Chapter one

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Dopo che Ginny lo aveva lasciato, Il grandissimo Harry Potter aveva perso la sua grandezza. Era diventato depresso e freddo. Aveva deciso di chiudere il cuore per sempre. L'amore non faceva per lui. C'era rimasto male, e c'era rimasto ancora più male quando lei aveva esplicitamente detto di non volere i figli. Quindi, in conclusione se n'era andata, dove solo Godric sapeva, e aveva lasciato i tre bambini nelle mani del Salvatore del mondo magico. Harry non riusciva a spiegarsi come mai la sua ex moglie avesse fatto una cosa del genere. Non gli sembrava di essere stato cattivo con lei. Anzi, non le aveva mai fatto mancare niente. L'aveva viziata come solo lui sapeva fare. Si erano sposati e avevano avuto tre magnifici bambini. E ora, a un mese dall'inizio del secondo anno di scuola del piccolo Albus, lei era andata via, lasciandogli affrontante tutto da solo.
Le uniche cose che gli aveva detto erano state "non sei più come gli anni precedenti, questo matrimonio sta diventando monotono. Non ci vediamo mai. Tu lavori fino a tardi e io idem. Quando torni sei troppo stanco per fare qualsiasi cosa. Ci vediamo solo durante la cena. Mi dispiace, non sei più come prima e i miei sentimenti per te stanno pian piano svanendo"
Harry aveva provato a riconquistarla. L'aveva portata a cena fuori, le aveva fatto una sorpresa, aveva provato a fare l'amore con lei, ma nulla era stato abbastanza. Lui non era abbastanza. Per questo adesso l'unica cosa a cui pensava era il lavoro. Lavoro lavoro lavoro. Lavorava il doppio di prima, convinto del fatto che se non ci avesse pensato, non avrebbe sofferto. Non sapeva però di quanto si sbagliava.
Ai figli aveva detto che la madre era partita per intervistare una squadra fortissima di Quidditch. Solo Lily sembrava averci creduto. James e Albus, invece, avevano solo fatto finta di crederci. In realtà sapevano benissimo che qualcosa non andava e nonostante questo, avevano deciso di non immischiarsi. Anche se, vendendo il padre triste e senza più un briciolo di vitalità, avevano pensato due o tre volte di parlargli, ma alla fine avevano sempre fallito perché il padre non aveva mai avuto tempo per ascoltarli. Avevano informato zio Ron e zia Herm e loro erano stati più che d'accordo a parlargli. Ron l'aveva incontrato più volte al ministero, essendo il suo braccio destro, ma appena iniziava l'argomento Ginny, Harry cambiava subito argomento.
Anche Hermione aveva provato a parlargli. Era andata a casa sua ma non l'aveva mai trovato in casa. E se c'era, stava lavorando. Quindi nessuno era riuscito in qualche modo a tirarlo su di morale. Ron, quel giorno, gli aveva chiesto se voleva uscire un po'. Serata tra uomini, aveva detto. Ma ovviamente Harry aveva rifiutato, inventando la scusa del troppo lavoro. Ron aveva sbuffato dicendo che non uscivano mai insieme! L'ultima volta era stata dopo la nascita di Lily. Quindi erano ormai un paio di anni. Aveva aperto l'argomento Golden Boys, ricordandogli alcune delle più belle giornate passate ad Hogwarts ed era riuscito più o meno a smollarlo un po'.  Quindi ,alla fine, aveva accettato dicendo però, che sarebbero dovuti tornare a casa presto. Ron aveva accettato anche se ci credeva poco e aveva suggerito ad Harry di portare i bambini da lui, che si sarebbero divertiti con Rose e Hugo. Harry aveva accettato ed era tornato a casa per lavarsi. In quel preciso momento era appena uscito dalla doccia. Andò in camera e si vestì con camicia bianca con i primi tre bottoni aperti e pantalone nero. Scarpe sempre nere e i suoi soliti e uguali da ormai molti anni, occhiali rotondi. Non provò nemmeno a pettinarsi i capelli. Ormai c'era abituato. Quella chioma indomabile non diminuiva mai.
Si infilò la bacchetta nel pantalone, chiamò i ragazzi e si smaterializzò insieme ai figli, di fronte casa Weasley. Bussò e il suo migliore amico uscì subito.
~Harry!! Eccovi finalmente! Ciao bambini~
~zio Ron!~ esclamò la piccola Lily saltandogli addosso
~non siamo bambini zio~ si lamentò James. Albus sorrise e basta.
~Amore ci vediamo più tardi~
gridò prima di chiudere la porta, poi si rivolse al moro con un sorriso. ~Forza amico, il divertimento ci aspetta~

Due ore più tardi Harry, Ron, Seamus e Dean erano ubriachi fradici in un locale. E nonostante ciò, avevano sempre un nuovo bicchiere pieno in mano.
~vi ricordate la faccia di quell'uomo dopo che l'ebbi scaraventato addosso a quell'altro?~ chiese Seamus ridendo come un pazzo
~e chi se la scorda!~ rise Ron
~ehi ragazzi vi ricordate invece cosa fece Harry quel giorno a casa di quell'ex mangiamorte?~ chiese Dean ridendo
~oh quello è stato il momento più imbarazzante della mia vita~ esclamò Harry ridendo come un pazzo.
Era così che avevano passato la serata. A parlare dei vecchi tempi, a ridere e a ubriacarsi. E il giorno dopo avrebbero dovuto svegliarsi presto. Se continuavano così, come minimo rischiavano di non svegliarsi più.
~oh e come dimenticarsi di quella volta che Ron cadde in quel lago babbano!!~ gridò Seamus per sovrastare la canzone che era appena iniziata.
~quello è stato un colpo basso amico~ scherzò Harry
~non è colpa mia se non so nuotare~ rise Ron
Continuarono così per tutta la serata. Harry quasi si dimentico di Ginny. Quasi.

ツ 𝖒𝖆𝖎 𝖑𝖆𝖘𝖈𝖎𝖆𝖗 𝖉𝖊𝖈𝖎𝖉𝖊𝖗𝖊 𝖆𝖑 𝖈𝖚𝖔𝖗𝖊 ツDove le storie prendono vita. Scoprilo ora