Capitolo 7

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Eren's Pov
"-en...-ren...Eren..." sento la voce di Levi in lontananza che mi chiama mentre inizio a svegliarmi.
"Mh..?"
"Eren...!"
Mi metto seduto svegliandomi del tutto, con un polso mi asciugo il filo di saliva che mi si era creato dormendo e guardo Levi che mi fissa visibilmente spaventato.
"Levi?" lo chiamo non capendo cosa stia succedendo.
Mi abbraccia forte con le lacrime agli occhi mentre io inizio ad accarezzarlo cercando di tranquillizzarlo.
"Va tutto bene piccolo..."
Lo sento che inizia a singhiozzare continuando a piangere.
Lo prendo in braccio stringendolo a me e facendolo appoggiare alla mia spalla.
"Sh, sono qui" gli dico con un tono dolce cercando di calmarlo.
Mi guarda tremando mentre continuo ad accarezzarlo.
"Sicuro che non vuoi raccontarmi questi brutti sogni? Magari posso aiutarti"
"P-posso...d-disegnarli..?" mi domanda sussurrando mentre dai suoi occhi scendono altre lacrime.
"Certo" rispondo alzandomi mentre continuo a tenerlo in braccio e accendo la luce.
Mi siedo davanti alla scrivania e prendo dei fogli per poi passarglieli assieme ad una matita.
Lo vedo fissare i fogli alcuni secondi mentre continua a tremare e provo di nuovo a calmarlo con le carezze.
"Va tutto bene...Sono qua con te"
Mi guarda qualche istante poi prende in mano la matita e disegna degli omini stilizzati, uno deduco sia una donna essendo che gli ha disegnato i capelli lunghi e una gonna, l'altro ha i classici capelli da maschio disegnati dai bambini, insomma quelli a porcospino e poi accanto c'è una figura molto più bassa e piccola che deduco sia lui, invece gli altri due immagino siano i genitori.
Si ferma qualche istante come se stesse pensando a come rappresentare i suoi pensieri, poi disegna alcune frecce che partono dai due adulti e arrivano sulla sua figura dove poi disegna una X mentre fa delle faccine tristi sui volti dei genitori.
Guardo il disegno qualche secondo cercando di decifrarlo ma continuo a non capirlo.
"Che significa..?"
Lo vedo abbassare la testa per nascondere il fatto che ha gli occhi lucidi mentre continuo a coccolarlo e a dargli dei bacini.
"Va bene piangere sai? Non devi tenerti tutto dentro"
Lo vedo annuire per poi abbassare la testa di nuovo.
"Non vuoi parlarmene..?"
"E-ecco...sono mamma...e papà.."
"E l'altro sei tu" aggiungo mentre continuo ad accarezzarlo.
"Sì... All'inizio erano felici..."
Accanto alle figure dei genitori inizia a disegnarci delle faccine sorridenti.
"Poi..." si ferma iniziando a calcare sulle faccine felici inspessendo il tratto.
Attorno alla sua figura disegna un quadrato mentre inizia a piangere di nuovo.
Lo accarezzo in modo più dolce mentre gli do qualche bacino nella speranza di tranquillizzarlo un pochino, intanto continuo a guardare il disegno.
Cosa rappresenta quel riquadro?
Disegna alcune frecce verso il quadrato come se volesse indicare che è una stanza, facendone partire alcune dai due omini e le fa andare verso la stanza per indicarmi probabilmente che entravano spesso anche loro.
Dopo alcuni istanti aggiunge dei fumetti vicino alle due figure e cambia le espressioni in arrabbiate, accanto ci disegna quelle che deduco siano delle bottiglie di alcolici e quella che sembra una sigaretta fumante con accanto una bustina che immagino contenga della droga essendo che è accanto alla sigaretta.
Poi torna a disegnare sull'omino che lo raffigura facendoci una mano su una guancia e poi un cerotto.
Quindi i genitori lo picchiavano e spesso erano pure sotto effetto di stupefacenti.
Prende un altro foglio e disegna di nuovo i due omini vicini mentre un po' distante da loro disegna anche il suo.
Sugli omini dei genitori disegna due X mentre dal suo omino fa una freccia che arriva alla fine del foglio ed indica la parte esterna al foglio come per dire che lui è scappato.
Lo abbraccio continuando ad accarezzarlo dolcemente.
"Nessuno ti farà più niente, promesso"
Levi piange in silenzio con la testa bassa, bagnando anche i fogli.
Lo prendo per bene in braccio e mi alzo sedendomi poi sul letto e facendo sedere Levi sulle mie gambe col volto verso di me.
"Sfogati pure, ne parliamo per bene quando finisci"
Mi abbraccia forte piangendo senza trattenersi e urlando un po'.
Mi si stringe il cuore nel vederlo così disperato, è ancora un bambino eppure ha già sofferto così tanto...
Tutto quello che vorrei ora è vederlo felice, spero di essere in grado di dargli la famiglia che si meriterebbe.
Lo continuo ad accarezzare dolcemente mentre lui va avanti a piangere per un po'.
Quando smette lo metto seduto in modo da poterci guardare negli occhi.
"Levi, ascoltami bene... Quelle persone non ci sono più e non potranno mai venire a farti del male"
"Ma..."
"Dimmi, non preoccuparti"
"Se ce ne sono altri..?"
"Sicuramente c'è altra gente così ma nessuno può farti niente, altrimenti li facciamo finire in prigione" dico guardandolo negli occhi e cercando di fargli capire che qua è al sicuro.
Annuisce leggermente e gli do un bacio sulla fronte.
"Ti proteggerò sempre io, promesso"
"E se ti fanno del male..?"
"Non me ne faranno"
"Sicuro..?"
"Sicurissimo" rispondo sorridendogli.
"Va bene..." mi risponde chiudendo gli occhi.
"Ti va una tazza di latte caldo?"
"Sì" risponde sbadigliando.
Lo prendo di nuovo in braccio e andiamo in cucina dove lo metto seduto per poi scaldare del latte.
"Scusa se ti ho svegliato..."
"Non scusarti, va bene così"
Annuisce piano in risposta guardandomi mentre io gli do un bacino.
"Anche io da piccolo svegliavo i miei genitori se erano a casa"
"Davvero..?"
"Sì...è una cosa normale"
Verso il latte nella tazza e ci aggiungo il Nesquik come piace a Levi per poi porgergli la tazza.
Ne beve qualche sorso mente gli accarezzo i capelli.
"Ne vuoi un po'..?"
"No grazie piccolo"
"Sicuro..?" mi domanda guardandomi come se cercasse di convincermi a berne un pochino, come se ci tenesse a condividerlo con me.
"Va bene ma solo un sorso"
"Sì" mi sorride leggermente porgendomi la tazza.
Ne bevo un sorso piccolino per non togliergliene troppo.
"Grazie" dico sorridendogli e porgendogli di nuovo la tazza.
"Prego" la prende di nuovo e finisce il latte.
"Grazie era buono..." dice porgendomi la tazza vuota che prendo e metto da lavare.
Riprendo in braccio Levi dandogli un bacino e tornando verso la camera, noto da subito che Levi è sul punto di addormentarsi.
"Mi tieni..?"
"Certo, addormentati pure, ti porto io a letto"
"Va bene..."
"Buonanotte piccolo" gli dico accarezzandolo.
Lo vedo addormentarsi dopo poco e quando torniamo in camera mi sdraio continuando a tenerlo abbracciato e mi riaddormento così.

Tu che mi hai salvato (Ereri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora