. dove devi andare?- chiede.

Okay che abbiamo migliorato il nostro rapporto ma non le dirò dove devo andare.

-Ti ricordi di Zayn? Ecco, ha bisogno di me.- dico una mezza bugia.

-Oh, allora và! Aiutalo!-

David rimane con la bocca aperta, immagino per aver assistito in diretta al consenso di una madre per far stare sua figlia con Zayn Malik. Che si fotta David.

Le sorrido e corro fuori, dando prima un'occhiata al salotto. Dov'è finito Niall?

***

La galleria è completamente deserta, a illuminarla solo la luce opaca di un vecchio lampione. Sono le 00:14 e i 105 km/h non mi bastano per arrivare in tempo al Rety, sono a malapena fuori paese.

Noto con la coda dell'occhio una luce avvicinarsi a cui non do molta importanza. Dopo 5 minuti svolto alla fine della galleria e arrivata nel quartiere la differenza si percepisce subito.

Non conosco molto bene questo posto.. ci dicono solo un giorno prima dove si terrà e a me non frega un cazzo dove sarà.

-Lola!-

Rallento di colpo e mi volto verso la provenienza dell'urlo.

-Sono qui, zuccherino.- è Jo! Solo lui mi chiama così.

Mi giro dall'altra parte e lo vedo. Barba leggermente lunga, capelli sporchi e lunghi. Indossa ancora quella camicia rossa a quadri che gli avevo regalato, ormai strappata e sporca anche quella, con un pantalone di tuta nero strappati alle ginocchia, ma più nuovi della camicia.

-Jo! Che ci fai qui?- parcheggio la moto e vado da lui.

-Io ci abito qui. Ma tu non dovresti essere in questo quartiere.-

-Non credevo che avessi una casa per davvero.- rido seguita da lui.

-È una capanna più che altro, ma come tale è la miglior capanna che abbia mai costruito.- Si gratta la barba unta e "biondina".

-Senti, Jo, per caso sai dov'è la metropolitana?-

-Hahaha, zuccherino, devi ritornare ad almeno 20 anni fa per la metropolitana.-

-Lo so che è chiusa, coglione. Sai dov'è?-

-Certo. Ma dovrai farmi fare un giro sulla tua bimba.- indica la moto alla mie spalle.

-Andiamo.- gli do il mio casco.

Sale dopo di me e mi cinghia i fianchi. Metto le mani sulle sue e gliele sposto.

-No, Jo.-

-Va bene, zuccherino.-

Seguo le sue indicazioni finché non ci troviamo davanti a un mucchio di erbe, cespugli, rovi, rami e bastoni.

-È seriamente qui dentro?-

-Questa è l'entrata migliore, zucch..-

-Smettila con questo cazzo di soprannome!- lo interrompo.

Can I Change? [Niall Horan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora