Chapter five

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~Herm tu che dici?~
~io dico che dovresti lasciarlo andare. Sono amici Harry e poi sono sicura che andrà tutto bene. Draco è una brava persona ora~
~ma perché continuate a fidarvi di lui? Harry io dico che non è una buona idea. Potrebbe immischiarlo in qualche affare losco e diventerebbe arrogante e superbo come loro~
Hermione sospirò e alzò gli occhi.
~non esagerare Ronald. Al massimo può fargli colorare i capelli di biondo~ sorrise scherzando e il rosso fece una smorfia disgustata.
~tralasciando ciò, Harry io credo davvero che tu debba permetterglielo. Se non lo fai, Al si offenderebbe e potrebbe rimanerci male, molto male. Ricordi l'ultima volta? Non ti ha parlato per giorni~
Harry pensò alle parole dell'amica e sospirò.
Non si fidava ancora abbastanza di quella famiglia. Sapeva che Draco era cambiato, ma era sempre un Malfoy, certi comportamenti e certe azioni non le avrebbe perse nemmeno a distanza di anni.
~non lo so..e se succedesse qualcosa?~
~ascolta me amico, non lo mandare~ fece Ron.
~cosa dovrebbe succedere? Harry non farti problemi. Se la pensi in questo modo, Albus sarà in pericolo ovunque~ disse Hermione.
~beh.. forse..forse hai ragione Herm~ disse e Ron sbuffò.
~certo che ho ragione~ sorrise lei. ~ho sempre ragione~ si vantò e tutti e tre risero.
~devo far sapere a Malfoy cosa ho deciso..vado a prendere una pergamena~ disse correndo verso la porta, pronto ad andare in camera sua. La voce di Hermione lo fece fermare.
~no Harry! Vai a casa sua. Così con la scusa controlli sia tutto apposto~ Harry sorrise.
~sei un genio~ e lei sorrise leggermente. Harry c'era cascato,ancora una volta.

Mezz'ora dopo, Harry era davanti casa Malfoy. Un braccio alzato e un pugno chiuso per aria pronto a bussare. Il problema era che non trovava il coraggio di farlo. Avrebbe rivisto Draco e al solo pensiero gli sudavano le mani. I suoi occhi color argento,lo mettevano sempre in soggezione. Lo guardavo attenti ed Harry tremava sotto quello sguardo. Era così intenso e bramoso. Draco era un uomo, come lui. Non poteva permettersi di provare qualcosa. Era etero dannazione! Erano entrambi sposati con due donne.
I suoi pensieri vennero terminati a causa di una vocina timida che sembrava chiamarlo. Harry scosse la testa e sbatté gli occhi più volte.
~signor Potter,signore!~ lo chiamò, sicura che era lui.
~ciao!come ti chiami?~ sorrise Harry.
~P-Priscilla signore... è un onore conoscerla~
~ciao Priscilla. Anch'io sono contento di conoscerti. Che ci fai qui?~
La piccola elfa alzò lo sguardo verso Harry.
~Priscilla serve il signor Malfoy, signore~
~ah.. Hermione non sarebbe contenta. Ma dimmi, lui ti maltratta?~
L'elfa sorrise.
~affatto, signore. Padron Draco è molto gentile con tutti noi. E anche il signorino Scorpius lo è~
~oh bene~sorrise
~cosa ci fate qui, signore?~
~i-io..~ tentennò Harry.
~volevate vedere il
padrone?~
~beh..in realtà si, cioè sisi~
~entrare pure~ sorrise l'elfa aprendo la porta.
~ti ringrazio~ sorrise il moro per poi guardare intorno a se. Il soggiorno era come lo aveva visto l'ultima volta. Pulito, ed estremamente elegante. Ogni centimetro profumava di soldi. Luccicava tutto, ed Harry rimase incantato da tutto quel lusso. Fu nuovamente, la voce leggermente stridula della piccola elfa a farlo ritornare con i piedi per terra.
~Priscilla va ad avvisare il padrone del suo arrivo, signore~
~si certo..va pure~ sorrise Harry e la vide scomparire con una schiocco.
La casa era talmente bella e immensa che sembrava inutile per solo due persone. Era tutto così prezioso ed elegante che Harry si sentì la cosa con meno valore in quella stanza.
Erano passati cinque minuti ma di Priscilla e di Malfoy nessuna traccia. Harry tremava dalla voglia di vedere la casa. Era troppo curioso. Fece un passo. Guardò intorno a lui. Niente. Sospirò e fece altri passi. Arrivò nel corridoio dove giorni prima aveva litigato con il biondino. Era pieno di porte e lui moriva dalla voglia di aprirle tutte. Era scorretto, vero. Ma lui era fatto così. Voleva ficcare il naso, toccare il fuoco e magari scottarsi. Ma questo poco gli importava. Doveva prima affievolire la curiosità che era ormai nata nel suo corpo. Aprí una porta e sorrise nel constatare che miriadi di post e foto di se stesso erano incollare al muro con del nastro adesivo.  Doveva essere la camera di Scorpius. Draco non avrebbe di sicuro addobbato i suoi muri con la sua faccia. Chiuse la porta e continuò a camminare. Aveva aperto quattro porte ed era rimasto a bocca aperta nel vedere che c'era un bagno e le altre erano stanze da letto e che nessuna di quelle sembrava quella di Malfoy. Salì una rampa di scale e sbuffò quando vide un nuovo corridoio. Trovò altri due bagni, due uffici, una biblioteca e una specie di cabina armadio. C'era rimasta un ultima porta. La aprí con mani tremanti e spalancò gli occhi quando capi di essere entrato, finalmente, nella stanza dell'uomo. Era maestosa. Sembrava una reggia e invece era solo una camera da letto. C'erano tre porte tra cui una che dava sul balcone, che poi balcone non era nemmeno. Era più una terrazza. Dietro una porta c'era il bagno. Anch'esso grande. E nell'altra c'erano enormi scaffali tutti pieni di vestiti eleganti. Camicie, per la maggior parte. Pantaloni di tessuto sicuramente pregiato e giacche e cravatte di tutti i colori. C'erano anche moltissime scarpe diverse. Harry si domandò come potesse permettersi tutti quei vestiti. Lui sembrava un cavernicolo in confronto. Aveva i soldi, si, ma stava comodo con jeans e maglietta. I completi eleganti non erano il suo tipo. Fece vagare la mani su quei tessuti lisci e freschi e inspirò beandosi di quel buonissimo odore che avevano i suoi vestiti. L'odore di menta e muschio bianco gli arrivò fino al cervello mandandolo in tilt.
~Potter! Che stai facendo?~ Harry sobbalzò e dallo spavento tirò i vestiti con le mani facendo cadere un ferro che serviva per tenerli alzati. Si ritrovò a terra ricoperto di vestiti e con una botta in testa procurata da quel maledettissimo coso.
~ahia!~ esclamò massaggiandosi la nuca.
Si tolse una camicia grigia dalla faccia e deglutì quando i suoi occhi incontrarono quelli inferociti del padrone di casa.
~Santo Salazar! Che hai combinato? Se me ne hai rotto anche solo uno, ti giuro che te li faccio ricomprare tutti~ esclamò dirigendosi a grandi falcate verso di lui. Harry si alzò facendo attenzione a non calpestare le vesti e a non romperle o sporcarle.
~mi dispiace ..i-io~
~che diamine ci fai in camera mia?~ domandò Draco rosso in viso. Harry lo vide distogliere lo sguardo e prendere la bacchetta da dietro i pantaloni. La mosse e fece fluttuare i vestiti , e grazie ad un incantesimo non verbale,li rimise a posto controllandoli prima uno ad uno.
~non hai risposto alla mia domanda~ fece ancora ed Harry sussultò.
~t-ti stavo cercando ma..mi cioè si, mi sono perso~
~e hai pensato di ficcanasare in casa mia~
~non volevo.. davvero, però~
~però sei così maledettamente curioso che non riesci a farne a meno..~ il moro vide Draco stringere i pugni e pensò che la prossima volta avrebbe dovuto mettere le mani a posto.
~sei sempre così in cerca di guai.. ma ti piace così tanto state al centro dell'attenzione? Impara a frenare la tua voglia di infilare il naso in cose che non ti riguardano~ Harry non riusciva a spiegarsi come mai Draco fosse così arrabbiato. Aveva curiosato in casa sua,ok questo doveva concederglielo ma stop. Tutto qui. Perché era così arrabbiato? Nascondeva forse qualcosa?
