Chapter eleven

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Dopo aver accompagnato i ragazzi alla stazione, harry era tornato a casa, con l'intento di andare a parlare con Draco.
L'inizio scuola era arrivato e i bambini non avevano aspettato  altro. Harry si rispecchiava sempre nei figli. Anche lui quando era piccolo aveva contato i giorni ogni volta che doveva tornare a scuola. Amava Hogwarts, era stata la sua casa per parecchi anni.
Adorava gli enormi banchetti, i soffitti incantati, le aule delle lezioni, i dormitori, il campo  di Quidditch, la capanna di Hagrid, la foresta proibita, la stanza delle necessità... gli piaceva tutto e avrebbe dato qualsiasi cosa per poter rivivere la sua infanzia in quel posto magico e stupendo.
Aprí l'armadio e decise di vestirsi elegante. Era pur sempre un affare di lavoro e lui era un pezzo grosso all'interno del ministero. Shacklebolt lo avrebbe ucciso se non avesse portato a termine il suo lavoro . Come suo superiore, era stato certamente avvisato che sarebbe toccato a Harry estorcere informazioni dal bello e Dannato uomo rampollo della famiglia Malfoy.
Si infilò i pantaloni scuri e si allacciò la camicia azzurra. Provò a sistemarsi la chioma indomabile ma fu tutto inutile perché era appunto, indomabile. Si guardò allo specchio e fu soddisfatto del risultato. Non si vestiva cosi elegante da molto tempo.
Andò in soggiorno e trovò il gufo della famiglia appollaiato sul divano.
Appena si accorse di Harry, gli volò incontro e lasciò cadere sulle sue mani una lettera.
Harry gli diede un biscottino e lo accarezzò mentre con l'altra mano apriva la busta. Era una lettera da parte di Albus. Gli aveva scritto che Scorpius aveva litigato col padre e che Draco gli aveva ordinato di chiudere l'amicizia con lui. Harry spalancò gli occhi. Davvero Malfoy aveva detto così?
Rispose velocemente alla lettera e gli chiese come stesse andando il rientro. Gli scrisse di salutare James e Lily e che a fine mese sarebbe andato a trovarli. Era da un po' che ci stava pensando. Voleva andare a trovarli e sapeva che la McGranitt avrebbe accettato senza ulteriori indugi, e sicuramente lo avrebbe accolto a braccia aperte.
Diede la lettera al gufo e si smaterializzò davanti al Maniero Malfoy.
Gli tremava il corpo per l'ansia.
Maledisse Godric per aver scelto nella propria casata i ragazzi dotati di coraggio e sbatté la cerniera del picchiotto sul grande portone in legno.
Si strofinò le mani sentendole sudate e per un momento si sentì ridicolo con quei vestiti addosso.
La porta si aprì e Harry giurò di sentire il sangue nelle sue vene diventare ghiaccio.
~oh..Harry Potter~ sorrise  la piccola elfa.
~Priscilla!~ esclamò Harry ricordandosi dell'elfa domestica dei Malfoy.
~prego entrate~ lo invitò spostandosi a destra della porta permettendo così ad harry di entrare.
~grazie~ sorrise. Si guardò intorno e ancora una volta rimase stupido dalla vastità di quella casa.
~Padron Draco è nel suo ufficio, desiderate vederlo?~
Harry non fece caso ai mille battiti persi nel sentire il suo nome e annuì.
~Priscilla va subito a chiamarlo~ disse iniziando a camminare verso il corridoio che harry aveva parecchie volte visto.
Mise le mani nelle tasche dei pantaloni ma le tolse subito dopo. Le strofinò sul pantalone e prese un labbro tra i denti. Cosa gli avrebbe potuto dire? Ovviamente gli avrebbe chiesto di aiutarlo con i mangiamorte evasi. E poi? Avrebbe parlato del bacio? Avrebbe ammesso di volerlo rifare? Gli avrebbe raccontato dei suoi sentimenti?
~Potter..~
La voce melodiosa e sensuale del biondo,lo fece risvegliare dai suoi pensieri.
~M-Malfoy..~ si schiarì la gola.
~volevo parlarti..~ Draco lo fermò.
~se si tratta di quei miei amici del cuore..~iniziò acidamente.
~puoi benissimo tornartene a casa.. stando qui sprecherai  solo tempo~
~non me ne andrò. Seamus è stato un vero coglione, lo so. Ma per favore, non conosciamo nessun altro che possa aiutarci~
~lavori al ministero..perché non fai visita a tutti gli ex seguaci dell'Oscuro Signore ad Azkaban?~
~sai perfettamente che non mi diranno niente..Non posso torturarli per un nome!~
~dovresti provarci, non sai quante cose escono sotto tortura~ il sangue gli si gelò al ricordo.
~Malfoy!~
~il tuo amico avrebbe dovuto pensarci prima..~
~non puoi arrabbiarti per una cosa così stupida!~ esclamò un po' troppo ad alta voce. Draco lo guardò serio e Harry riuscì a notare benissimo il lampo che attraversò gli occhi di Malfoy. Era odio quello che aveva appena visto. Non lo vedeva dagli anni a Hogwarts.
~vai via~
~mi dispiace! Non intendevo offenderti.. vol-~
~volevi solo dire che il tuo amico aveva ragione~
~no..nono Malfoy non è questo quello che i-~
~esci da casa mia~ disse tenendo sempre lo sguardo ferito e arrabbiato su Harry.
~per favore.. ho bisogno del tuo aiuto! Non vuoi anche tu catturare l'uomo che ha fatto male a quel ragazzo?~
Draco lo guardò ancora più serio e Harry notò la sua mascella contrarsi.
~ho dett-~
~ti prego aiutami~ disse avvicinandosi. Malfoy sbatté gli occhi più volte. Il grande Harry Potter lo stava pregando di aiutarlo. Se lo avrebbe raccontato a suo padre, sarebbe morto di crepacuore.
~mi dispiace per quello che ho detto, sono un completo idiota, ho ignorato per tutti questi anni il dolore che hai dovuto passare e che ancora oggi provi. Avrei dovuto pulire gli occhiali molto tempo prima. Ti hanno fatto del male, posso vederlo. Stai ancora soffrendo. E anche quel ragazzo. Devo trovare quel lurido bastardo e riportarlo nel posto in cui deve stare. Ma non posso fare niente di tutto ciò se tu non accetti di aiutarmi~ poggiò una mano sulla spalla del biondo e subito incontrò gli occhi glaciali che tanto amava. Draco era sorpreso e sentiva un calore sconosciuto nascere dalla sua spalla e diffondersi per tutto il corpo. Vide gli occhi verde smeraldo di Harry pregarlo e come sempre, si incantò a vedere quel colore che sempre aveva amato. Non perché era il colore principale della sua ex Casa, ma bensì perché era il colore degli occhi di Harry. Fece vagare lo sguardo su quel viso che nonostante l'età, non aveva perso il fascino. Le labbra erano curvate in un dolce sorriso e il sottile strato di barba ricopriva maggior parte del volto. I soliti occhiali rotondi erano poggiati sul naso e lo rendevano davvero Lui. Aveva qualche ruga intorno agli occhi e in fronte,e su quest'ultima, era inciso il motivo di tanta fama. Un piccolo segno che lo aveva reso la persona più conosciuta del mondo magico.
~dimmi che mi aiuterai.. non devi farlo per Seamus o per Ron, o per altri. Devi farlo per quel ragazzo e-e ....devi farlo per me~
Poi rendendosi conto di quello appena detto, provò a correggersi. Tolse la mano dalla sua spalla e indietreggiò di qualche passo.
~cioè..intendevo dire che devi farlo per quel ragazzo e.. a me farebbe piacere avere il tuo aiuto in questa missione di ritrovamento~ si schiarì la voce. Draco per poco non gli rise in faccia. Era davvero ridicolo da imbarazzato.
~lo farò solo se risponderai ad una mia domanda~ sorrise e Harry si sciolse sotto tale bellezza.
~dimmi pure~
Draco si avvicinò lentamente fino ad arrivare ad un palmo dal suo viso.
Entrambi avevano il cuore che a momenti esplodeva.
Draco pensò di doversi vendicare in qualche modo della risposta di Harry sul bacio. Si era appena reso conto di quanto la sua presenza rendesse nervoso Harry e da vero Serpeverde,decise che ne avrebbe fatto un difetto.
~sei pronto per la mia domanda?~
Harry sentì il fiato caldo di Draco sulle sue labbra e strinse il tessuto dei suoi pantaloni con le mani. A separarli c'era solo qualche centimetro e la sua maledettissima paura.
Annuì fortemente.
~ci tieni davvero al mio aiuto perché sono io che te lo fornisco o perché ne hai urgentemente bisogno?~
Draco vide Harry deglutire e dentro di se sorrise per la sua bravura nel rendere le persone immensamente nervose.
~i-io..perché...~ Draco si allontanò improvvisamente e Harry respirò rendendosi conto di aver trattenuto il fiato per tutto il tempo.
~stavo scherzando Potter~ ghignò.
~vaffanculo~ disse e poco dopo poté udire il suono più bello che le sue orecchie avessero mai potuto udire. La risata di Draco era qualcosa che non aveva mai avuto il privilegio di sentire. Ad Hogwarts aveva sempre e solo sentito le sue risatine arroganti mentre lo prendeva in giro ma mai aveva potuto ascoltarlo ridere sinceramente. Perché si, quella era una vera risata e a Harry riscaldò il cuore sapere che era stato lui a provocarla e si sentì la persona più fortunata del mondo perché poteva assistere a tale meraviglia.
~quando iniziamo?~ chiese Draco felice, dopo aver finito di ridere.
~subito~

~Diamine Potter, sei sempre stato così disordinato o ti sono serviti anni di pratica?~ chiese schifato entrando nell'ufficio di Harry. Quest'ultimo evitò la battuta del biondo e chiuse la porta dietro di lui.
~faremo così, io ti mostrerò le foto di tutti coloro che sono evasi e tu mi dirai se li conosci o no~
~va bene,Capo~
~Malfoy, non è un gioco, voglio ricordartelo~lo riprese.
~come sei noioso..~ iniziò.
~hanno un bar qua dentro?~
Harry roteò gli occhi e si buttò malamente sul piccolo divano.
~vuol dire che ci passerò più tardi. Iniziamo~ disse sedendosi su uno sgabello.
Harry annuì e si posizionò al
suo fianco.
~quanti ne sono evasi?~ chiese il biondo.
~cinque~
~cinque? Com'è potuto succedere?~ iniziò davvero a preoccuparsi. Pensava fossero in due o al massimo tre. Se qualcuno avesse provato a uccidere lui?
~Ron crede che siano stati aiutati ma secondo me sono riusciti a uscire da soli. Credo che abbiano pianificato tutto da molto tempo e aspettavano solo un giorno con meno guardie e con meno sorveglianza per poter mettere in atto questo loro piano di fuga~
~che mente aperta la tua~
Harry sorrise leggermente.
~allora...che mi dici di questo?~ chiese mostrandogli la foto di un uomo orripilante. Capelli corti e scuri, labbra sottili che ghignavano malefiche, gli occhi erano piccoli ma facevano una gran paura.
~oh lo conosco eccome! Amycus Carrow.. non ho sue notizie dalla Grande Guerra Magica~
~cosa sai di lui?~
~ha insegnato Arti Oscure ad Hogwarts nel 97 e nel 98 e se non sbaglio ha una sorella~
~una sorella?~ chiese Harry sorpreso. Non sapeva nulla di questa presunta sorella.