~ti chiedo scusa. La prossima volta eviterò~ Draco si diresse verso la porta per uscire ed Harry lo seguì a ruota. Si ritrovarono nel corridoio, soli e in silenzio. Draco camminava avanti e Harry stava dietro con la testa abbassata, pentito per quel che aveva fatto. In effetti non era stato un comportamento da adulto. Sembrava più un ragazzino mal educato.
Arrivati in soggiorno, Harry alzò il viso e ricambiò il sorriso che Priscilla gli stava regalando.
~Saresti dovuta rimanere con lui, a quanto pare non riesce a tenere a bada i suoi istinti infantili~
~ti ho chiesto scusa e mi sembra un po' esagerato come comportamento~ sbraitò Harry. Si pentì di aver parlato quando vide Draco camminare minacciosamente verso di lui. Lo fece poggiare con la schiena contro il muro, il suo petto a scontrarsi con quello del biondo che lo  guardava con occhi di fuoco.
~sei in casa mia quindi decido io se tu puoi o non puoi fare una determinata cosa. E sicuramente non dovevi permetterti di andare a girovagare per casa senza prima avermelo chiesto~ Harry sentiva il suo fiato caldo sulla sua faccia e l'unica cosa che riuscì a provocargli fu una leggera erezione al cavallo dei pantaloni. Doveva fare qualcosa oppure sarebbe impazzito. Gli poggiò le mani sulle spalle e lo spinse indietro.
~non ti permettere mai più a trattarmi in quel modo!Nessuno mi ha mai parlato così e non sarai di certo tu il primo~ Malfoy strinse i denti e provò ad evitare il suo sguardo, che nonostante lo facesse arrabbiare, era l'unico che era riuscito a smuovere qualcosa dentro di lui. Priscilla li guardava con bocca spalancata e faceva alternare lo sguardo da uno all'altro.
Decise di intervenire prima che ricominciassero.
~v-volete che vi porti qualcosa, Signore?~
Draco si passò una mano in viso e si tirò indietro alcune ciocche che erano sfuggite dal nastro che teneva legati i lisci capelli biondi platino.
~portami un bicchiere di Whisky incendiario, per favore~
~a lei signore?~ chiese con un sorriso rivolta ad Harry.
~oh io sto bene così, ti ringrazio~  l'elfa camminò fino alla credenza dove tirò fuori una bottiglia con un liquido ambrato. Prese un bicchierino piccolo di cristallo e stappò la bottiglia.
~ti ho detto un bicchiere, Priscilla~
~ma, Padrone.. un bicchiere è un po' trop..~
~un bicchiere~ continuò Draco. L'elfa sospirò e fece come gli era stato ordinato. Harry seguì ogni mossa di Draco. Il modo elegante in cui prendeva il bicchiere postogli, i movimenti tranquilli con cui se lo portava alle labbra e il suo pomo d'Adamo scendere e salire ogni volta che ingoiava, notò persino la sua lingua passare su quelle labbra favolose con movimenti leggeri e delicati. Il corvino sentì le mani sudare. Malfoy era una vera e propria macchina eccitante. E si sentì fortunato ad averlo davanti.
~cosa sei venuto a fare? Non credo tu abbia sprecato il tuo tempo per venire a fare una bella gita emozionante in casa mia. Cosa speravi di trovare? Stanze segrete con oro luccicante o il corpo defunto di Merlino?~
L'ironia non l'aveva persa a quanto pare.
Harry evitò le frasi sarcastiche e rispose serio alla domanda.
~ero venuto per  dirti la mia scelta riguardo al Natale~
~bene. Che hai deciso?~
Harry guardò l'elfa che gli sorrideva gentile. Ricambiò il gesto, poi tornò a guardare il profilo dell'uomo davanti a lui.
~non ho intenzione di far soffrire mio figlio. Lo lascerò venire. Ad una sola condizione~
~sentiamo~
Harry si avvicinò al corpo perfetto del biondo che si girò vedendolo avvicinarsi.
~se succede qualcosa ad Al, ti ucciderò con le mie stesse mani. Sono stato chiaro?~
Draco deglutì sotto quel verde splendente. Non riusciva a reggere quello sguardo . Si girò dandogli le spalle.
~certamente~
~ciao Priscilla. É stato un piacere conoscerti~ l'elfa ricambiò il saluto e Draco sentì il "pop" tipico delle smaterializzazioni.  Sospirò e si affacciò all'enorme vetrata del soggiorno che dava sul prato.
~signore, lei prova qualcosa per il signor Potter non è
così?~
~non lo so, Priscilla..non lo so~
~Priscilla è certa che la cosa sia ricambiata, Signore~ sorrise e Draco ricambiò leggermente. Passarono parecchi minuti prima che la voce sensuale del biondo riecheggiasse nella stanza.
~lei mi manca.. in questo momento saprebbe cosa dirmi. Era perfetta, era una brava persona e non meritava di fare quella fine~ strinse i pugni.
~Padron Draco, non pensateci. Pensate invece che tra pochi giorni il piccolo Scorpius tornerà a casa e potrete rivederlo~
Scorpius. Già, fra meno di una settimana sarebbe tornato e Draco era entusiasta per questo. Peccato che a rovinagli l'allegria sarebbe stato un Potter. Suo figlio aveva invitato l'amico a passare il Natale in casa loro. E Draco non poteva non acconsentire. Avrebbe fatto di tutto per vedere un sorriso brillare sul volto del figlio.  Era quello forse che lo mandava avanti. Suo figlio. Lui era la luce nelle tenebre. Riusciva a fargli passare ogni male. Era una cura. L'amore per quel bambino era qualcosa che non poteva definire. Amava suo figlio, così come qualsiasi altro genitore farebbe.
Potter aveva accettato. Quindi la sera di Natale, l'avrebbe passata in compagnia della piccola copia della sua cotta.
Sospirò. Avrebbe dovuto farci l'abitudine. Quei due erano amici. E avrebbero sciolto quell'amicizia difficilmente. Suo figlio ci teneva, e se vederlo felice significava fargli avere una specie di amicizia con i Potter,lui glielo avrebbe permesso. Gli avrebbe permesso tutto. Per questo,quando quella sera Scorpius gli chiese se potevano invitare la famiglia Potter al completo per il Natale, lui decise di accettare.

*********

Chiederlo al moro fu un po' difficile. Per prima cosa perché Draco era estremamente in imbarazzo. Chiedere a Potter di andare a casa loro sembrava la cosa più difficile al mondo. Uccidere Voldemort sarebbe stato uno scherzo in confronto.
Come poteva sembrare un po' meno patetico? Prese pergamena, piuma e calamaio e respirò dolcemente. Era facile dopotutto. Doveva solo invitarli a cena il giorno di Natale.
Iniziò a scrivere.

Caro Potter

No, caro Potter non si poteva sentire. Non erano amici. Si sarebbe comportato come sempre.

Potter,

Si,poteva andare.

Tu meglio di tutti sai cosa voglia dire accontentare un figlio. È l'amore che provo per lui a invitarmi a farlo.(se fosse stato per me non ci avrei nemmeno pensato)

Doveva specificare che l'idea non era sua. Oppure sarebbe stato preso in giro a vita. Draco Malfoy invita la famiglia Potter per una deliziosa cena fra amici. No.

Se non avete altri impegni e se volete accettare, io e mio figlio Scorpius, vi aspettiamo la sera di Natale per cenare insieme. Fammi sapere al più presto.

Draco Malfoy

ツ 𝖒𝖆𝖎 𝖑𝖆𝖘𝖈𝖎𝖆𝖗 𝖉𝖊𝖈𝖎𝖉𝖊𝖗𝖊 𝖆𝖑 𝖈𝖚𝖔𝖗𝖊 ツDove le storie prendono vita. Scoprilo ora