~si.. si chiama ..ehm... Alecto forse~
~e di lei cosa sai?~
~è stata professoressa di Babbanologia dopo la morte di C-Charity Burbage per mano dell'O-oscuro Signore ..~ tremò al ricordo. Quella povera donna era stata torturata ed era stata data in pasto al serpente di Voldemort. Questo l'aveva uccisa proprio davanti agli occhi di Draco e Nagini l'aveva divorata sotto il suo sguardo. Malfoy ricordò di aver trattenuto le lacrime durante l'uccisione.
~tu c'eri, non è così?~ chiese Harry.
Draco lo guardò di sfuggita e poi ripose il suo sguardo sulle sue mani unite posate sopra le
cosce. Harry imprecò contro se stesso.
~mi dispiace averti affiorato brutti ricordi~ poggiò una mano su quelle bianche di Draco e le sentì fredde.
~ti capisco~ aggiunse.
Draco tolse le mani con un movimento fulmineo.
~no che non capisci! Cosa vuoi saperne tu della mia vita! Tu non sai niente! Non sai delle cose orribili che ho subito e delle atrocità che ho dovuto fare!~ esclamò con voce rotta.
~hai ragione... non so niente.. non sono stato abbastanza sveglio da capire ciò che stavi passando.. non ho mai prestato attenzione ai tuoi comportamenti per scaturire un idea di ciò che ti stava succedendo, sono stato stupido e darei qualsiasi cosa per poter tornare indietro nel tempo e poterti aiutare. Ma so di non poterlo fare quindi ho deciso di aiutarti adesso~
Draco rise nervosamente.
~perché mai dovresti aiutarmi? Non mi serve il tuo aiuto e di sicuro non
lo merito!~ disse alzandosi andando verso la piccola finestra.
~perché dici così?~ chiese guardandolo di spalle.
~perché sono un fottuto mangiamorte! O te lo sei forse dimenticato? e anche perché ho un maledetto tatuaggio marchiato sul braccio! O sei stato troppo impegnato da accorgertene?~ strillò guardandolo.
Harry notò i suoi occhi farsi sempre più lucidi. Si alzò e si avvicinò a lui.
~per me potresti avere anche dieci di quei tatuaggi. Questo non fa di te una cattiva persona~
~cosa ne sai tu? Potrei ucciderti in questo esatto momento e seppellire il tuo corpo in una qualche radura sperduta~
Harry sorrise per il sarcasmo di Draco persino nelle situazioni delicate.
~so che non lo faresti. Non mi uccideresti nemmeno per tutto l'oro del mondo~
~come fai ad esserne così sicuro? Potrei comprarmi una tonnellata di vestiti con il guadagno~
Harry sorrise ancora.
~non sei un assassino,Malfoy. Ti ho visto, sai~
~di che stai blaterando?~ chiese guardandolo negli occhi.
~sulla torre di Astronomia. Il giorno che Silente è morto. C'ero anch'io e ti ho visto~
Draco spalancò gli occhi sorpreso.
~stavi abbassando la bacchetta, Malfoy.. ti ho visto benissimo~
~t-tu..~
~per questo motivo ho deciso di testimoniare a tuo favore quel giorno. Tu non sei mai stato uno di loro. Mi hai persino salvato al Manor!~ sorrise.
~so benissimo che hai mentito. Sapevi che ero io, lo sapevi alla perfezione, ma hai preferito mentire e io te ne sarò debitore a vita~
~mi hai salvato anche tu~
~intendi nella stanza delle necessità? Beh, non ti avrei mai lasciato morire in quel modo~ sorrise ancora.
Draco abbassò il viso. All'improvviso le sue scarpe erano diventate la cosa più interessante dell'universo. Si allontanò dalla finestra e si accomodò sul divano.
~g-grazie..~
~per cosa?~ chiese sedendosi al suo fianco.
~per avermi salvato e.. e per non aver mai dubitato di me~

ツ 𝖒𝖆𝖎 𝖑𝖆𝖘𝖈𝖎𝖆𝖗 𝖉𝖊𝖈𝖎𝖉𝖊𝖗𝖊 𝖆𝖑 𝖈𝖚𝖔𝖗𝖊 ツDove le storie prendono vita. Scoprilo ora